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L.U.F. - Minima Frequenza Utilizzabile

C'è un limite inferiore, alla frequenza che può essere utilizzata per la propagazione ionosferica durante le ore diurne ed è chiamato L.U.F. (Lowest Usable Frequency ), cioè "Minima Frequenza Utilizzabile". Questo è dovuto principalmente all'assorbimento nello strato D, come andremo a spiegare.
Lo strato D contiene molti più atomi neutri e molecole rispetto ai livelli più alti. A volte gli elettroni liberi, si scontrano con gli atomi neutri. Questo fa sì che parte dell'energia elettromagnetica, vada persa. Frequenze più basse, hanno lunghezze d'onda più lunghe, che fanno spostare gli elettroni ad una distanza maggiore, rispetto alle frequenze più alte, rendendo quindi più probabile che si scontrino con gli atomi neutri. Pertanto, a frequenze inferiori alla L.U.F., la trasmissione non raggiungerà il ricevitore.

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Il diagramma, mostra un raggio (un'onda radio) che è ad una frequenza inferiore rispetto alla LUF. L'energia elettromagnetica, viene assorbita dallo strato D.

Sopra lo strato D, vi è un certo assorbimento, ma è molto meno dello strato D, perché ci sono meno atomi neutri. Sotto lo strato D, non vi sono elettroni liberi di muoversi e quindi l'assorbimento è nuovamente poco. C'è qualche assorbimento quando un raggio si riflette sulla superficie.
Pertanto, la L.U.F. dipende dalle caratteristiche dello strato D e da quanti salti un raggio deve fare, prima di raggiungere il ricevitore.
Durante la notte, lo strato D non è presente e quindi le trasmissioni in HF, potenzialmente possono percorrere distanze molto superiori (ma di questo, ne abbiamo già parlato).
A differenza della M.U.F. (Massima Frequenza Utilizzabile), la L.U.F. dipende anche dalla potenza del trasmettitore e la sensibilità del ricevitore, in quanto questi fattori possono permettere di aggirare qualche effetto dell'assorbimento dell'onda radio, dovuto allo strato D.

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Nell'immagine sopra, il diagramma mostra i raggi trasmessi durante il giorno (rosso) e di notte (blu inferiore) a frequenze inferiori alla EMUF (MUF dello strato E), e di notte a frequenze sopra la EMUF e sotto il MUF (blu superiore). Durante la notte, lo strato EMUF è più basso e quindi è più probabile che il raggio passi attraverso lo strato E, e sia rifratto dallo strato F in posizione elevata (blu superiore). Entrambi questi effetti, tendono a creare distanze copribili più lunghe per le HF, durante la notte.