00 04/11/2014 10:37
Guidoni: “L’incidente non fermerà il turismo spaziale”


Farà sicuramente ritardare i programmi spaziali privati e alzare i livelli di sicurezza richiesti dalla Federal Aviation Administration. Ma l’incidente del 31 ottobre scorso occorso alla navicella spazionale SpaceShipTwo, della Virgin Galactic, in cui è morto uno dei due piloti, non fermerà il turismo spaziale. Ne è convinto Umberto Guidoni, uno dei pochissimi astronauti che l’Italia può vantare, con all’attivo due missioni Nasa: quella a bordo dello Shuttle Columbia, nel 1996, e quella sullo Shuttle Endeavour nel 2001, quando fu il primo europeo a raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale.
Quale futuro per il turismo spaziale
L’incidente ha riguardato il progetto di turismo spaziale su cui sta lavorando Virgin Galactic di proprietà di Sir Richard Branson. Secondo gli annunci degli scorsi mesi, il primo volo commerciale sarebbe dovuto partire già nel corso del 2014. Tra tutti i programmi di voli nello spazio è quello relativamente più accessibile: dopo il viaggio inaugurale, che a quanto pare sarebbe dovuto costare a ciascuno dei partecipanti (sei per missione) 1,5 milioni di dollari, la tariffa standard sarebbe scesa a 250mila dollari. La lista d’attesa vedrebbe circa 700 persone, che avrebbero già permesso alla società di raccogliere più di 80 milioni di dollari. La rovinosa caduta della SpaceShipTwo, secondo il Wall Street Journal, potrebbe cambiare il modello vincente del turismo spaziale, da quello “di massa”, con diversi voli al giorno, a uno destinato a una piccola percentuale di pionieri molto preparati e coraggiosi, paragonabili ai primi alpinisti delle vette più impervie. Per Umberto Guidoni, tuttavia, non ci sarà un cambio radicale dei programmi. «Io credo - commenta a Linkiesta - che più che riorientare i modelli di turismo spaziale, l’incidente farà riconsiderare le priorità e la tabella di marcia, che si era stabilita in modo un po’ ottimistico negli ultimi anni. L’ottimismo dei nuovi arrivati è stato molto. Qualcuno ha preso anche in giro la Nasa, dicendo che era un elefante che si muoveva troppo lentamente. In realtà lo spazio è molto pericoloso, qualsiasi tipo di turismo avrà bisogno di sviluppare tecnologie molto avanzate e sicure. Questo richiede tempo».
L’effetto dell’incidente sarà, quindi un «rallentamento delle attività», anche perché «immagino che la Federal Aviation Administration andrà in profondità e vorrà delle garanzie maggiori sul fronte della sicurezza». Per l’astronauta italiano, sia il programma “low-cost” di Virgin Galactic, che prevede dei voli suborbitali, sia quelli molto più costosi che prevedono alberghi nello spazio e sono pensati per elite molto più limitate, possono coesistere. «Sono due strade diverse, ma possono convivere entrambe - spiega -. Sono come i voli della Ryanair e quelli di una compagnia aerea di lusso».
La competizione tra privati e pubblico, nonostante gli incidenti, secondo Guidoni va comunque guardata in positivo e potrà portare dei benefici alla ricerca: «Come sempre succede, quando c’è una sfida, o comunque una contrapposizione, tra pubblico e privati, ci sono ricadute scientifiche positive. La scienza è sempre difficile da prevedere, potrà essere il privato a ottenere la svolta per il pubblico o la Nasa a trovare una soluzione per i privati. La dicotomia pubblico-privato in tutti i casi aiuta». Così come una spinta allo sviluppo di nuovi progetti potrebbe arrivare dall’invio di astronauti sulla Luna da parte della Cina. «Se questo accadesse - commenta Guidoni -, ci sarebbe una nuova sfida che potrebbe portare a un’accelerazione degli investimenti». Si potrebbe dunque tornare alla gara spasmodica che negli anni Sessanta caratterizzò la corsa alla Luna tra gli Usa e l’Urss. Oggi, invece, spiega l’astronauta italiano, la Nasa ha subito tagli notevoli e ha dovuto fare selezione: ha lasciato ai privati lo sviluppo dei voli sub-orbitali e dell’orbita bassa e si è concentrata sulle missioni di esplorazione, Marte o un asteroide prima di tutti.

Fonte dati: www.umbertoguidoni.it/Contenuti.aspx?idc=175