00 09/10/2012 18:38
Il premio Nobel per la fisica premia i sistemi quantistici: i computer del futuro sono piu' vicini




Assegnato oggi presso la Royal Swedish Academy of Sciences il Premio Nobel 2012 per la fisica. I due destinatari del celebre riconoscimento sono stati Serge Haroche del Collège de France ed Ecole Normale Supérieure di Parigi e David J. Wineland, del National Institute of Standards and Technology (NIST) ed University of Colorado Boulder. I due scienziati hanno il merito di aver avvicinato al presente i computer del futuro attraverso i loro studi sul settore dei sistemi quantistici.




Serge Haroche e David J. Wineland hanno inventato in maniera indipendente dei metodi per misurare, sviluppare e manipolare le singole particelle, preservando la loro natura quanto-meccanica, in modi che prima d'ora erano considerati impossibili.

I premi Nobel hanno aperto le porte a una nuova era della sperimentazione con la fisica quantistica, dimostrando l'osservazione diretta delle singole particelle quantistiche senza distruggerle. Un settore quantomai affascinante quello della fisica e della meccanica quantistica, da cui ci si aspetta molto per il futuro. La motivazione alla base dell'assegnazione del Nobel ai due scienziati è la seguente: "Per innovativi metodi sperimentali che consentono la misurazione e la manipolazione di singoli sistemi quantistici".

Attraverso i loro ingegnosi metodi di laboratorio Wineland d Haroche insieme ai loro gruppi di ricerca sono riusciti a misurare e controllare stati quantici molto fragili, che precedentemente erano inaccessibili all'osservazione diretta. Grazie ai loro metodi sarà dunque possibile esaminare, controllare e contare le particelle.

Queste ultime non sono facilmente isolabili dal loro ambiente circostante e perdono le loro proprietà quantistiche 'misteriose' non appena essi interagiscono con il mondo esterno. Fenomeni bizzarri, che hanno reso difficoltosa la loro osservazione. Almeno fino ad oggi.

Grazie alle loro ricerche sarà possibile fare i primi passi concreti verso la costruzione di un nuovo tipo di supercomputer, basato sulla fisica quantistica. Forse il computer quantistico potrebbe cambiare la nostra vita quotidiana, così come ha fatto il computer classico il secolo scorso.

Chi sono i due vincitori? Serge Haroche è un cittadino francese. Nato 1944 a Casablanca, in Marocco, attualmente è professore al College de France e all'Ecole Normale Supérieure di Parigi, David J. Wineland, cittadino statunitense è nato nel 1944 a Milwaukee, negli Usa, si è laureato nel 1970 alla Harvard University di Cambridge ed è capogruppo al National Institute of Standards and Technology (NIST) e all'University of Colorado Boulder, Usa.

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Cellule staminali: premio Nobel alla medicina rigenerativa




Shinya Yamanaka e John Gurdon sono i premi Nobel 2012 per la Medicina e la Fisiologia: hanno vinto per i loro studi sulle cellule staminali. Alla medicina rigenerativa, dunque, il prestigioso riconoscimento.




“Il premio va a Shinya Yamanaka e John Gurdon per aver scoperto che cellule somatiche adulte possono essere riprogrammate per diventare staminali pluripotenti” si legge nell’annuncio. I due ricercatori, infatti, hanno raggiunto l’ambizioso obbiettivo di far tornare, in alcune condizioni, alcuni tipi di cellule in altre in grado di diventare i tessuti più disparati, generando le cosiddette ‘Cellule staminali pluripotenti indotte’.

L’iniziale intuizione, ritenuta in seguito di fondamentale importanza per lo sviluppo di terapie contro le malattie degenerative, è stata pubblicata da Gurdon nel 1962, ma gli studi erano stati iniziati nel 1958, quando il ricercatore era appena laureato e lavorava presso il California Institute of Technology.

Una cellula staminale pluripotente è in grado di generare diversi tessuti, come fanno quelle degli embrioni per esempio, differenziandosi poi nei vari tessuti di un organismo molto più complesso. Le cellule somatiche esprimono invece solo alcuni tipi di geni, generando solo quello specifico tessuto e organo. L’intuizione di Gordon è partita però dal concetto che in realtà tutte le cellule hanno gli stessi geni, tipici dell’individuo dove vivono, e che quindi, forzandole, sarebbe stato possibile far esprimere anche geni che in quel tessuto erano silenti.

“Quasi tutte le cellule del corpo hanno gli stessi geni, e pensavo fosse ragionevolmente chiaro che in qualche modo dovesse essere possibile ottenere una completa inversione, anche se ci sarebbe voluto tempo per farlo. […] –ha infatti spiegato Gordon- Ma dipendeva molto dai progressi tecnici che potevano verificarsi nel tempo affinchè tutto questo diventasse una realtà”.

Gurdon è stato dunque il pioniere, che ha capito come far perdere identità ad una cellula. Nel 2006, quarant’anni dopo, il ricercatore giapponese Yamanaka ha trovato la tecnica sperimentale che permette di riprogrammare le cellule adulte e già differenziate, desiderata da Gurdon già nel 1958.

“Quando il lavoro è stato fatto nessuno si aspettava un immediato beneficio terapeutico […] Quindi, ci sono voluti quasi 10 anni affinchè il risultato fosse accettato come realmente importante” ha sottolineato Gurdon.

“Il mio obiettivo, tutta la mia vita, è quello di portare questa tecnologia sulle cellule staminali ai letti, ai pazienti, le cliniche” ha dichiarato colui che ha reso la tecnica materialmente possibile, Yamanaka.

E adesso è questo il passo che tutti aspettano.




Fonte: nextme


Un forte applauso a entrambi, e speriamo che continuino su questa strada per i loro studi futuri [SM=g1420767] [SM=g1420768] [SM=g10034] [SM=x2976659]