Malocchio Sortilegio malvagio applicato tramite lo sguardo, come attesta l'etimologia dal dialetto napoletano "malo occhio"; dal significato originario, il termine si estese a indicare ogni sorta di fascino o maleficio provocato a danno di un'altra persona. Dall'espressione napoletana "jettare 'o mal'occhio" ("gettare l'occhio malvagio", "gettare il malocchio") è derivato il termine italiano "iettatura".
Le pratiche popolari atte a evitare, esorcizzare o al contrario "gettare" il malocchio sono molto diffuse e varie, e prevedono la formulazione di particolari parole o espressioni, come gli scongiuri ("Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio"), o l'adempimento di gesti apotropaici (come toccare materiali particolari, o indirizzare al suolo o alla persona ostile gesti simbolici, o toccare parti anatomiche, come le deformazioni fisiche), o ancora l'uso di oggetti quali talismani e amuleti, fino all'intervento di persone specializzate nel provocare o nel togliere la iettatura. Pratiche analoghe al malocchio sono quelle della magia nera, come il vudù sudamericano, e alcuni riti sciamanici nelle religioni dei popoli africani e degli indiani d'America.
Personalmente credo che l'uomo sia capace di influenzare negativamente come positivamente gli esseri viventi che gli stanno attorno.
Ovviamente ho la tendeza a non farmi influenza o abbindolare da maghi e maghetti che speculano su queste capacità.