00 02/02/2013 11:21
La Depressione è di per sé una malattia. Le persone che ne soffrono non vanno solo curate con Paroxetina ad alte dosi ma vanno seguite costantemente per evitare che la loro malattia sfoci in questo gesto orrendo.
Ma il Suicidio di una persona che non soffre di questa patologia si basa evidentemente su altri fattori che si possono solo immaginare ma non sapere e il gesto estremo diventa impossibile da prevedere.
Debolezza o addirittura una scelta di vita?
Normalmente si direbbe debolezza d'animo come se morire fosse una via di fuga.
Ecco io credo che il Suicidio sia invece un gesto che richieda un notevole coraggio e che sia talvolta un gesto estremamente consapevole ma solo in certe situazioni.
Una scelta di vita che porta alla negazione della vita stessa.
Qui si annulla il concetto della lotta alla sopravvivenza che ha sempre caratterizzato non solo l'uomo ma tutto il creato sin dalla notte dei tempi.
La nascita e la morte e la rinascita.
E' chiaro che è difficile accettare un concetto dissonante come questo sopratutto per noi esseri umani.
Attenzione però.
Questo è un tema talmente delicato che non si può non fare distinzioni.
Il malato di Depressione può essere curato e seguito ma in assenza di tali possibilità può facilmente ricorrere al gesto estremo.
Un individuo debole di carattere immerso in una realtà degenerativa per il proprio essere potrebbe arrivare a tale conclusione.
Poi c'è il malato incurabile che può scegliere non avendo altre aspettative di non continuare a soffrire per il poco tempo che gli resta.
Questo per dire che non tutti i suicidi sono uguali perché appunto ogni individuo è a sé.
Una cosa è certa però.
La cosa certa è la sofferenza di chi rimane.