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Curtis-Wright X-19
Il Curtis-Wright X-19 era un velivolo VTOL sperimentale statunitense progettato nei primi anni ’60.
L’equipaggio era composto da due uomini e l’aereo poteva trasportare un carico di 544kg. La sua lunghezza era di 42.08m e la sua apertura alare di 19.5m (avanti) e di 21.5m (dietro).
La sua velocità massima si aggirava intorno ai 730km/h e la sua autonomia era di circa 523km.
Nel mese di marzo del 1960 la Curtiss-Wright sviluppò l’X-100, un prototipo per un nuovo aereo da trasporto con caratteristiche VTOL (decollo ed atterraggio verticale). Da questo velivolo venne sviluppato il più grande X-200, di cui l’USAF ne ordinò due esemplari a cui diede la designazione X-19.
Questo aereo era, effettivamente, un convertiplano con due set di ali (uno posteriore ed uno anteriore) e quattro eliche dal diametro di 4m. Queste potevano essere ruotate di 90° per permettere al velivolo di alzarsi in volo o di atterrare come un elicottero (immaginate un V-22 Osprey con due paia di eliche) ed erano azionate da due motori Avco Lycoming T55-L-5, uno per ogni set.
Il primo volo dell’X-19 si svolse nel novembre del 1963 ma altre fonti citano il giugno 1964. Nell’agosto 1965 uno dei due prototipi andò distrutto in un incidente e la previsione di trasformare l’X-19 in un aereo da trasporto VTOL andò in fumo: il programma fu cancellato poco dopo l’incidente.

Nella prima foto possiamo vedere l'X-19 in volo; nella seconda, invece, lo vediamo sulla pista durante uno dei test.