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RFID MicroChip per il "Controllo Globale"

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    +maranatha+
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    Utente Master
    00 17/10/2009 16:40









    Pensate che un oggetto così piccolo possa mettervi in conttatto con tutto quello che è davvero importante?
    Inizia così questo video che pubblicizza RFID MicroChip


    VeriChip progetta da anni sensori a radio
    frequenza destinati all'inserimento sottopelle
    (sensori più o meno delle dimensioni di un chicco di
    riso), pubblicizzandone caldamente i possibili vantaggi


    healthlinkinfo.com/


    (identificazione più rapida nei più svariati
    contesti, facilità di ricerca in caso di smarrimento o
    scomparsa, ecc); tuttavia, pur avendo ottenuto il via libera
    dalle istituzioni americane (tra cui la
    Food and Drugs
    Administration
    ) per commercializzare chip RFID da impiantare su esseri umani, il progetto, dopo essere stato
    osteggiato vivamente sul web (e non solo) a causa delle
    implicazioni riguardanti la privacy, è naufragato
    definitivamente a causa di alcune voci su possibili danni alla salute provocati dagli stessi chip RFID.

    Nonostante i numerosi stop, VeriChip non ha intenzione di demordere, tanto che, intorno agli ultimi giorni di aprile, ha dato il via nel sud della Florida ad una intensa campagna promozionale per convincere circa 1.000 volontari a farsi iniettare, nella pelle del braccio destro, un sensore a radio frequenza (un tag passivo da 134 kHz con un ID personale
    di 16 cifre
    ) contenente i dati sanitari personali.
    Il progetto si chiama Health Link (per una nuova strategia di marketing, visto che un richiamo all'azienda, come per il
    prodotto precedente “VeriMed”, molto contestato,
    potrebbe influenzare negativamente la campagna) e comprende anche
    l'accordo che VeriChip ha stipulato con più di 900
    ospedali
    (solo 16 parteciperanno alla sperimentazione, gli altri si dovrebbero aggiungere gradualmente in caso di riscontri positivi), dotati di reader RFID per consentire al personale
    medico di leggere i tag impiantati nei futuri pazienti.



    Lo scopo è quello di velocizzare il riconoscimento dei pazienti all'arrivo nella struttura medica, soprattutto in caso di incoscienza o stato confusionale, consentendo al personale
    dell'ospedale di accedere immediatamente ai dati personali e
    clinici del soggetto
    .

    Ad oggi solo poco più di 600 persone
    (il numero è relativo ai soli Stati Uniti) sono dotate di
    un tag RFID sottopelle
    , e lo scopo della nuova campagna è quella di riuscire ad
    impiantare il chip in altri 1.000 volontari, principalmente
    persone a rischio dal punto di vista sanitario e per questo
    maggiormente interessate all'efficacia della soluzione proposta
    da VeriChip.

    L'estrema scarsità di riscontri ottenuti da
    VeriChip nelle campagne passate, e di conseguenza la quasi
    assenza di pazienti ricoverati con un chip RFID sottocutaneo, non
    permette al personale medico di rendere lo scanning delle braccia
    (per verificare la presenza del sensore) una pratica standard, e
    rende difficile il decollo dell'Health Link.

    La preoccupazione per la propria privacy rimane alta, e, collegata ad una sorta di “paura del tag” legata alla possibilità di tumori causati dai sensori sottocutanei,
    continua a tenere lontana la popolazione da quello che potrebbe essere il primo passo di una vera e propria rivoluzione basata sulla tecnologia RFID.
    Il costo dell'impianto, di circa 149 dollari, pur non essendo
    eccessivo, non fa che disincentivare
    ulteriormente i possibili clienti dal farsi applicare
    il chip a radio frequenza.


    Il business model di VeriChip è in grado di generare
    discussioni spinose e, superata la prima fase di valutazione dei
    pro e dei contro di un chip a radio frequenza integrato al corpo
    umano, porta a riflettere su molte delle conseguenze che
    seguirebbero nel caso la tecnologia RFID si dovesse diffondere in
    questo contesto.

    Se la campagna Health Link di VeriChip
    riuscirà nell'intento, ed altri 1.000 o più sensori
    verranno impiantati in altrettanti esseri umani, il progetto
    verrà considerato un successo e verrà promosso in
    molte altre zone degli Stati Uniti. Se, al contrario, dovesse
    naufragare non riscuotendo il successo sperato, l'intero modello
    di business della società, secondo le dichiarazioni del
    CEO di VeriChip Scott Silverman, verrà rivisto fin dalle
    fondamenta. Una sfida che potrebbe portare a molti successi o
    molti fallimenti.

    Non resta che attendere il risultato.



    Fonte: si ringrazia l'utente FB Giuseppe Aresu per gli spunti di riflessione che ne deriveranno.
    Approfondimenti newsrfid.com





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    (richard)
    Post: 14.926
    Registrato il: 16/10/2007
    Sesso: Maschile
    [IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
    Utente Master
    00 17/10/2009 23:54
    il micro chip se lo deve far impiantare in testa chi l'ha creato cosi' potra' capire quanto è stupido!