Premesso che non essendo io nè uno psicologo nè tantomeno un medico psichiatra, chiedo preventivamente perdono ad eventuali esperti del settore presenti in questo forum.
Vorrei fare una considerazione banalissima sulla personalità di Zanfretta che più volte negli anni è stata probabilmente affrontata ma che è sempre bene non dimenticare.
Tra i tanti modi in cui si può definire la personalità zanfrettiana, si prenda ad esempio quella di mitomane.
Qui, una delle tante definizioni che possono essere reperire in rete sulla mitomania:
www.lilianamatteucci.it/la_mitomania.html
La pseudologia di cui la mitomania fa parte, è la tendenza abituale ad inventare bugie, a cui spesso crede l'autore stesso allo scopo di destare ammirazione, compassione o comunque interesse negli altri.
Rientrano in questo ambito l'esagerazione, la millanteria, il falso ricordo, frequenti in soggetti sicuri e fantasiosi, in realtà bisognosi di rassicurazione e conferme che ottengono riducendo gli altri al ruolo di spettatori incantati.
La pseudologia è stata considerata da K. Jaspers tra le forme di isteria, altri autori l'hanno considerata come un meccanismo di difesa anticonflittuale che consente di respingere, e nello stesso tempo di vivere in modo gratificante, un avvenimento ambivalente, mitomaniacalmente distorto. La mitomania, o mendacità patologica, è indotta dal bisogno che un soggetto ha di valutarsi di fronte agli altri cercando, con storie fittizie o fantasiose, di crearsi una sua notorietà.
Il mitomane talvolta è cosciente della natura fantastica del suo racconto, talvolta invece finisce con il crederci tanto è viva la sua partecipazione affettiva. Fisiologica nel bambino che ancora confonde fantasia e realtà, la mitomania diventa patologica in soggetti adulti costretti a sostituire una realtà esterna o interna insopportabile con una fittizia...
E vi è una certa simbiosi tra Zanfretta e cosidetti "esperti ufologici" organizzatori di convegni e incontri a tema.
Il primo soddisfa il suo bisogno psicologico ripetendo all'infinito davanti a una platea o a una telecamera la sua storia.
I secondi soddisfano l'esigenza di riempire le poltrone con un pubblico attirato dal fenomeno da baraccone Zanfretta.
[Modificato da rmnd 28/09/2015 11:21]