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IL MONDO UFO Lo spazio di UFOONLINE per parlare di misteri ufo, alieni , rapimenti e casi di incontri ravvicinati.

[Rubrica] Stranezze Spaziali

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  • ufologo 555
    00 25/02/2011 11:07
    Tra le tante cose che si ricordano, a proposito o a sproposito, ricordiamone una importante ...



    69 anni fa la "Battaglia di Los Angeles"




    Tra il 24 e il 25 febbraio 1942 accadde un evento che avrebbe cambiato la storia dell'Ufologia. L'America è ancora sotto allarme, in seguito al bombardamento di Pearl Harbor due mesi e mezzi prima.

    Suonano le sirene antiaereo, svegliando le persone in tutta Los Angeles. L'evento inspiegabile, noto come "Battaglia di Los Angeles" o "Il Grande Raid Aereo di Los Angeles", è appena cominciato.

    Degli "Unidentified Flying Objects" vengono avvistati nei cieli di Santa Monica Beach e Redondo Beach a partire dalle ore 02:00 di notte. Volano tra i 9.000 e i 18.000 piedi di altezza nel cielo, e i testimoni videro dai 9 ai 25 di questi oggetti su Santa Monica Beach. Alcuni sembravano volare velocemente, verso l'alto e ad una velocità di 200 mph. Altri sembravano muoversi più lentamente.








    Sopra alcuni articoli stampa dell'epoca

    Le luci della contraerea vennero lanciate nel cielo. Alle ore 03:16 a.m. il 37th Coast Artillery Brigade risponde, sparando proiettili antiaereo agli UFO. Nel corso dei successivi 58 minuti, più di 1.400 proiettili furono sparati contro gli oggetti che si spostavano da Santa Monica a Long Beach.

    I velivoli, che non sembrano essere danneggiati, poi volarono via.

    Oggi, dopo 69 anni, gli esperti militari sono ancora incerti circa l'identità degli oggetti volanti, nonostante le numerose indagini e le diverse conclusioni su ciò che successe. Erano palloni meteo? Aerei giapponesi o tedeschi?

    Mercoledì mattina, il dibattito si è riacceso di nuovo a Santa Monica, un giorno prima del 69° anniversario del raid aereo. Funzionari militari in pensione e gli esperti di UFO hanno discusso l'episodio del 1942, insieme ad altri presunti avvistamenti di UFO, durante un evento tenutosi a Casa del Mar. La discussione ha raddoppiato la spinta promozionale del nuovo film di fantascienza "Battle: Los Angeles", che si ispira al Grande Raid Aereo di Los Angeles.

    Il film, che dispone di attori come Aaron Eckhart, Michelle Rodriguez, Bridget Moynahan, Ne-Yo e Michael Peña, ruota attorno ad una invasione aliena che si svolge ai giorni nostri. Colpirà i cinema americani dal giorno 11 marzo 2011.

    "Per il film", dichiara il produttore Ori Marmur, "abbiamo deciso che tutti gli avvistamenti UFO precedenti, tra cui quella di Los Angeles, furono missioni di esplorazione...preparando l'invasione proveniente da forze sconosciute".

    Hanno partecipato al dibattito, inerente l'evento inspiegabile del 1942, il capitano Robert Salas e il tenente colonnello Charles Halt, ufficiali in pensione che dicono di aver avuto reali incontri con gli UFO, mentre erano in servizio militare. Anche Mark Easter del Mutual UFO Network e l'esperto di UFO William Birnes (vedi foto sotto) hanno partecipato al dibattito.



    Salas ha presentato vari documenti del governo, acquisiti tramite il Freedom of Informaction Act.

    "La storia ufficiale affermava che si trattava di un pallone, ma gli addetti antiaerei...dichiararono che era un oggetto volante non identificato", ha detto Birnes riferendosi all'incidente di Santa Monica.

    Prima della manifestazione, Birnes è stato più dettagliato: "L'ovvio pensiero era che si trattasse di bombardieri Giapponesi (che erano) venuti per attaccare gli Stati Uniti", ha detto. "Ma non fu cosi. Volavano troppo alti. E la cosa stupefacente è che nessun proiettile d'artiglieria sembrò colpire il velivolo, tra tutte le centinaia di proiettili che furono lanciati. Persone che furono all'aperto quella notte, giurarono che non era un aereo, nè un pallone, ma era un UFO. Fluttuava, planava. E a tutt'oggi, nessuno può spiegare che tipo di velivolo fosse, perchè i nostri cannoni antiaerei non riuscivano a colpirlo. E' un mistero che non è stato ancora risolto".

    Dopo il verificarsi dell'evento, un segretario della Marina disse che fu un falso allarme scatenato da nervosismo in tempo di guerra, una spiegazione che non soddisfò l'opinione pubblica. Leland Ford, rappresentante degli Stati Uniti a Santa Monica, chiese una indagine al Congresso, ma non avvenne mai.

    Ad oggi, il mistero rimane e il dibattito continua.



    Traduzione, adattamento e sintesi a cura del Centro Ufologico Ionico



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    _Thomas88_
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    00 25/02/2011 12:17
    Uno dei casi Ufo più eclatanti della storia...a quel tempo, nessun velivolo convenzionale terrestre avrebbe potuto uscire indenne da tutto quel fuoco contraereo! Nessuno!
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    (richard)
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    00 25/02/2011 15:53
    Quando la verita' scotta.....nemmeno il fumo della pipa è abbastanza!
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    IRONMAN.75
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    00 25/02/2011 20:46
    senza dubbio un fatto eclatante!interessante la totatale immunita' ai colpi di proiettile.
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    SGRdust
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    00 25/02/2011 21:07
    Uno dei fatti piu importanti dell'ufologia moderna la Battaglia di Los Angeles! Mi sa che nemmno un velivolo odierno resisterebbe no? Era veramente gigantesco e quella è l'unica foto che lo ritrae bene...
    [Modificato da SGRdust 25/02/2011 21:07]
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    _Thomas88_
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    00 26/02/2011 15:53
    Re:
    SGRdust, 25/02/2011 21.07:

    Uno dei fatti piu importanti dell'ufologia moderna la Battaglia di Los Angeles! Mi sa che nemmno un velivolo odierno resisterebbe no? Era veramente gigantesco e quella è l'unica foto che lo ritrae bene...




    Difficile continuare a volare dopo tutti quei colpi di artiglieria antiaerea...
    Adesso non so quanti di quei colpi sono andati a segno ma con tutto quel fuoco concentrato nessun velivolo uscirebbe dallo scontro volando normalmente.
    E questo la dice lunga sulla natura dell'oggetto ignoto!
  • ufologo 555
    00 01/03/2011 19:40
    UFO: I militari mantengono il segreto


    Che sia presente un azione di Cover-Up sulla questione UFO non è una novità. Ma ci viene da chiedere cosa nasconderanno questi X-Files? Cosa avranno scoperto nel corso degli anni se si arriva a livelli così estremi di segretezza?




    Il Washington Post ha iniziato a divulgare e rendere noti i risultati di due anni di indagine nel mondo dei programmi Top Secret americani. L’inchiesta è stata pubblicata con il titolo “America Top Secret” ed ha lo scopo di svelare l’inefficienza e la mancanza di controllo di molti dei programmi Top Secret istituiti per rispondere agli attentati dell’11 settembre. In modo piu’ specifico si dichiara :” Il mondo top secret creato dal governo come risposta all’attacco terrorista dell’11 settembre 2001 , è diventato talmente ampio, talmente pesante e talmente riservato che nessuno sa quanto denaro sia costato, quante persone vi abbiano lavorato, quanti programmi esistano all’interno di esso o quante agenzie facciano lo stesso lavoro”. Ma da tali analisi, è emerso anche altro. In primo luogo, la catena del comando militare può essere facilmente messa a repentaglio. Come? Ai militari è ordinato di non rivelare le loro attività ai propri ufficiali comandanti.


    Questo non fa che asserire le tesi degli informatori che si sono fatti avanti per rivelare che alle truppe militari è stato ordinato di non parlare con i loro comandanti dei programmi Top Secret per i quali sono stati chiamati a collaborare.I programmi in questione concernevano la tecnologia usata dagli UFO e la vita extra-terrestre e a questi era vietato l’accesso agli ammiragli e ai generali.

    “Tale segreto puo’ minare la normale rete di comando se gli alti funzionari la usano per disfarsi dei rivali o quando ai sottoposti viene ordinato di mantenere il segreto nei confronti dei loro comandanti.”

    Un esempio? Il sergente Clifford Stone lavorò per 22 anni nell’esercito americano e fece parte di un gruppo segretissimo che lavorò su un programma Top Secret, il Programma sensibile. La sua missione consisteva nel raccogliere i residui di Ufo schiantatisi al suolo o artefatti. A Stone stesso fu ordinato di non rivelare al suo comandante d’esercito del suo addestramento e degli incarichi affidatigli in materia di studi sulla tecnologia e sulla vita extra terrestre. progetto fu chiamato Moon Dust. Tutte le sue missioni segrete furono controllate e gestite da un misterioso individuo dall'identità ignota, che Stone che chiamava “colonnello”. I suoi incarichi temporanei (TDY) duravano da 3 a 7 giorni mentre in alcuni casi internazionali duravano fino ad un mese.

    Ma Stone non è l'unico. Ancor più singolare è stata l'esperienza di Dan Sherman, che lavorò nell’Air Force americana per 12 anni, ma al tempo stesso, durante il suo addestramento militare come analista elettronico di intelligence (ELINT), venne addestrato per un incarico molto particolare, di altissimo livello: comunicare con gli alieni attraverso un linguaggio telepatico nel remoto caso di un’interruzione elettromagnetica delle comunicazioni a livello mondiale. Questo progetto era il “Preserve Destiny”.

    Quando Sherman fu successivamente assegnato alla NSA (Agenzia per la Sicurezza Nazionale), lavorò su un computer progettato appositamente dove avrebbe potuto lavorare per i suoi lavori di intelligence (ELINT) che per comunicare con l’intelligenza intuitiva con un gruppo di extraterrestri, quando richiesto.

    Il problema delle forze armate a cui veniva ordinato di mantenare il segreto militare sulle missioni Top Secret, riguardava le piu’ alte cariche militari. Persino ai generali o agli ammiragli poteva essere interdetto l’accesso ai programmi Top Secret. Secondo quanto asserisce la relazione del Washington Post:

    “Un ufficiale militare coinvolto in uno di questi programmi segreti disse che gli fu ordinato di firmare un documento che gli proibì di rivelare al suo comandante, con il quale aveva lavorato a stretto contatto ogni giorno, il contenuto delle sue missioni perché non era autorizzato a conoscerle. Un altro alto funzionario della difesa ricorda il giorno in cui ha cercato di scoprire quale fosse il budget per il suo programma, si sentì rifiutare l’accesso da un collega :-Cosa significa che non potete dirmi? Pago per il programma- ricorda di un acceso scambio di opinioni”.

    Questo racconto sostiene la tesi dell’ex astronauta Edgar Mitchell, che ricorda come nel 1997 fu testimone del divieto di accedere ad un programma di apprendimento a scomparti sugli UFO ad un ammiraglio capo dell’intelligence al Joint Chiefs of Staff (JCS) – “Capi di Stato Maggiore Riuniti”. In un’intervista al Larry King Live, Mitchell confermò quanto era avvenuto con il vice ammiraglio.



    www.invasionealiena.com/ufo-...segreto.html



  • Legion37
    00 01/03/2011 20:10
    Praticamente si pestano i piedi l'un l'altro anche se fan parte tutti della stessa bandiera?!
  • ufologo 555
    00 03/03/2011 17:48
    Non sarebbe la prima volta! (E'h.... il potere !)





    [Modificato da ufologo 555 03/03/2011 17:48]
  • ufologo 555
    00 03/03/2011 18:14
    MoD britannico: "NON ESCLUDIAMO VISITE ALIENE"




    Sono state declassificate migliaia di pagine, circa 8500, di documenti sugli UFO che hanno coinvolto la Gran Bretagna, e in special modo il MoD (Ministero della Difesa).

    Tra i documenti rilasciati in queste ore, c'è anche quello di una "falsa invasione", presa molto sul serio dai militari ed i servizi segreti.

    I servizi segreti, l'Esercito e la RAF (Royal Air Force), forze di polizia e artificieri si mobilitarono per affrontare la "minaccia" potenziale di 6 UFO atterrati e sparsi per tutta l'Inghilterra meridionale.

    Ma, quello che i vertici britannici temevano fosse una sorta di "Guerra dei Mondi" in grande stile, si rivelò una elaborata beffa di uno studente. Tutto accadde il 4 settembre 1967.

    La risposta del Governo britannico a questo incredibile scherzo è uno dei punti salienti della più grande divulgazione di documenti rilasciati in queste ore dal MoD britannico.

    L'esperto di UFO inglese, Nick Pope, che ha studiato le minacce aeree misteriose per il Ministero della Difesa britannico, ha dichiarato: "l'incidente del 1967 dimostra quanto seriamente vengono prese le minacce".

    I documenti rilasciati, come abbiamo detto sopra, contengono circa 8500 pagine di avvistamenti e relazioni sugli UFO, disegni e fotografie a colori, indagini della RAF, insoliti rilevamenti radar, briefing parlamentari e, per la prima volta, dettagli della politica governativa sugli UFO.

    Ma, ritorniamo, al panico "Guerra dei Mondi" del 1967. Per un periodo di circa 12 ore, i funzionari di governo temevano che il Paese fosse sotto attacco, dopo la scoperta di sei "astronavi circolari" nei campi di tutto l'Inghilterra meridionale.

    Una fu fatta saltare per aria dagli artificieri, con l'aiuto di una squadra addetta alla guerra chimica, la quale una volta intercettate le "navi" e fatte esplodere, fu avvolta da un liquido maleodorante.

    Quando gli agenti di polizia cercarono di spostare le astronavi, innescarono un suono acuto tipo "Bip", che causò un ulteriore panico.



    Alla fine si scoprì che i "piatti volanti" erano frutto di una bufala effettuata da studenti di ingegneria (vedi immagine sopra), di una scuola d'aviazione del Farnborough Technical College.

    Ma i documenti rilasciati dal MoD britannico rivelano altri casi di sicuro interesse.



    Nell'agosto del 2004, una misteriosa sfera fu notata nei pressi di un bombardiere Lancaster, mentre era in volo a Whitersea, East Yorks (vedi immagine sopra).

    Nel novembre 1990, l'equipaggio di un Tornado della RAF rimase sbigottito dall'apparizione di un UFO nei pressi del velivolo, risplendente con una fiamma di luce blu e che si muoveva ad alta velocità, mentre il radar non rilevò nulla.

    Inoltre, senza alcun preavviso, un UFO grande quanto un aereo C-130 Hercules apparve sul Mar del Nord. I piloti dissero di "non aver mai visto nulla di simile".

    Il 27 dicembre 2000, alle ore 9.32 p.m. il Woolwich UFO Research Group prese una serie di immagini di tremolati luci sopra la denominata zona "O2 Arena".

    Il 16 aprile 1978, la RAF fu inondata da 17 segnalazioni di oggetti volanti sibilanti in tutta l'Inghilterra meridionale, che spinse i militari ad avviare una indagine.

    Nel gennaio 1979, durante il "Winter of Discontent" (Inverno del Malcontento), la Camera del Lord interruppe le discussioni sindacali di sciopero per parlare di UFO, l'unico dibattito approfondito sul tema mai tenuto in Parlamento.

    Nel dicembre 1977, il governo britannico utilizzò la sua influenza per parlare con il presidente di Grenada, Sir Eric Gairy dell'ONU, per condurre una indagine sugli avvistamenti UFO.



    Per quanto riguarda i "diagrammi" inclusi nel documenti declassificati dal MoD, è presente un disegno a matita di una "astronave a forma di Y" (vedi immagine sopra), immagine inviata al Ministero della Difesa dopo che è stata vista oltre la barriera del Tamigi.

    Un UFO a forma di disco fu avvistato anche nel Sud del Galles, mentre un disegno dettagliato di un velivolo triangolare visto a Liverpool, fu segnalato al Ministero della Difesa.




    Dalla Scozia proviene un disegno dettagliato di un "disco volante", con tanto di lago e terreno circostante. Inoltre, esisterebbe un "giallo" (vedi immagine sopra), tanto che qualcuno ha gridato al "cover up" di intelligence, per la distruzione dei documenti UFO di Rendlesham Forest, Suffolk, caso avvenuto nel dicembre del 1980.

    Ma non è solo il caso di Rendlesham a mancare, misteriosamente. Tutti i files inerenti gli UFO, che coprono il periodo che va dal 1980 al 1982, sono stati distrutti.

    In un documento di intelligence del gennaio 1982 si legge: " se ciò fosse reso pubblico, potrebbe essere interpretato come un deliberato tentativo di sdradicare la documentazione inerente l'incidente".

    Nell'ottobre 1998, un uomo di Barnes, West London, sostenne che gli alieni sbarcarono nel suo giardino e lo rapirono. Scoprì poi di aver "perso un ora del suo tempo". I funzionari della Difesa risposero che "gli orologi erano stati messi avanti quella notte".

    Inoltre, nei documenti declassificati dal MoD vengono evidenziati 15 UFO apparsi sui radar e in avvicinamento al Regno Unito, tra gennaio e luglio 2001, mesi precedenti al famoso "11 settembre 2001". Il Ministero della Difesa ricevette, tra l'altro, un solo rapporto UFO (senza rilevamento radar) l'11 settembre stesso.

    Ma tutti questi avvistamenti dimostrano che gli UFO siano extraterrestri? Il MoD britannico non si sbilancia apertamente, ma non lo esclude.

    Ecco cosa dice, nelle conclusioni, "UK Eyes Only", rapporto segreto d'intelligence militare e terminato nel 2000:

    ''Continuare a sostenere che solo la nostra Terra e' luogo traboccante di vita rispetto alla sterilita' universale potrebbe presto rivelarsi tanto controproducente quanto i tentativi di un tempo della Chiesa di convincere che il mondo era piatto. Sebbene alcuni esperti sostengano che le probabilita' di vita extraterrestre siano molto basse, non possiamo escludere completamente l'ipotesi di visite o ricognizioni aliene, segrete o manifeste che siano. La nostra scelta di mantenere una visione aperta su questi temi e' dunque probabilmente corretta''.

    Coincidenze strane, visto che l'anno prima della pubblicazione del rapporto "Uk Eyes Only" uscì in Francia il famoso "Rapporto Cometa", scritto da eminenti esponenti degli Alti Studi della Difesa Nazionale francese, in cui si affermava, nelle conclusioni, che "l'origine extraterrestre degli UFO non può essere esclusa dalla considerazione"..."anzi è 'quasi' certa". Solo sottili coincidenze? L'unica differenza sta sul pericolo o meno di questi misteriosi intrusi: per i britannici "non rappresentano un problema e un rischio per la sicurezza del Regno Unito", mentre per i francesi "Gli UFO sono un problema alla Difesa, con conseguenze vicini o lontane al momento ipotetiche"

    Resta comunque un fatto indiscutibile, ossia che i militari britannici non escludono l'origine extraterrestre di alcuni UFO. Ed è già un piccolo, ma vasto, passo avanti per la scoperta della verità che c'è dietro questo importante problema.


    I documenti declassificati del MoD si possono leggere e scaricare ufos.nationalarchives.gov.uk/

    www.centroufologicoionico.com/


  • ufologo 555
    00 04/03/2011 11:29
    INCIDENTE DI RENDLESHAM: informazioni mancanti dai documenti declassificati!




    Chi è un appassionato di ufologia avrà bene in mente il famoso "incidente di Rendlesham". Ma per chi non si fosse mai interessato direttamente a questo storico episodio, più avanti nel post fornirò un brevissimo riassunto sulla vicenda.

    Basti sapere che si tratta di uno dei casi di avvistamento e incontro ravvicinato più famosi della storia moderna.
    Ma..toh! Sono spariti i documenti governativi che riguardano questo episodio. La scoperta è stata fatta dopo la recente pubblicazione di 8.000 documenti declassificati, in cui è stato riscontrato un enorme buco di informazioni riguardo alla documentazione sull'evento di Rendlesham.

    Nei documenti recentemente declassificati e resi pubblici dai National Archives (disponibili qui per circa un mese a partire da oggi), sono raccolte testimonianze oculari, fotografie e disegni di UFO, e dettagli su numerosi incidenti e avvistamenti avvenuti nel Regno Unito.
    C'è ad esempio la testimonianza di un pilota di linea e di suo figlio riguardo ad un oggetto che per cinque minuti ha compiuto evoluzioni sul giardino di casa.
    C'è anche il rapporto dell'equipaggio di un Tornado della RAF, che ha incontrato un oggetto delle dimensioni di un C130 Hercules durante un volo sul Mare del Nord nel 1990. I piloti hanno raccontato di essere in volo ad una velocità di Mach 0,8 ma di essere stati superati con estrema facilità da un velivolo che non somigliava a nulla mai visto prima, descrivendone le luci e il presunto scarico dei motori.

    Storie molto interessanti, che potete facilmente scaricare in formato PDF dal sito dei National Archive
    Ma la cosa bizzarra è che ci sono pochissime informazioni su quello che venne definito "l'incidente di Rendlesham", un episodio verificatosi nel 1980 e che suscitò scalpore qualche anno più tardi.
    L'incontro ravvicinato avvenne vicino alla base RAF di Woodbridge, al tempo utilizzata anche dalla Air Force americana. Un gruppo di soldati di servizio hanno riportato strane luci all'interno della foresta di Rendlesham durante l'arco di tre giorni. L'incidente è stato spesso paragonato a quello di Roswell per l'attenzione che ha suscitato, e fece registrare impronte sul terreno, segni sugli alberi, l'avvistamento diretto di un velivolo non identificato decisamente insolito, il contatto diretto con il velivolo, e di diverse luci e suoni provenienti dalla foresta.

    Nel 2000, ci fu una richiesta al Ministero della Difesa per la documentazione relativa all'incidente, ma cercando negli archivi si riscontrò un enorme buco nelle informazioni relative all'episodio.
    La ricerca dei documenti mancanti ha portato a pensare che qualcuno possa essersi impadronito della documentazione con un "tentativo deliberato di eliminare i registri che riguardano questo incidente", come scrisse un ufficiale in una nota.
    Pare che non sia l'unico buco nelle informazioni: nel 2002, il Ministero della Difesa accolse una richiesta di consultazione dei documenti relativi all'avvistamento UFO effettuato da un HMS Manchester durante un'esercitazione. Ma i documenti mostrarono che un pezzo dei diari di bordo del vascello andarono perduti per "una folata di vento", e che il capitano non riusciva a ricordare nulla di insolito.

    La scomparsa di documenti sugli UFO non è, tra l'altro, un episodio nuovo in Europa: è già accaduto in Polonia con il rapporto "L'Ignoto" , che raccoglieva decine di resoconti su avvistamenti UFO, scomparso misteriosamente dagli archivi della Difesa polacca.
    Coincidenze? Pare molto strano, anche perchè l'episodio di Rendlesham è così famoso da aver creato una quantità di documentazione impressionante negli archivi della Difesa britannica (cosa testimoniata da più di un ufficiale). Ci sono inoltre diversi testimoni oculari, che vanno dal grado di colonnello a quello di sergente, e fonti di diversa natura.
    E, in casi come questo, la prima cosa che viene in mente non è di certo una sfortunata coincidenza...



    www.altrogiornale.org/news.php





  • Legion37
    00 04/03/2011 15:49
    Un avvistamento piuttosto scomodo?
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    _Thomas88_
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    Utente Master
    00 04/03/2011 17:18
    Questi britannici...sono come tutti gli altri quando si tratta di coprire i casi Ufo scomodi...
  • ufologo 555
    00 04/03/2011 18:37
    Tutta l'Ufologia è ... scomoda!



  • ufologo 555
    00 04/03/2011 19:26
    UFO: alcuni esempi provenienti dai files inglesi.

    (Venerdì 04 Marzo 2011 17:48 Antonio De Comite Articoli)




    Analizzando e sfogliando, con perseveranza e pazienza, le circa 8500 pagine derubricate dal MoD britannico pochi giorni fa, mi sono imbattuto in alcuni casi interessanti e per, cosi dire, non "pubblicizzati" dai mass media mondiali.

    Il primo, di cui faccio menzione, riguarda un avvistamento che convolse una persona vicina alla NASA. Infatti il documento in questione, che si trova alle pagine 139 e 140 del DEFE 24-2022-1-1, porta il logo "Royal Air Force Leuchars" e riporta un avvistamento di un UFO, avvenuto il 13 marzo 2002 nei pressi di St. Andrews Fife (Scozia). Si descrive che, a partire dalle ore 20:05 e per circa 5 minuti "un UFO dalla forma di un disco, con una specie di coda, fu segnalato da una persona in contatto con la NASA, per via di un brevetto coperto da copyright per il Viaggio Spaziale utilizzando dei magneti"

    Sotto alcune pagine del caso in questione








    Il secondo documento, che prendo come esempio dei tanti inseriti in questi enormi faldoni, è quello del caso di Rendlesham Forest avvenuto a fine dicembre 1980, con l'atterraggio di un UFO nella ex base militare USA a Suffolk. Caso famosissimo e i cui documenti sono tranquillamente inseriti in questi faldoni, contrariamente a ciò che ha riferito la BBC, la quale sosteneva che invece fossero stati "distrutti". Tra i vari documenti presenti, c'è anche quello che parla della segnalazione di "strane entità", vestite con tute pressurizzate tipo nylon, di piccola statura, senza casco, che sembravano fluttuare sul terreno. Inoltre si legge che "le entità", che erano atterrate a Suffulk tra il 29 e 30 dicembre 1980 (due-tre giorni dopo il famoso caso conosciuto di Rendlesham), "sembravano parlare con un timbro metallico, ma che ricordava l'inglese". Inoltre gli strani esseri sembravano avere tre dita e il pollice opponibile. Il MoD ha subito affermato, in un'altra pagina dello stesso documento, che "con forte probabilità si tratta di documenti falsi, creati da qualcuno che voleva giocare sulla vicenda". Resta il fatto che questo documento è inserito alla pagina 32 del DEFE 24-2037-1-1, conosciuto o meno che sia, falso o meno che sia.

    Sotto la pagina del documento in questione



    Un altro caso è quello che coinvolse un caccia "Tornado" della RAF (Royal Air Force) nel Mar del Nord il 5 novembre 1990. Il velivolo ritornava da una missione di addestramento svoltasi alla base aerea di Laarbruch, Germania, quando improvvisamente, mentre sorvolava la "fly zone" nel cielo dell'Olanda, un UFO grande quanto un Hercules C-130 apparve dal nulla senza essere rilevato dai radar. I membri dell'equipaggio, il pilota e copilota, rimasero di sasso e sorpresi da questa anomala presenza. Secondo i piloti, l'oggetto era come "imbizzarrito" ed emanava una forte "fiamma" di colore blu costante, con varie tonalità. Altri due "Tornado" avrebbero visto la stessa cosa, rischiando una "air collision" con il misterioso intruso. Anche i radar di terra non hanno rilevato strumentalmente il velivolo non identificato. Un documento esemplificativo, dei tanti su questo caso, si trova su DEFE 24-2041-1-1, pagina 108.

    Sotto la pagina del documento in questione



    Il quarto, e penultimo esempio, che vorrei illustrare è quello di un avvistamento che coinvolse una famiglia, due adulti e un bambino, e dei poliziotti.

    Tutto avvenne il giorno 17 novembre 2003, alle ore 2:25 a.m. L'avvistamento avvenne a Bromley. I testimoni avvistano 20-30 oggetti volanti, con luci rosse lampeggianti, accompagnate da un ronzio. Gli oggetti sono stati filmati (ndr CUI il video non è presente nei files derubricati). I poliziotti, testimoni anche loro dell'evento, hanno preso un palo della luce come punto di riferimento e hanno notato che gli oggetti zigzagavano e attraversavano il cielo ad una velocità superiore da qualsiasi aereo costruito dall'uomo.

    Anche un elicottero della polizia aerea confermò di aver visto le luci, ma in un primo momento pensò alle luci di aeromobili in fase di atterraggio presso LHR (ndr CUI London Heatrow Airport). Tuttavia, il controllo militare Swanick negò che ci fossero velivoli in quella zona. Il documento si trova a pagina 62 del DEFE 24-2054-1-1.

    Sotto il documento in questione



    L'ultimo documento che illustrerò non riguarda un documento del MoD, ma della FBI che però è stato inserito nei faldoni derubricati dal Ministero della Difesa britannico.

    Nel documento in questione, datato 22 marzo 1950 e inserito nel faldone inglese denominato DEFE 24-2026-1-1 alla pagina 449, si legge che l'informazione era arrivata nella mani della FBI, proveniente dal SAC (ndr CUI Strategic Aerial Command) di Washington.

    Nel documento si parla di UFO precipitati e "corpi trovati". Si legge che un investigatore per l'Air Force ha dichiarato che tre "piatti volanti" erano stati recuperati nel Nuovo Messico (ndr CUI si esclude il famoso caso Roswell accaduto nell'estate del 1947). Furono descritti di forma circolare e con un diametro di circa 50 piedi (ndr CUI circa 15 metri). Ognuno era occupato da tre corpi di forma umana, ma di soli tre piedi di altezza (ndr CUI circa 91 centimetri). Erano rivestiti da una tuta metallica, di una tessitura molti fine. Ogni corpo era avvolto, in modo simile, a quelli usati per i tests di velocità dei piloti.

    Il documento della FBI conclude che "probabilmente i radars ad alta potenza, in possesso al Governo, interferiscono con il meccanismo di controllo di questi oggetti".

    Sotto il documento in questione



    Non sappiamo se questo caso sia vero o meno, resta il fatto che i documenti derubricati non sono inutili e censori, sono una piccola goccia immersa in quel grande oceano denominato "Verità". Sperando che un giorno esca finalmente a galla, qualunque essa sia.

    (Articolo scritto da Antonio De Comite)







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    (richard)
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    Utente Master
    00 04/03/2011 19:41
    Il, caso Aztec del 1948 ricostruito
    Aztec Case: Flying Saucer Crash in Aztec, New Mexico 1948



    ....purtroppo in lingua inglese
    [Modificato da (richard) 04/03/2011 19:42]
  • ufologo 555
    00 04/03/2011 19:52
    Altro bel caso!


  • ufologo 555
    00 04/03/2011 20:03
    Penso di averlo già descritto, comunque ...



    L'UFO CRASH DI AZTEC



    “I fatti riportati nel libro di Scully sono sostanzialmente corretti” - Dr Robert Sarbacher, consulente per il governo USA del Research and Development Board

    Il primo a diffondere la notizia dell’UFO crash avvenuto nel 1948 nei pressi della cittadina di Aztec, New Messico, fu il giornalista statunitense Frank Scully. Questi diede alle stampe una serie di articoli sulla rivista Variety nel 1949, riprendendo ed ampliando poi l’argomento nel libro “Behind the Flying Saucers” (lett. “dietro i dischi volanti” ) uscito negli USA nel 1950 e purtroppo ad oggi inedito in Italia.
    Le straordinarie affermazioni di Scully erano fondate sulle rivelazioni del Dr. "Gee" (nome fittizio), un esperto di elettromagnetismo implicato in un progetto top secret di ricerca governativo sul principio propulsivo dei dischi volanti. Il Dr. "Gee" asseriva di avere personalmente visto ed ispezionato tre dischi, all’interno dei quali erano stati rinvenuti i cadaveri dei piloti, caduti presso una precisa localita' del New Mexico e nel deserto dell’Arizona.
    Leggiamo nel libro di Scully che:
    "Il disco precipitato nei pressi di un ranch, a dodici miglia da Aztec…misurava trenta metri di diametro, e la cabina di pilotaggio, circa sei. Il centro dell’aeromobile era fisso, ma il suo anello esterno ruotava ad una velocita' terrificante, operando come un elicottero a propulsione magnetica: all’interno non erano presenti reattori o motori simili a quelli a noi noti…Da che cosa era alimentato allora? Onde magnetiche provenienti dal sole, spiegarono gli scienziati accorsi sul posto, avviluppano la Terra e la luna con milioni di emissioni… Il segreto per spostarsi da un pianeta all’altro consisterebbe nel passare da un campo positivo ad uno negativo, e cio' e' quanto i dischi probabilmente sono in grado di fare. La struttura dello scafo, che aveva affrontato un viaggio interplanetario, presentava due tipi di metallo completamente sconosciuti sulla Terra…Prima di entrare nella cabina di pilotaggio, gli scienziati ‘bombardarono’ il disco di emissioni geiger…Dentro si trovavano i corpi di sedici uomini; erano intatti, ma la loro pelle si presentava annerita…si trattava di uomini di piccole dimensioni…non erano pero' pigmei africani. Qualcosa della loro pelle e delle loro ossa li distingueva nettamente dagli umani…i loro vestiti, a dispetto di una tecnologia straordinariamente evoluta, apparivano antiquati nello stile, che ricordava quello da noi in voga intorno al 1890; ma il tessuto era dato da un materiale a noi sconosciuto…Pare che gli occupanti del disco abbiano familiarita' con quello strumento che noi chiamiamo radio, pur essendo completamente diversa da come noi la intendiamo: quello che e' stato trovato e' una scatola delle dimensioni di un pacchetto di sigarette: e' priva di cavi e valvole ed emette un suono simile al nostro sonar. Probabilmente e' anch’esso un congegno che opera magneticamente… Vi era a bordo anche una specie di libro, dalle pagine indistruttibili, e scritto con caratteri sconosciuti…"

    Le figure reali sulle quali poggiava la vicenda del libro di Scully erano due: un certo Silas Mason Newton, uomo d’affari impegnato nell’industria petrolifera e suo vecchio amico, dal quale aveva appreso che un team di scienziati era intervenuto, per conto del dipartimento della difesa, in un’operazione top secret su di un UFO caduto nei pressi di Aztec, e Leo Ge Bauer uno studioso specializzato in magnetismo che ebbe modo di conoscere uno di quei ricercatori incaricati dal governo USA di indagare sul principio alla base del sistema di propulsione dei dischi volanti.
    La pubblicazione del libro di Scully provoco' un pandemonio nelle alte sfere del pentagono. Il governo statunitense, tramite l’Air Force, si era vigorosamente adoperato fin dal 1947 affinche' la questione dei dischi volanti venisse minimizzata agli occhi dell’opinione pubblica e il successo di vendite riscosso da “Behind the Flying Saucers” non aiutava certo la situazione.
    Di li' a qualche mese un’altra analoga storia andava propagandosi per l’intera nazione: Joseph Rohrer, direttore di Radio Pueblo e presidente della "Pike's Peak Broadcasting Company", dichiaro' alla stampa che tre dischi volanti erano stati costretti ad un atterraggio catastrofico da aerei militari americani, mentre sorvolavano lo Stato del Montana nel 1952. L'unico pilota extraterrestre sopravvissuto era stato tenuto in vita per circa due anni in una enorme incubatrice costruita appositamente in California e trasportata in una localita' isolata. Per poter comunicare con l'alieno, gli scienziati americani avevano fatto ricorso inizialmente ai disegni; poi alcuni linguisti erano riusciti ad insegnargli a leggere ed a scrivere in inglese. Rohrer sostenne, inoltre, di essere entrato in uno dei dischi volanti recuperati, e ne descrisse le caratteristiche: aveva un diametro di trenta metri ed era diviso in varie sezioni. Le cabine dei piloti, erano spessi tubi cilindrici con coperchi ermetici ad entrambe le estremita'. All'interno, l'atmosfera era un miscuglio di gas sotto pressione, che conteneva un trenta per cento di ossigeno e un settanta per cento di elio. Come forza motrice il disco utilizzava turbine elettromagnetiche, che creavano un campo magnetico enorme, generato da anelli rotanti, capace di lanciarlo a velocita' incredibile. Le dichiarazioni di Rohrer furono citate anche nel libro di Donald Keyhoe "Flying Saucers from Outer Space" edito in Italia con il titolo “La verita' sui dischi volanti” .
    Nel frattempo questa pubblica gazzarra su questioni top secret era giunta all’orecchio dell’AFOSI, il servizio di controspionaggio dell’air force, e dell’FBI, che in breve cominciarono ad "interessarsi" del direttore radiofonico. La misura si colmo' del tutto in occasione della conferenza che "Si" Newton tenne all’universita' di Denver per conto di Rohrer, nel maggio del ’50.
    Davanti ad un folto uditorio di studenti, Newton riferi' nei minimi dettagli delle tre astronavi e degli occupanti rinvenuti al loro interno, asserendo che queste erano al momento oggetto di studi da parte di un gruppo di scienziati con i quali egli cooperava nel quadro di un programma di ricerche geofisiche. Il giorno dopo l’FBI si precipito' alla stazione radio di Rohrer, chiedendo le bobine con le quali egli aveva registrato la conferenza, e ricevendo invece dei comuni nastri cancellati.
    Ben presto pero' Scully ed i suoi informatori entrarono nel mirino dei Debunkers. Sul piano ufficiale, l’attacco alla sua persona venne dalle colonne di True, il cui direttore, Ken Purdy, a suo tempo infuriatosi perche' Scully aveva optato per la pubblicazione del proprio racconto in un libro, in luogo di farne una serie di inserti per le pagine della celebre rivista, fu ben lieto di intraprendere un compito evidentemente commissionatogli da "terzi": in lungo articolo, comparso nel settembre del’52, le figure di Silas Newton e Leo GeBauer, quest’ultimo presentato come il "vero Dr Gee", venivano poste in una luce equivoca ed infamante, ed indicate come le uniche fonti di “Behind the Flying Saucers”. Determinato a condurre sino in fondo la propria azione demistificante, il direttore di True arrivo' persino ad offrire a Scully la somma di 25.000 dollari affinche' riconoscesse ufficialmente di essere stato ingannato dai due.
    Simultaneamente un certo H. Flader, denuncio' alla rivista di essere stato truffato, nel ’49, da GeBauer e Newton per la cifra di 250.000 a suo dire investiti, senza trarre profitto alcuno, in fittizi giacimenti petroliferi, ed in un dispositivo elettronico ufficialmente in grado di rilevare la presenza di petrolio in volume e profondita'. Fu lo stesso autore del denigratorio articolo di True, ad esortare il Flader a sporgere un’azione giudiziaria, cosa che egli subito fece: con incredibile tempismo, la notte successiva alla notifica dell’atto, agenti dell’FBI arrestarono simultaneamente GeBauer a Phoenix e Newton a Hollywood.
    Nel novembre del ‘53 i due comparvero davanti al giudice per rispondere dell’accusa di frode. Il fattore attorno al quale gravito' la vicenda processuale, fu dato dalla presunta inaffidabilita' del "doodlebug", il rabdomante elettromagnetico elaborato da GeBauer, sulla scorta del progetto M.A.D., di cui pero' l’accusa produsse non l’originale, ma per sua stessa ammissione "un modello ad esso simile", ossia arbitrariamente ad esso paragonato, che era stato acquistato presso un emporio militare per soli quattro dollari, e sulla cui base venne screditato il congegno del presunto Dr "Gee", definito di "provata inefficacia" per l’individuazione di sommergibili, durante la guerra, e "quindi" del tutto inutile ai fini del rilevamento di giacimenti di petrolio o di gas.
    . Riconosciuti colpevoli di truffa aggravata, Newton e GeBauer furono condannati in primo grado a trent’anni di reclusione. I giornali diedero ampio risalto alla notizia e la storia di Scully e compagni divenne per tutti sinonimo di truffa.
    A ripescare dall’oblio il ‘caso di Aztec’ fu il famoso ricercatore Leonard Stringfield, che negli anni settanta si era specializzato appunto nella materia degli UFO crashes pubblicando una serie di rapporti sull’argomento. A seguito di una paziente ricerca, Stringfield giunse in possesso di due elementi acquisiti da fonti direttamente coinvolte: l’informazione ricevuta nel 1980, da un ex ufficiale dell’Intelligence, relativa ad un rapporto da questi visionato, nel quale si parlava esplicitamente di un UFO precipitato presso White Sands, nel ’48; ed il nome di un importante ufficiale dell’aviazione, comunicatogli dal ricercatore Spencer Carr, nel 1982, che presenzio' all’operazione di recupero del disco di Aztec. Striengfield riusci' perfino a ricavare un identikit degli esseri rinvenuti nel disco precipitato e non possiamo fare a meno di notare la loro inquietante somiglianza con il presunto alieno del famigerato Santilli Footage. In seguito si seppe che Stringfied aveva subito minacce e intimidazioni a causa del suo interesse per il caso in questione.



    Ricostruzione grafica di uno degli esseri recuperati
    ad Aztec, New Messico. Impressionante la similitudine
    con il presunto alieno del Santilli Footage


    All’inizio degli anni ottanta, un altro ricercatore, William Steinman, sull’onda dell’interesse sorto nella comunita' ufologica nei confronti del tema degli UFO crashes (a seguito anche della pubblicazione de “l’incidente di Roswell” di Bill Moore), decise di riconsiderare la vicenda denunciata da Scully e nel 1986 pubblico' un libro, UFO Crash at Aztec - A Well Kept Secret (l'incidente di Aztec - un segreto ben custodito), scritto con la collaborazione dell'ex tenente colonnello dell'USAF Wendelle C. Stevens, che tentava di ricostruirne la storia.
    Steinman e Stevens sostengono che dopo la parziale fuga di notizie dell'evento di Roswell, il Governo degli Stati Uniti si era ben organizzato. L'argomento era di tale importanza che gli ordini vennero direttamente dal Presidente Truman, che creo' un gruppo composto da politici e militari di piu' alto grado per gestire e coprire ogni informazione sugli UFO. La situazione era complessa, gli Stati Uniti erano nel caos amministrativo poiche' stavano uscendo da una struttura di comando industriale di tipo militare per passare a una struttura civile, ma i militari erano ancora al comando e volevano mantenere il controllo almeno fino a quando non avessero capito cosa stava succedendo.
    In quel periodo il Segretario di Stato era il generale Marshall, un generale a cinque stelle, cosi' i militari nominarono una rappresentativa del complesso industriale militare che essi controllavano: generali, ammiragli e alcuni scienziati che avevano lavorato alla preparazione del piano industriale. Questi uomini erano designati ad unita' operativa per fronteggiare eventuali nuovi incidenti. E qualcosa di nuovo accadde. Il 25 marzo del 1948 tre diversi radar - tra cui un radar sperimentale molto potente - captarono un oggetto non identificato nei cieli a sud-est degli Stati Uniti. Quando le onde radar lo individuarono, l'UFO sembro' perdere il controllo e comincio' a scendere rapidamente. I radar lo seguirono e riuscirono a determinare con una certa precisione il luogo in cui era caduto. Subito si scateno' un frenetico via vai di telefonate, per comunicare alle autorita' governative e all'Esercito la notizia. In pochi minuti fu informato il generale Marshall. Questi chiamo' il Presidente Truman e le massime autorita' dell'Esercito, che affidarono a Marshall la direzione dei lavori per il recupero dell'UFO e degli eventuali superstiti. "Fu subito messo in atto il piano della rappresentativa del complesso industriale militare", sostiene Wendelle Stevens. "Tutti i generali, gli ammiragli, gli avvistatori e gli scienziati furono contattati e fu loro ordinato di recarsi alla base del Colorado, dove furono prelevati e portati sul posto dell'atterraggio. Tutta questa gente doveva arrivare sul posto per vedere di persona come fosse un velivolo alieno e per avvisare direttamente (per telefono) il generale Marshall". Il generale Marshall incarico' il professor Vannevar Bush di scegliere in breve tempo un'equipe di scienziati specializzati in varie discipline, che potessero analizzare i resti del disco volante precipitato. Mentre il professor Bush organizzava la sua equipe, un gruppo di elicotteri dell'IPU (Interplanetary Phenomenon Unit), di base a Cam Hale, volava incessantemente sopra il disco volante, che era caduto in un piccolo campo di una zona poco popolata. La missione degli IPU era quella di aspettare finche' non fosse arrivata l'equipe di riconoscimento e di recupero dell'oggetto, indicare loro le strade secondarie da imboccare per passare inosservati, e impedire che qualsiasi intruso si avvicinasse.



    Documento declassificato dell’OSI, presumibilmente riferito all’UFO crash di Aztec,
    che riferisce di “ una radio proveniente da un UFO precipitato in New Messico”:
    era la famosa scatola rinvenuta nell’UFO “delle dimensioni di
    un pacchetto di sigarette” di cui parlava Scully?


    Seguendo le indicazioni fornite da Scully, Steinman riusci' a individuare la zona del presunto crash: un desertico altipiano roccioso posto a ridosso dell’Hart Canyon, dodici miglia ad est di Aztec. Nel 1948 l'area in questione era intestata a un certo Harold Dunning, proprietario di un ranch e unica presenza umana della zona. Tuttavia, anche negli anni Ottanta, a molti anni dall'accaduto, i tentativi di ottenere informazioni dall’ex ranchman, ormai ottantenne, o dai famigliari di questi, si sono rivelati vani, scontrandosi in un diniego che, secondo Steinman, era la conseguenza del ricordo di pesanti condizionamenti psicologici (e minacce) all’epoca subiti da parte dei militari, dati dall’imposizione del silenzio per "motivi di sicurezza nazionale".
    Per ordine del Segretario di Stato, il luogo dove era precipitato l'UFO fu confiscato ai padroni e divenne proprieta' dello Stato: il terreno fu recintato e riempito di cartelli di divieto di accesso per evitare che chiunque vi potesse penetrare. Sul luogo arrivarono tre grandi camion, carichi di ogni tipo di materiale per il recupero, e il gruppo di scienziati, tutti perfettamente istruiti sulla delicatezza della loro missione. Una volta verificato che la nave non emetteva alcuna radiazione pericolosa, si avvicinarono e cominciarono un'accurata analisi della parte esterna.



    L'oggetto era rimasto in gran parte integro e giaceva a terra in una posizione un po' inclinata. L'attenzione degli scienziati venne richiamata dal fatto che l'apparato, un disco molto appiattito di circa 30 metri di diametro, dava l'impressione di essere costituito da un solo pezzo, senza giunture di alcun tipo. Presentava oblo' o finestrini formati da un materiale diverso che, pur sembrando metallico, era trasparente. Gli scienziati osservarono attentamente attraverso gli oblo'.
    Nella sala principale, in cui si trovavano i pannelli di comando pieni di pulsanti e di oggetti simili ad orologi, si distinguevano perfettamente i corpi di due creature morte, inclinate sui pannelli e apparentemente bruciate o molto scure di carnagione, quantunque non ci fosse fumo da nessuna parte. Di fronte all'impossibilita di penetrare all'interno della nave, in quanto non c'erano porte, e all'impotenza degli strumenti per la saldatura e la perforazione che non riuscivano a trapanare la parte esterna metallica, uno degli scienziati colpi' con un martello di ferro uno degli oblo'. Il finestrino cedette, aprendo un piccolo varco. Nel frattempo, gli altri scienziati avevano continuato a studiare il modo di raggiungere l'interno del disco, osservando minuziosamente attraverso gli oblo' tutti i congegni di comando presenti nella consolle. Uno di essi vide su una delle pareti un pulsante che sembrava un comando per aprire una porta. Costruirono un grosso palo con il ramo di un pino rinvenuto vicino al disco, lo affilarono in punta e lo introdussero lentamente all'interno, fino a schiacciare il pulsante. La porta si apri' e gli scienziati poterono entrare all'interno dell'apparato. Ciascuno aveva un compito ben preciso secondo la loro propria specializzazione. Ad esempio, il dottor Detlev Wulf Bronk, fisiologo e biofisico famoso nel mondo scientifico, si occupo' dell'analisi dei cadaveri. Successivamente, ordino' di prelevarli e di trasportarli fuori dalla nave, per poterli congelare, con le apparecchiature necessarie, al fine di conservarli. I dottori Berkner, Heiland e Hunsakeer, in accordo con la propria specializzazione, esaminarono i pannelli di comando e i piccoli cassetti incastonati nella parete, dai quali, a quanto pare, derivava tutta l'energia propulsiva della nave. L'idea a cui giunsero gli scienziati era che il sistema di propulsione della nave era dovuto ad un certo elettromagnetismo e non aveva niente di simile ai nostri motori. Nelle pareti si vedevano iscrizioni e alcuni pulsanti che si accendevano e spegnevano ritmicamente, cio', evidentemente, indicava che quegli strumenti stessero ancora funzionando. Qualcuno riusci' ad aprire una porticina che conduceva ad una stanza interna, una specie di dormitorio dove gli scienziati ebbero un'altra sorpresa.
    Stesi al suolo, gettati su specie di cuccette che uscivano dalla parete, c'erano i cadaveri di 12 piccole creature, di circa 1,2 metri di statura, con la pelle bruciacchiata come i due cadaveri rinvenuti nella cabina di pilotaggio. Il dottor Bronk ordino' immediatamente di trasportarli fuori dalla nave, a terra, dove furono coperti da un telo prima di essere trasportati a Los Alamos. A quel punto il problema che gli scienziati dovevano affrontare era il trasporto del disco, di 30 metri di diametro. Alla fine riuscirono a smantellare la nave: dopo aver analizzato attentamente il velivolo scoprirono alcune strane leve che si trovavano sulla parete a distanze fisse. Una volta mosse alcune di esse si noto' che si apriva una specie di scanalatura che continuava verso il fondo, dalla parte della cabina. Azionando tutte le leve, il disco si smembro' in varie parti. Con estrema attenzione fu caricato su grossi camion e trasportato provvisoriamente alla base militare di Los Alamos, dove venne riassemblato e dove rimase per piu' di un anno. Quando fu ora di andarsene, il professor Bush fece molta attenzione a cancellare ogni indizio sul terreno dove l'UFO si era schiantato. Diede ordine di pulire completamente l'area, cancellando ogni traccia di olio o di grasso e non lasciandovi nemmeno una vite, ne' le orme delle ruote dei camion. Tuttavia, non riusci' a rimettere in piedi i pini sfrondati e gli arbusti sradicati dallo schianto dell'UFO, per cui circondo' l'intero territorio con una rete metallica, che riempi' di cartelli che dicevano esplicitamente "No entry. Federal property".
    Una conferma dell’incidente di Aztec sembro' venire da un carteggio relativo ad un incontro-intervista intercorso nel settembre 1950 tra il fisico canadese Wilbert Smith ed il Dr Robert Sarbacher, consulente per il governo USA del Research and Development Board. Alla domanda di Smith se vi era qualcosa di vero nel libro di Scully Sarbacher replico' : ”i fatti ivi riportati sono sostanzialmente corretti”!
    Sulla base di questo straordinario documento, Steinman, decise nell’83 di mettersi alla ricerca di Sarbacher. Rintracciatolo presso il Washington Institute of Technology, gli invio' una lettera con una serie di quesiti, cui qualche mese piu' tardi lo studioso rispose.

    STEINMAN: Puo' parlarmi della sua personale esperienza relativamente alle operazioni di recupero dei dischi volanti: descrizione dell’oggetto e degli occupanti; luoghi e date degli eventi.
    SARBACHER: Non ho mai avuto alcun ruolo diretto con le operazioni in oggetto
    STEINMAN:Le chiedo di indicarmi quali delle seguenti persone possano essere state coinvolte nelle operazioni di recupero: Thomas Townsend Brown; Dr Weisberg; Dr RobertKent;Dr Hellmut Schmidt; Dr John Neuman; Dr Werner von Braun; Dr Francis Bitter; Dr Leo GeBauer; Dr Robert Oppenheimer;Dr Eric Wang; Dr Vannevar Bush
    SARBACHER: A questo riguardo posso solo dirle: John Neuman fu al cento per cento coinvolto; cosi' pure Vannevar Bush e, penso, Robert Oppenheimer…All’epoca, sebbene in piu' occasioni invitato a partecipare a discussioni sulle risultanze dei ‘recuperi’non ebbi mai modo di parteciparvi. Sono certo che possano essersi rivolti anche a Von Braun…
    STEINMAN: Dispone di copie di documenti governativi sul caso di Aztec?
    SARBACHER: Ricevetti qualche documento in proposito all’epoca in cui lavoravo presso il Pentagono. Ma ovviamente quei testi non potevano uscire da quella sede…
    STEINMAN: Ha mai visionato copie delle foto dei dischi precipitati e degli occupanti?
    SARBACHER: No, mai.
    STEINMAN: Ha mai visionato, oppure dispone, di copie di rapporti ufficiali su dischi precipitati e occupanti?
    SARBACHER: Posso solo rinviarla alla risposta che detti nel corso dell’intervista all’ambasciata canadese…Naturalmente all’epoca ero molto piu' coinvolto sul tema …Ricordo di alcuni rapporti sul materiale dei dischi, risultato estremamente leggero e resistente. Sono certo che i nostri laboratori lo analizzarono con grande interesse Esso era infatti in grado di sopportare le tremende accelerazioni e decelerazioni improvvise di quelle macchine. Ricordo infine distintamente che parlando con alcuni di quei tecnici che eseguivano i test, ebbi l’impressione che questi ‘alieni’ fossero ‘costruiti’ allo stesso modo di certi insetti…sui quali per via della propria bassa massa corporea, l’impatto delle forze inerziali poste in essere da quegli strumenti risulterebbe relativamente basso….



    Il luogo del presunto incidente: l’Hart Canyon a Nord di Aztec


    _____________________________________________________________________



    Recentemente il caso e' stato riportato in auge da un documentario uscito in America nel 2004. "Questo video porta la storia ad un livello pubblico nazionale di discussione", dice Leanne Hathcock, bibliotecaria e fondatrice del simposio annuale UFO sponsorizzato dalla biblioteca di Aztec.
    Scott Ramsey del N. Carolina ha condotto, sul presunto crash del marzo 1948 nell’ Hart Canyon a Nord di Aztec, moltissime ore di ricerca e declassificato con successo materiale riguardante l’incidente. “Abbiamo lavorato con fatica cercando di identificare due agenti della sicurezza presenti sul posto, e contemporaneamente tentando di rispettare le famiglie” dice Ramsey. Il New Mexico e gli UFO son diventati sinonimi dal tempo della popolarita' del crash di Roswell del Luglio 1947, ma Aztec sta crescendo per conto suo, a parere di Ramsey e Hathcock. Secondo Ramsey il documentario mette Aztec in luce positiva. Il questore della citta' Jim Rubow concorda, affermando che il film e' stato ben costruito: “ho pensato che era stato fatto con mente aperta. Hanno fatto un bel lavoro, integrando la storia locale e dando una migliore comprensione di tutto cio' che ho visto fino a oggi”.
    Il film inizia con uno scorcio sulla Contea di San Juan e lo scenario desertico e il produttore Paul Kimball racconta la storia di Aztec: “Era una serata tranquilla a Nord della zona residenziale della Contea, quando scoppio' un incendio presso un pozzo petrolifero sopra Hart Canyon. Il fuoco porto' alla scoperta di qualcosa di piu' interessante: un UFO schiantato che conteneva corpi inceneriti”. Lo racconta Kimball nella storia che Ramsey cerca continuamente di verificare. e' stato desiderio dei ricercatori di localizzare tutti i testimoni viventi, ma Ramsey dichiara che ne ha perso molti per la loro prematura scomparsa.
    Egli ha parlato con certe persone a Cuba circa un ex-residente che puo' esser stato presente nel sito del crash. Egli ha saputo da loro che, nel marzo del ’48, l’ Air Force fece una visita alla piccola cittadina presso cubana. Il Dr. Lincoln La Paz e un alto ufficiale sono venuti a Cuba per investigare su strani avvistamenti, secondo cio' che racconta Ramsey. Dopo pochi giorni di investigazione La Paz ha liquidato la cosa come un evento meteorico ( stelle cadenti –nda ), includendo dei campioni rocciosi che aveva tentato di spacciare ai locali come meteoriti. L’ investigatore, che e' il piu' noto nel documentario, crede che questo fatto possa ricollegarsi ad Aztec.
    Questa informazione non ci sara' sul video perche' e' stata scoperta molto di recente.
    Cio' che gli spettatori vedranno sara' un miscuglio di ufologi, compreso Stanton Friedman e Nick Redferne e scettici come Karl Pflock.
    Ramsey, tuttavia, e' al centro dell’ attenzione, avendo fatto la maggior parte delle ricerche aggiornate su Aztec. “ Egli percorrera' le tracce cartacee e le prove evidenti,” dice la Hathcock, aggiungendo: “Kimball usava dei presentatori per raccontare la storia e darle una base di credibilita'. Mi sembra sia ben fatto, e' un purista quando fa un documentario e lo basa su piu' fatti possibile”.
    Ma forse la verita' sull’incidente di Aztec non si sapra' mai...

    Fonte: www.usac.it/articoli/casale03/index.htm


  • Legion37
    00 04/03/2011 20:19
    Sono casi che ritengo molto interessanti ma come avete detto voi poco fa, ciò che successe veramente non lo sapremo mai.
  • ufologo 555
    00 05/03/2011 19:17
    LA CHIESA CONTINUA AD AFFERMARE CHE ...


    Ufo e Chiesa: Il Vaticano cerca gli Alieni

    La vita Extraterrestre interessa alla Chiesa, non è una novità. L'editoriale dell’Osservatore Romano dedica il suo numero alle recentissime scoperte riguardo forme di vita "aliene" annunciate dalla Nasa.




    La vita Extraterrestre interessa alla Chiesa, non è una novità. L'editoriale dell’Osservatore Romano dedica il suo numero alle recentissime scoperte riguardo forme di vita "aliene" annunciate dalla Nasa. Il giornale del Vaticano pubblica un editoriale firmato da padre Josè Gabriele Funes direttore della Specola vaticana, gesuita argentino, 47 anni, dal 2006 capo degli astronomi del Papa nella sede del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo. Nel testo, già leggibile in Pdf sul sito dell’Osservatore romano, intitolato ‘Se qualcuno respira arsenico‘, si lancia nell'analisi del batterio capace di vivere attraverso l’arsenico e su un’altra notizia dell’esistenza di un pianeta, molto più grosso della Terra, dove le temperature e il vapore acqueo formato da nubi densissime indicherebbero un potenziale di vita extraterrestre. L'astronomo papale si interroga su quali sono i mondi possibili e che tipo di esseri viventi dobbiamo cercare.

    Dalle nuove scoperte, commenta, indubbiamente verrà un allargamento dei ''nostri orizzonti concettuali''. Verranno domande sui pianeti e le galassie e su cosa sia un essere vivente. Ma se cerchiamo nuove forme di vita, ''dobbiamo almeno sapere cosa cercare, cioè definire cosa è un essere vivente'', quindi si allargheranno ''i nostri orizzonti concettuali''. ''E chissà se, - è la conclusione - in una lontanissima galassia ellittica, qualcuno che abita su una 'super terra' orbitante intorno a una 'nana rossa' e respira arsenico, in questo momento si sta facendo le stesse domande''. Padre Funes, che da buon gesuita spazia senza problemi dalla astrofisica alla teologia, nel 2008 ha affrontato proprio con l'Osservatore romano una serie di questioni sulla ipotesi di esseri viventi extraterrestri: sarebbero compatibili con la fede in Dio e non è detto che dovrebbero aver bisogno della redenzione. E un anche se molti scienziati fanno professione di ateismo, non è vero che l'astronomia favorisce una visione atea: una trentina di crateri della luna portano i nomi di antichi astronomi gesuiti, un asteroide del sistema solare e' stato intitolato al suo predecessore alla Specola, padre George Coyne. Padre Funes dunque non è impreparato a dialogare con il fratello che respira arsenico, per vedere se anche lui si pone gli stessi quesiti.

    ''L'astrofisica - commenta Funes, che è direttore della Specola vaticana – è una scienza che riserva sempre sorprese. La ricerca esige uno sforzo quotidiano, spesso nascosto, ma non di rado viene premiata con risultati significativi''. Quindi l'astronomo pontificio da' conto delle scoperte di questi giorni. Le ''nane rosse'' portano con sé l'ipotesi che ci siano altre galassie e altri pianeti. ''La comprensione della formazione di altri sistemi stellari - commenta Funes - ci aiuterà a capire meglio la formazione del nostro. E forse ci consentirà di arrivare a un modello che permetta di spiegare in un modo universale la formazione dei pianeti che orbitano intorno ad altre stelle''. Ma lo studio di pianeti extrasolari con atmosfera ''ripropone la domanda sulla possibilità di vita nell'universo''.


    E qui entra in gioco la seconda scoperta, quella del ''primo microrganismo conosciuto capace di crescere e riprodursi utilizzando una sostanza tossica come l'arsenico''. Questo essere vivente sostituisce l'arsenico al fosforo nei componenti delle cellule. In poche parole, è un microbo che respira arsenico. 'E’ evidente - rimarca l'astronomo vaticano - che se cerchiamo forme di vita nell'universo, dobbiamo almeno sapere cosa cercare: cioè definire che cosa è un essere vivente. Questa nuova scoperta sicuramente contribuirà ad allargare i nostri orizzonti concettuali in materia''. ''E chissà se, - è la conclusione - in una lontanissima galassia ellittica, qualcuno che abita su una super terra orbitante intorno a una nana rossa e respira arsenico, in questo momento si sta facendo le stesse domande''.

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