00 04/02/2015 09:04
Un articolo di approfondimento dall'Istituto nazionale di astrofisica:



La figura illustra la diffusione di una particella di materia oscura χ e il rinculo della particella test.
L2 indica la posizione (non in scala) del satellite con il rivelatore.
Credit: J. Bateman et al. 2015/Nature



James Bateman, del Dipartimento di Fisica e Astronomia
e co-autore dello studio, spiega: «Questo lavoro mette insieme alcune aree della ricerca molto diverse: la fisica delle particelle, l’astronomia in banda X e l’ottica quantistica. La nostra particella sembra un pò ‘matta’ anche se non esistano al momento esperimenti od osservazioni che potrebbero escludere la sua esistenza. La materia oscura rappresenta uno dei problemi più importanti della fisica moderna e speriamo che la nostra ipotesi ispirerà altri ricercatori per sviluppare una teoria che possa essere verifica sperimentalmente».

Alexander Merle, del Max Planck Institute a Monaco, in Germania, e co-autore dello studio, aggiunge: «Per ora, gli esperimenti sulla materia oscura non puntano in una direzione ben definita e, dato che il Large Hadron Collider non ha trovato alcun segnale significativo che possa essere riconducibile ad una nuova fisica, potrebbe essere giunto il momento per cui il nostro pensiero consideri altre particelle candidate. Man mano che i fisici si muovono verso questa strada, la nostra idea diventa sempre più competitiva».

«Da questo punto di vista, il nostro lavoro rappresenta una pietra miliare del nostro dipartimento: per la prima volta esiste una pubblicazione che coinvolge autori appartenenti a tre gruppi diversi del campo della fisica e dell’astronomia e mostra quanto prezioso può essere attraversare i confini e guardare oltre il proprio campo di ricerca», conclude Bateman.


Articolo completo - INAF: Una nuova particella per la materia oscura