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M.U.F. - Massima Frequenza Utilizzabile

Nelle radio-trasmissioni, la Massima Frequenza Utilizzabile (MUF) è la più alta frequenza radio, che può essere utilizzato per la trasmissione tra due punti, tramite riflessione ionosferica in un determinato momento, indipendentemente dalla potenza del trasmettitore. Questo indice è particolarmente utile per quanto riguarda le ricetrasmissioni in onde corte.
La ionizzazione dell'atmosfera, varia con l'ora del giorno e della stagione, quindi il limite di frequenza superiore per la comunicazione, varia su base oraria. La MUF è una frequenza mediana, definita come la frequenza massima a cui la comunicazione è possibile nei 50% dei giorni in un mese, in contrapposizione alla L.U.F. "Bassa Frequenza Utilizzabile" (che è la frequenza alla quale è possibile la comunicazione il 90% giorni), e la U.F.T., "Frequenza di Trasmissione Ottimale".
Dunque, quando si vogliono conoscere le condizioni di trasmissione favorevoli per un collegamento a lunga distanza, da effettuare in un desiderato momento, è utile calcolare la Massima Frequenza Usabile.
Conoscerla, serve a sfruttare nel miglior modo possibile, i vari strati atmosferici di riflessione dell'onda, stabilendo quale di essi è possibile utilizzare in un determinato momento, e quindi scegliere la relativa frequenza (o banda) opportuna per la trasmissione. Formula:

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dove:
FC è la frequenza critica (quando un'antenna ha un angolo di riflessione variabile dal più basso al più alto, il punto, a partire dal quale l'onda non viene più riflessa dalla ionosfera, correlato alla frequenza in uso, determina la FC. Oltre, il segnale si perde nello spazio.);
D è la distanza tra l'antenna trasmittente e quella ricevente;
h è la quota alla quale si verifica la riflessione della ionosfera.
Naturalmente l'antenna deve essere posta ad una certa altezza dal suolo, per ottenere l'angolo più basso possibile, in modo che il segnale possa, con un solo "salto", giungere a destinazione e presentarsi al ricevitore con intensità rilevata sufficientemente leggibile.
E' anche conveniente utilizzare frequenze non troppo basse, poiché la superficie terrestre tratterrebbe parte della potenza irradiata, costringendoci così ad un aumento della potenza trasmessa per compensare quella persa.
L'obiettivo è quello di ottenere una certa intensità di campo, sufficiente per una buona ricezione.
La frequenza più bassa è anch'essa quindi da ritenere critica, ed è definita, come dicevamo prima, L.U.F.
Generalmente, per collegamenti a lunga distanza effettuati durante le ore solari, si utilizzano frequenze intorno ai 14 MHz (banda dei 20 metri), mentre durante le ore notturne la frequenza preferita è quella dei 10 MHz (banda dei 30 metri).
Il segnale già utilizzato, continuerà poi comunque a rimbalzare sulla superficie terrestre, in modo ciclico e a distanze susseguenti anche variabili di lunghezza, fino ad estinguersi per esaurimento d'energia leggibile prima, per esaurimento totale poi.
Apposite pubblicazioni prevedono l'andamento delle MUF con anticipo di circa tre mesi, e sono a cura di riviste specializzate.
Come regola generale, la MUF è di circa 3 volte la frequenza critica.

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Grafico esemplificativo per il calcolo della Massima Frequenza Usabile