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Ogni regione ha le sue rocce e montagne "sacre". Il nostro pianeta è un gigantesco organismo vivente, è attraversato da correnti energetiche che scaturiscono e vengono veicolate anche da corsi d'acqua e falde acquifere sotterranee. Questo fenomeno com'è noto, si diparte dal nord magnetico del pianeta e permea determinate zone, caricandole in modo più o meno intenso, a seconda della concentrazione che si origina in quei siti. I cinesi li chiamano "meridiani terrestri"; una vera e propria rete energetica che abbraccia tutta la Terra, secondo una logica che ancor oggi resta avvolta nel mistero [SM=g3061179] e sfugge agli esami degli studiosi.

Gli antichi edificavano le loro costruzioni lungo queste tracce magnetiche, sfruttandone le proprietà e utilizzandole per scopi tuttora sconosciuti. Questi "monumenti" di pietra si dividono in 2 categorie: i dolmen e i menhir (o pietre lunghe) che variano molto per forma e dimensioni. Uno dei più celebri, avendo dimensioni colossali, è il dolmen di Bagneux, in Francia. Lungo 18 metri e largo 6, è composto da 13 lastroni verticali e 4 pietre di copertura, di cui la più imponente ha un peso stimato in circa 86 tonnellate.

Uno studioso, un ammiraglio inglese, calcolò che occorrevano all'incirca 3.000 uomini per sollevare e mettere in posizione una pietra simile. Si pensa che la maggior parte dei dolmen servisse da tomba comune, ipotesi avvalorata dai resti degli scheletri ritrovati, Ma NON tutti contenevano resti umani e alcuni studiosi hanno ipotizzato che parte degli ambienti interni venissero utilizzati, in realtà, come templi per il culto dei morti. Una ritualità avvolta nel mistero della quale si conosce poco o niente e connessa con ogni probabilità, con la sopravvivenza dello spirito dopo il trapasso.