00 18/01/2015 15:53
Re:
Ale-95, 18/01/2015 15:23:

Con il terrorismo non c'è buonismo che tenga.



Io infatti sono dell'avviso che bisognerebbe cominciare ad attuare una politica culturale che centri la sua propaganda sulla discriminazione razziale verso i terroristi islamici. Dev'essere una propaganda simile a quella che c'era durante i regimi fascisti e nazisti, fondata sulla diversità biologica e culturale di queste bestie rispetto alle persone del mondo occidentale. Solo diventando consapevoli del problema si può cominciare a nutrire la necessaria diffidenza verso questa gente e la loro conseguente emarginazione. Questa propaganda dovrebbe colpire non tutti gli arabi, ci manchrebbe, ma quegli arabi che destano il sospetto di poter far parte di cellule terroristiche pronte a colpire.

Non sto dicendo un'eresia o qualcosa di scandaloso, perché se qualcuno di voi ha visto Piazza Pulita su LA7 lunedì scorso, avrà visto che anche il segretario con delega ai servizi segreti (di cui non ricordo il nome) si rivolgeva agli spettatori da casa delineando l'identikit del possibile terrorista identificandolo con alcuni tratti comportamentali tipici (movimenti sospetti, continui spostamenti inspiegabili e ingiustificabili tra l'italia e i paesi del medio oriente, ecc), abbigliamento e acconciature tipiche, e che sono tutti riconducibili allo stereotipo del classico terrorista islamico. E queste cose le diceva invitando i cittadini a segnalare alla Polizia la presenza di persone con queste caratteristiche.

Quindi non stiamo parlando del delirio di qualche nazifascista isolato che è rimasto attaccato alle ideologie di 80 anni fa. Qui stiamo parlando di un tentativo da parte delle autorità di insegnare alle persone la differenziazione tra gruppi di persone, che possiamo chiamare etnie, razze, gruppi religiosi, come volete voi. Tanto la sostanza non cambia: se non é razzismo é intolleranza religiosa.

La cosa veramente ammirevole sarebbe che questi tentativi, invece di rimanere confinati in qualche spazio televisivo, diventino un vero e proprio programma culturale che le istituzioni europee, americane e occidentali in generale, diffondano in tutti i modi possibili attraverso mass media, programmi scolastici e universitari e quant'altro, e con relativo obbligo di adesione.



[Modificato da kinaido 18/01/2015 15:56]