00 18/12/2011 12:56
Re:
Alex1304, 26/11/2011 01.28:


CONCLUSIONI
La tradizione celtica localizza il punto d'approdo degli extraterrestri nel Nord-ord-Ovest dell'Europa e riporta le date del loro arrivo, coincidenti quasi sempre, secondo il calendario celtico, con le ricorrenze di Beldan (1° maggio) e di Saman (1° novembre). Perché?
Non crediamo che a quei tempi esistessero già le agenzie di viaggio, che offrivano i pacchetti "low cost" fuori stagione... La spiegazione, forse, è un'altra ed in questo la Geofisica può esserci di supporto.
Il nostro pianeta è circondato da una specie di schermo, chiamato Fascia di Van Allen, che lo protegge dall'eccessivo bombardamento da parte delle particelle cosmiche, molto dannose perché ionizzanti, e delle radiazioni ultraviolette, micidiali per i microrganismi: senza la Fascia di Van Allen, la vita sulla terra non sarebbe possibile.
Potrebbe darsi che questa cintura, in qualche modo, arrecasse "disturbo" (per le radio-comunicazioni?) alle cosmonavi aliene. Tuttavia esistono tre "corridoi", in corrispondenza dei quali la fascia sembra attenuare la propria attività: questi si trovano sulla perpendicolare del Polo Sud, al disopra dell'Africa e, giustappunto, sulla perpendicolare del Polo Nord.
Ma perché proprio il 1° maggio ed il 1° novembre? Potremmo ipotizzare che, per leggi di natura ancora sconosciute (forse legate all'inclinazione dell'asse terrestre?), nei due periodi indicati l'attività della suddetta fascia si riduca ulteriormente, favorendo in tal modo l'ingresso delle navi spaziali nella nostra atmosfera.

In conclusione, la tradizione celtica rafforza la convinzione che, similmente all'India, al vicino ed estremo Oriente, al bacino del Mediterraneo e all'America precolombiana, anche l'estremo nord dell'Europa abbia conosciuto in epoche remote la visita di entità aliene, a dimostrazione che l'intero nostro pianeta è stato (e continua ad essere) oggetto d'attenzione, a ripetute ondate, da parte dei "Signori del Cielo".
Applicando un'interpretazione della tramandazione gaelico-britannica scevra da preconcetti e luoghi comuni, abbiamo potuto conoscere i loro mezzi di locomozione, le loro armi, le loro tecniche medico-chirurgiche e fito-farmacologiche, convincendoci sempre più che, migliaia d'anni or sono, essi erano detentori d'una scienza pari (per alcuni aspetti) o addirittura superiore (per altri) a quella terrestre del XX e, perché no, anche del XXI secolo.

Tutte e solo fantasie? Può darsi, ma agli ultra-scettici, ai super-positivisti ed ai maxi-nichilisti che affollano da sempre l'umano consesso vogliamo ricordare, a conclusione di questa ricerca, che Karla Tumer, nel libro "Rapite dagli UFO", al paragrafo "Retroterra personali", evidenzia: "...Tutte le otto donne (protagoniste di IR4; N.d.R.) hanno dimostrato di possedere facoltà parapsicologiche superiori alla media. I dati sull'origine etnica tendono a dimostrare che la discendenza celtica e dai nativi americani, rispetto ad altri specifici gruppi etnici, è prevalente nei resoconti di IR4 avvenuti in America..."

Il che starebbe a dimostrare che quei "Signori del Cielo", oltre che in tecnologia, erano superiori anche sotto l'aspetto delle promesse: avevano preannunciato "un giorno ritorneremo" e sembra proprio che, quella promessa, la vogliano mantenere...
Fonte
www.edicolaweb.net/ufost21a.htm



prima di arrivare a conclusioni frettolose, opinabili ed incongruenti, penso che sarebbe bene mettersi daccordo su

-cosa si intenda per gradiente alieno = alien footprint
-e come lo si potrebbe misurare

e cosi' ad occhio direi che nella cultura celtica di roba aliena non ce n'e' nemmeno mezza, tantomeno di paleocontatti. Tranne le luci di Hessdalen che sono fenomenologia Foo Fighters