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Hanno chiuso il fascicolo Majorana, che velocità... Se mai ci fosse una logica nella scomparsa di E. Majorana, questa verte al suicidio. Il "giallo" rimase insoluto fino al 1997. La di lui sorella Maria ormai ottuagenaria, la più vicina come sintonia al fratello scomparso, rivelò che lei sapeva che questi si era suicidato. Un suicidio da molto tempo pianificato e maturato attingendo alle teorie pessimistiche (del più pessimista dei filosofi...) che tanto lo intrigavano: Schopenhauer.

Il suicidio era diventato per Majorana una soluzione logica, per un uomo come lui tormentato da una visione ultra-pessimistica della vita e, forse, come qualcuno insinuò in un suo libro, da una qualche sconvolgente scoperta che tenne segreta. Scoperta scientifica che altri rigettano, ma va detto che Majorana era per certi versi, avanti parecchi anni rispetto ad altri studiosi del suo tempo. Un aneddoto: nel 1935 la coppia (di nome e di fatto) di scienziati francesi Joliot/Curie, (cui si doveva anche la scoperta della radioattività artificiale) riuscirono ad ottenere alcune "particelle strane", non riuscendo però a catalogarle. E. Majorana, giovane fisico emergente, dopo uno sguardo alla relazione dei due scienziati francesi, pubblicata anche su Nature, subito esclamò: "che sciocchi, hanno scoperto i neutroni e non se ne sono nemmeno accorti".

Majorana era qualificato un genio matematico. Concordi con il suo suicidio furono i suoi colleghi del tempo, tra cui G. Occhini, Amaldi, Pontecorvo e Segrè, i quali dopo la sua scomparsa dichiararono che più volte Majorana parlava del suo suicidio come l'unica uscita da questo mondo materiale.

Forse il suo allarme e desiderio di farla finita stava proprio in una clamorosa scoperta scientifica distruttiva. Forse l'algebrica formula unitaria della fisica del Cosmo, per anni inseguita anche da Einstein. La quale in se stessa confermerebbe la teoria filosofica di Schopenhauer, il filosofo tedesco tanto ammirato dal giovane Majorana, che concepiva l'Universo come un QUID negativo, generato da cieche forze magnetiche e gravitazionali, governanti a loro volta, altrettante cieche e casuali produzioni della natura, animate da una ottusa energia vitale: la volontà di vivere.