A proposito di vita nell'Universo, alcuni ricercatori dell’Australian National University (ANU) hanno recentemente pubblicato uno studio sulla rivista scientifica Monthly Notices of the Astronomical Society, in cui sostengono di poter predire la posizione dei pianeti abitabili che Kepler non riuscirebbe ad individuare, utilizzando la Legge di Titius-Bode (la stessa che ha portato alla scoperta di Urano) e i dati provenienti da Kepler.
Chissà che questa ricerca non porterá a dei buoni risultati?
www.media.inaf.it/2015/02/05/quanti-pianeti-abitabili-...
E' interessante notare che questa ricerca segue un'altra ricerca pubblicata un anno e mezzo fa sulla stessa rivista, nella quale si sostiene con certezza matematica che ogni stella standard abbia con sé mediamente 2 pianeti abitabili.
(il link della pubblicazione)
arxiv.org/abs/1304.3341
Ormai qui non si parla più di lontane possibilità, ma di certezze matematiche. Facendo due conti in tasca all'Universo, la matematica suggerisce che ogni pianeta ha con sé ben due stelle abitabili.
A questo si aggiunge anche la recente notizia che i pianeti con dimensioni paragonabili a quelli della Terra (e la dimensione abbiamo detto che è un fattore determinante per l'origine della vita come la conosciamo) possono essere più longevi di quanto si pensasse.
I ricercatori infine sostengono che da qualche parte nell'Universo
"potrebbe essere che ci siano civiltà intelligenti che si stiano evolvendo o che si siano già autodistrutte"
Ormai la scienza sta cominciando a fare veramente sul serio sul tema della vita nell'Universo, non nel senso di impegno collettivo, quello c'è giá, basta vedere i miliardi di dollari che vengono spesi per strutture quali il SETI o per mandare nello spazio telescopi e satelliti per l'esplorazione. Intendo che ormai la scienza si sta aprendo a delle possibilità che non solo più lontane come qualche anno fa, ma molto vicine a quella che sarà sicuramente la più grande scoperta dell'umanità
[Modificato da kinaido 05/02/2015 23:25]