00 14/03/2010 19:14
sono tre anni che manco da questo forum ed è stato piacevole
tornare e vedere che comunque la discussione non è stata cancellata, ma che si è comunque evoluta..ho letto che alcuni di voi a priori definiscono tutto ciò che ci circonda reale, altri che dicono che è impossibili, e alcuni che stanno nel mezzo!io credo che fidarsi dei propri sensi sia ingannevole in quanto sono molto limitati rispetto a ciò che ci circonda "realmente"credo che qui un pò tutti abbiamo ragione, nel senso che comunque bisogna credere che ciò che vediamo sia reale altrimenti la semplice azione che si produce come effetto avrebbe la stessa importanza di un evento non accaduto, e dunque crederci è necessario, tuttavia se ci esprimiamo in termini filosofici dato che alcuni di voi hanno citato cartesio e il suo dubbio iperbolico, va detto che non è del tutto possibile prendere quella strada in quanto porre l'io come sicura certezza equivale solo a dare una spiegazione assiomatica e non vera...per questo poi si passa spesso, anche in maniera bruta alle metodologie di kant; quest'ultimo sostiene che è impossibile ragionare anzi capire cosa è "veramente" ma che è possibile, dandoci dei limiti comprenderne gli effetti che è l'unica cosa tangibile per noi...io dopo tre anni ho dato una risposta un pò opportunistica che è la seguente, credo che è reale tutto ciò di cui ho coscienza senza sapere necessariamente la forma di questo..ma va bene se e solo se definisco a priori l'essere come immutabile, altrimenti si creerebbe un paradosso...grazie agli amministratori per non aver cancellato questo mio vecchio post e non aver cancellato me!se devo ripresentarmi per poter riscrivere ditemelo che lo faccio subito! un saluto!