00 18/12/2009 02:17
Io ho sempre avuto la sensazione di vivere questa vita un po' come una "palestra" , mi alleno , mi preparo , mi esercito , sperimento...imparo...per essere pronto a "qualcosa"

Forse la percezione e' errata ma in molte occasioni e' stata cosi.

Pensando alla morte mi vengono in mente solo alcune considerazioni che
ho fatto nel corso degli anni ( tra un paio di mesi 30! )

La morte e' brutta solo quando colpisce gli altri.
Eh si, uno soffre per la morte di una persona a cui era legato, non puo' soffrire della propria morte perche'...e'...morto!

La morte NON PUO' essere una cosa brutta, perche se non e' nulla, allora non potremo nemmeno soffrire , in quanto non esistiamo ,non siamo nulla appunto, non possiamo nemmeno "vivere" nulla di brutto...

Se la morte e' una porta da attraversare per giungere a qualcos'altro,allora quell oche voglio e' sapere.
Sapere, sapere tutto quello che non so ora, avere le risposte, conoscere le cose che non conosco ora e comprenderle.
Oppure semplicemente sentire le emozioni che amo.

Di sicuro quel che non mi piacerebbe e' perdere la coscenza di se'.
Intendo dire non voglio non essere piu' me stesso...voglio avere il ricordo del mio io, la mia persona intesa come mente ovviamente, il
mio io voglio che persista , non mi piace l'idea di diventare un tutt'uno con gli altri o meno...anche se vorrei poter sentire gli altri, i miei cari i miei affetti e anche chi non conosco proprio ma sempre mantenendo la coscienza di me.

Oppure semplicemente resettare tutto e ripartire da capo, con quei pochi istanti di non vita nei quali ho le memorie delle n vite gia vissute.

Ok,meno guinness e piu' sonno al giovedi ;)