00 12/01/2015 10:14
Su Liberoquotidiano è stata pubblicata un'intervista a Ida Magli, per quanto condivisibili o meno i suoi punti di vista, personalmente li condivido quasi tutti, secondo me vale la pena rifletterci un po' su, più che altro per non cadere vittime di un trend del momento che tende a guidare le masse, ad esempio nel nuovo slogan "Je suis Charlie" da cui si dissocia totalmente:


È cretino fare le vignette su Maometto. Così come di Buddha o di altre divinità. Non è questa è la nostra libertà d’espressione: la storia ci rivela che le insegne degli eserciti vittoriosi si fermavano davanti alle statue delle divinità. Durante le guerre donne e bambini si rifugiavano nei templi perché erano territori intangibili. C’era il rispetto del trascendente, del sacro




Maometto ha copiato dal Pentateuco, cioè i primi cinque libri della Bibbia, e su quelli fonda la sua rivelazione. L’Europa e l’Occidente non hanno mai analizzato la parte più antica della Bibbia che risale a ottomila anni prima di Cristo. È lì che si ritrova quella forma di giustizia primitiva che è la legge del taglione.
Abbiamo abbandonato quei comportamenti, ma i testi sacri sono rimasti tali benché non ci crediamo più e siamo in contraddizione con noi stessi. Ecco perché ci si trova poi in difficoltà a contestare i musulmani che seguono quelle stesse regole.




Ida Magli, secondo me, lancia anche una molto valida provocazione, anzi più che una provocazione una constatazione riguardo la gestione della politica estera da parte di politici donne:


Mettere delle donne a fare la politica estera è la cosa più cretina del mondo. Perché i nostri problemi sono con l’India e i Paesi arabi, dove le donne non contano niente.



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