00 11/03/2016 00:54
Mmm che dire?
La realtà non è un programma per computer, il quale se si verificano eccezioni non gestite, crasha. Quindi qualsiasi cosa accade nell'universo, in qualche modo evolve sempre; non c'è da meravigliarsi dell'ordine. E poi l'ordine è relativo.
Guardate la terra dallo spazio: praticamente un'opera d'arte. Poi guardatela da vicino e ditemi se nelle metropoli c'è ordine. Oppure ditemi se c'era ordine nell'intricata rete di fitte foreste prima che l'uomo comparisse.

La matematica, è logica; la legge fisica è logica.
La logica insegna che se i presupposti di base sono gli stessi, attraverso l'applicazione di logica si arriva a soluzioni identiche.
Se i presupposti sono sbagliati, allora il risultato anche se logico, è errato.
Quante volte nella storia della scienza nei tempi passati, con i mezzi a disposizione dei pionieri di allora, si è arrivati a conclusioni errate?
Erano ragionamenti logici, funzionavano ma erano errati.
Potrebbe succedere anche allo scienziato odierno ed egli potrebbe non accorgersene.

Come dicevo prima la matematica e la fisica sono logiche quindi è normale che le leggi fisiche siano matematicamente descrivibili.
E' normale anche in virtù del fatto che le forze in gioco anche se immense, sono sempre grandezze finite e destinate a terminare secondo dei decadimenti a tempo ben precisi e quindi prevedibili, in linea TEORICA ma nessuno saprebbe dire per esempio che numero si presenterà dopo il lancio di un dado, poichè le variabili che entrano in gioco sono troppe.

Tornando alla prevedibilità: p
er esempio se un magnete esercita un'attrazione su un pezzo di ferro, lo fa in proporzione inversa alla distanza che li separa e finquando la sua carica magnetica regge.
Del resto se gli scienziati sono alla ricerca della legge universale che unisce tutte le forze fondamentali significa che si ritiene possibile che tutte le forze fondamentali discendano da un'unica. Per cui se tutte le forze discendono da una sola, allora ereditano qualcosa che di base è la stessa e quindi per quanto si osservi l'infinitamente piccolo e l'infinitamente grande, si trovano somiglianze nei comportamenti delle componenti in gioco.

Le leggi della fisica sono intuibili e si imparano con l'esperienza prima ancora di riuscire ad enunciarle.
Se lanciamo un frisbee a un cane, lui correrà verso il punto in cui secondo i suoi calcoli il frisbee cadrà, senza sapere nulla di fisica.

Non vorrei tirare poi in ballo l'argomento spinoso relativo al fatto che essere umani, non significa per forza nascere intelligenti, perchè purtroppo al mondo nascono anche persone meno fortunate; e questo è un gran duro colpo alla teoria che vorrebbe un genio amorevole e ordinato dietro tutto...

Quando il mondo apparteneva ai dinosauri, essi erano gli esseri più evoluti presenti sul pianeta.
Nessuno di loro sapeva dell'esistenza del Sole anche se inconsapevolmente ne traevano benefici vitali. Analogamente c'era Marte, Giove con (forse) la sua macchia rossa, c'era la via lattea, le altre galassie generate del big bang (?) miliardi di anni prima, c'erano le leggi fisiche, ecc... ecc...
Eppure mancava quel quid intellettivo che avrebbe potuto permettergli di porsi delle domande e di indagare la realtà.
Che vuol dire questo? Vuol dire che il fatto di essere la creatura più evoluta di un pianeta non significa automaticamente che si è in grado di analizzare tutti gli aspetti della realtà e questo potrebbe valere anche per noi esseri umani.
Anzi molto probabilmente è così. Noi analizziamo il mondo basandoci sui sensi a nostra disposizione.
E' difficile immaginare cosa significherebbe avere un senso in più e come cambierebbe la nostra percezione del Mondo.
Allora facciamo una prova immaginando di toglierci un senso: la vista.
Se l'umanità fosse cieca, potrebbe tastare la consistenza, la ruvidità, il calore, il sapore e il rumore degli oggetti e delle loro interazioni, ma le sarebbe del tutto preclusa la possibilità di percepire i colori poichè solo la vista è l'organo preposto a tale compito.
Nessuno riuscirebbe mai a ipotizzare la loro esistenza, nemmeno attraverso prove indirette.
Analogamente a colui che come si dice viene illuminato spiritualmente e vede dio, colui che per un attimo ricevesse il dono della vista, osserverebbe i colori e parlandone con gli altri nell'intenzione di condividere una cosa meravigliosa, si troverebbe nell'impossibilità di rendere consapevoli dei colori gli altri, che non potranno mai vederli.
Non solo: il nostro miracolato vedrà anche che gli oggetti che tutti possono toccare ma non vedere, sono già lì al loro posto e sa che camminando in una certa direzione, si sontrerà contro un muro. Gli altri non vedendolo, se ne accorgeranno solo quando lo incontreranno sui loro passi e ci sbatteranno contro. Ecco il nostro illuminato per un attimo è chiaroveggente e sa cosa accadrà, percorrendo un certo cammino.
Scusate la piccola parentesi; è un tormentone che ho spammato in tutti i forum nei quali ho partecipato, non vedevo il perchè non turbare anche quì.

Tornando più nel topic,per quanto ne sappiamo, questo universo potrebbe essere l'unico finora in una molteplice catena di espansioni e riassorbimenti, nel quale la combinazione di costanti, ha permesso la stabilità. Magari 10000000000 volte è nato un universo ed è morto poco dopo a causa di proporzioni sbagliate tra le forze.
Quindi la nostra mente analizza un universo vincente, l'unico tra miriadi di fallimenti CASUALI.

Inoltre, noi potremmo essere gli unici abitanti dell'universo e se la vita sulla terra finisse, allora ecco che tutta questa fisica matematica, logica, ordinata e amorevole, sarebbe lì a pavoneggiarsi da sola senza nessuno in grado di decifrarla.


Se proprio volessimo credere a un creatore dietro tutto ciò, dovremmo solo chiederci se è stato lui a mettere lì l'uovo cosmico e ad accendere la miccia del big bang.
[Modificato da Hybrid1973 11/03/2016 01:09]