“C’è chi ritiene che il produrre energia da fusione nucleare sia legato unicamente a difficoltà tecnologiche, come ad esempio realizzare una macchina abbastanza grande e con pareti sufficientemente robuste per sopportare elevatissimi carichi termici –afferma Cesario- Esiste tuttavia il problema di carattere puramente concettuale, cioè non tecnologico, di capire se un fuoco simile a quello di una stella possa effettivamente aver luogo anche sulla Terra”.
Lo studioso, da anni impegnato nella ricerca sulla fusione nucleare, spiega come questo fenomeno, che avviene naturalmente nelle stelle, sia il risultato delle cooperazione di tutte e quattro le forze fondamentali della natura: quella gravitazionale tiene insieme una massa enorme concentrata nel nucleo dei corpi celesti, costringendo gli atomi di idrogeno che la costituiscono a stare così vicini da superare la forza elettromagnetica repulsiva che tenderebbe ad allontanarli, e innescando le interazioni nucleari (forte e debole) che inducono la formazione di un nuovo nucleo, quello di elio, risultato della fusione di quelli di idrogeno.
“In laboratorio non possiamo utilizzare le stesse reazioni che avvengono nel Sole, perché ciò richiederebbe una massa grande come quella di una stella, cioè assai più grande del nostro stesso pianeta –continua Cesario- Questo limite esclude la possibilità di utilizzare la cooperazione della forza gravitazionale e dell’interazione nucleare debole: possiamo contare solo sulla forza elettromagnetica, per riscaldare e comprimere l’idrogeno, e l’interazione nucleare forte che rende disponibile l’energia di fusione. Insomma dobbiamo cercare di produrre energia come fa una stella ma con solo due forze fondamentali, e senza sapere se un tale fuoco possa davvero esistere sulla Terra. Ecco perché la ricerca sull’energia da fusione nucleare rappresenta la sfida scientifica, non solo tecnologica, più ambiziosa che l’uomo abbia mai concepito”.
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ciao a tutti.