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Ritrovato lo zaino di Vittorio Missoni.
Isola di Bonaire, Antille Olandesi. Sull'etichetta il nome dell'imprenditore.
La prima traccia è stata un borsone da kitesurf sull'isola di Curaçao. Tre giorni fa un secondo, inquietante, indizio. Sulla costa sudorientale dell'isola di Bonaire, Antille Olandesi, tra Los Roques e l'isola di Curaçao, un giornalista locale ha ritrovato un secondo zaino (con ruote e manico) con attaccata un'etichetta: Vittorio Missoni. La prova, forse, che l'erede della famosa maison di moda, assieme alla compagna Maurizia Castiglioni e agli amici Elda Scalvenzi e Guido Foresti, si è inabissato sul piccolo aereo che dalle isole Los Roques lo stava trasportando all'aeroporto di Caracas per fare ritorno in Italia. Era il 4 gennaio scorso.
Il ritrovamento di questo secondo borsone è avvenuto in maniera singolare. Claudio Verna, cognato di Missoni, e l'esperto antidroga dell'ambasciata italiana a Caracas, il vicequestore Carlo Mazza, dopo la scoperta, il 10 gennaio scorso, della borsa da kitesurf (di proprietà di un turista italiano ma imbarcata sull'Islander che trasportava Vittorio Missoni e i suoi amici), hanno fatto un ragionamento logico: «Se il borsone, trascinato dalle correnti, è arrivato sino sulla costa frastagliata orientale di Curaçao, è probabile che altro materiale possa essersi incagliato sulle coste vulcaniche di Bonaire, un'isola che, per la sua ubicazione, fa da scudo a Curaçao».
Nulla di certo ma un'intuizione azzeccata. Così Claudio Verna e il funzionario di polizia sono partiti su un altro aeroplanino per Bonaire dove hanno contattato la polizia locale ma anche il giornalista Franklin Antoin del quotidiano Extra . Al giornalista hanno ricostruito l'intera vicenda e hanno chiesto di sensibilizzare i pescatori che battono l'impervia costa orientale dell'isola. Franklin Antoin non si è limitato a parlare con i pescatori ma lui stesso è andato lungo costa e, in località Bakuna, il 10 febbraio scorso, ha fatto l'importante scoperta. Per gli investigatori il segnale che Vittorio Missoni è rimasto coinvolto in un incidente aereo. Tutte le altre ipotesi stanno perdendo di valore.
Quindi con ogni probabilità l'Islander non si è inabissato nel punto indicato da un radar militare che «vede» i velivoli solo sino a 5.000 piedi (1.500 metri) d'altezza. Il bimotore deve aver fatto altra strada prima di scomparire.
Fonte: Corriere della sera.it