Cosa c'è oltre la più lontana galassia?
Qual'è stata l'origine dell' universo?
Possibile che ci siano altri universi?
Restando entro termini rigorosamente scientifici dobbiamo ammettere di non saper rispondere.
Ma le nostre domande probabilmente sono indicative della nostra ignoranza quanto quella degli antichi navigatori i quali ritenevano la terra piatta, si chiedevano dove finisse l'oceano, oppure considerandola sferica come mai gli antipodi non implicassero un rovesciamento del piano d'appoggio.
Oggi la nostra ricerca non è più volta a scoprire i confini della terra ma si spinge curiosa verso gli spazi più remoti.
A questo punto la geometria può venirci in aiuto dandoci un utile lezione. La scoperta della curvatura della terra ha eliminato gli aspetti paradossali, connessi all'originaria "terra piatta". Grazie alla sua curvatura, la terra risulta finita e allo stesso tempo non presenta un punto d'origine e un punto finale distinti. Analogamente lo spazio tridimensionale che racchiude tutte le galassie può essere curvato esattamente come è curvata la superficie terrestre- per risultare un universo "finito" anche se privo di un inizio e di una fine. Questa idea fra l'altro gode di una certa popolarità fra gli astronomi, Albert Einstein, partendo dalla sua teoria relativistica, ricavò una formula che gli permise - una volta calcolata approssimativamente la densità media della materia dell'universo - di valutare il volume totale dell' universo curvato finito. Potè attribuire così al raggio di curvatura del mondo la fantastica lunghezza di undici miliardi di anni luce.
[Modificato da =bluebook= 06/06/2006 23.41]