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Il ruolo dei temporali nella generazione dell' E sporadico

Ogni anno tra Maggio e Agosto, i radioamatori realizzano centinaia di collegamenti sulla lunga distanza (800-3.500 km), in 144 MHz.
Tutte queste comunicazioni, sono possibili grazie a delle irregolarità nel plasma ionosferico all'altezza della regione E, chiamate "E sporadico". Si hanno quindi collegamenti a singolo e talvolta anche a doppio salto.
Occasionalmente, forti temporali si verificano in prossimità del centro (punto di riflessione) dei percorsi dei radio collegamenti. L'ipotesi è quella che i temporali, siano una possibile fonte d'innesco per l'E sporadico.
Questa ipotesi, tuttavia non è del tutto accettata dalla comunità internazionale dei radioamatori, poiché l'effetto dei temporali sulla formazione dell'E sporadico, non è stata ancora dimostrata con convinzione scientifica, anche se recentemente è stata pubblicata una recensione sulla prestigiosa rivista scientifica "Nature", dove si discute in merito alla connessione tra temporali e ionosfera.
La teoria più accreditata per spiegare l'E sporadico, è la teoria dei venti ionosferici "Wind shear theory":

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All’interno della cortina di ioni, sono presenti quantità importanti di ioni metallici, residuo della pioggia meteorica. Alcune delle domande aperte sono queste:

-Il ruolo degli ioni metallici (meteoriti e pulviscolo cosmico)
-Il ruolo degli sprites (come interagiscono con la ionosfera?)
-Il ruolo dei fulmini
-Il ruolo delle onde gravitazionali
-Il ruolo dei venti ionosferici e del jet stream
-Il ruolo del campo geomagnetico
-Il ruolo della radiazione solare

Onde gravitazionali

Le onde di gravità atmosferiche (da non confondere con le ben più note onde gravitazionali della teoria della Relatività di A. Einstein), sono oscillazioni di tipo elastico che si propagano nell'atmosfera, per effetto della sua stratificazione termica. Le loro lunghezze d'onda, variano da poche centinaia di metri a centinaia di chilometri, con periodi che vanno da pochi minuti ad alcune ore. Le oscillazioni dell'aria che ne derivano, causano piccole fluttuazioni della variabili atmosferiche (pressione, temperatura, umidità...), ma hanno un notevole impatto sulla struttura della ionosfera.
Le onde gravitazionali, hanno un ruolo determinante nell'assetto della Ionosfera e quindi nella propagazione delle onde radio. Le onde gravitazionali, interagiscono con:

-Formazione dell'E sporadico
-Propagazione troposferica
-Influenza sulla regione F
-Disturbi ionosferici
-Assorbimento ionosferico
-Regione D ammassamento/spostamento di ioni all'interno della Ionosfera

L'influenza delle onde gravitazionali, sembra più marcata nella formazione dello strato F2 notturno, dove contribuirebbero a fornire una piccola ma continua sorgente di nuova ionizzazione, contribuendo al mantenimento della ionizzazione residua notturna.

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Possibili effetti legati agli sprites

Si tratta di fenomeni simili ai fulmini, che si sviluppano però nella stratosfera, ad un'altezza compresa tra i 10 e i 100 chilometri.
Avvengono quindi delle scariche elettriche della durata di qualche decimo di secondo, che si sviluppano a causa della differenza di potenziale tra le nubi e l'alta atmosfera.

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Sviluppo in verticale di uno sprite: la scarica si propaga dalla Troposfera fino ad un'altezza di 100 chilometri, coinvolgendo direttamente la Ionosfera (regione D e regione E). Gli eventi più estesi possono propagarsi in un volume di 10000 chilometri cubi.


Fonte: Flavio Egano IK3XTV