Il Cicap durante la sua attività ha alternato indagini serie a qualche epic fail
Ho dato un'occhiata alla pagina su Natuzza_Evolo indicata nel link:
it.wikipedia.org/wiki/Natuzza_Evolo
Il CICAP si è occupato di Natuzza Evolo in un tentativo di analisi psicologica preliminare[9].
In questo suo tentativo di analisi, il CICAP premette: "Non avendo effettuato in modo diretto una diagnosi sul soggetto, ci si può basare solo su quanto si riesce a capire dalle dichiarazioni fatte dalla stessa Natuzza in un'intervista televisiva".
L'indagine del CICAP, comunque, focalizzandosi sulla visione di presunte entità sovrannaturali da parte di Natuzza, procede tramite un'analogia ed invita il lettore a riflettere "su cosa proverebbe di fronte a qualcuno che affermasse di vedere lo spirito di un proprio caro morto" e su cosa, invece, proverebbe "se lo spirito apparso fosse quello di Napoleone". Se da un lato l'emozione suggestiva nel rivedere un vecchio parente ci spingerebbe a dare autenticità al fatto, dall'altro, privando la visione di quella particolare emozione, si sarebbe spinti a considerarla un'allucinazione. "L'apparente realismo dell'allucinazione è conseguenza solo di effetti emotivi e suggestivi".
Il dossier passa poi all'analisi della trance estatica, descrivendola come "uno stato di depersonalizzazione, ossia una condizione ben nota in psicopatologia in cui un individuo si sente proiettato in un posto diverso da quello in cui si trova".
Il CICAP, conclude questa sezione dell'analisi riprendendo in qualche maniera quanto affermato in principio "sarebbe indispensabile osservare i suoi segni ininterrottamente e per diversi giorni, allo scopo di comprendere il fenomeno e rilevare eventuali modificazioni fisiologiche delle stigmate. Tuttavia, questo paziente lavoro di osservazione non è mai stato effettuato con nessuno".
Considerate tutte le premesse, sostiene ancora il CICAP: "...ancor più di un'accurata diagnosi dermatologica, sono la personalità, la storia e la cultura che ci lasciano seri dubbi sull'autenticità del fenomeno. Il caso Natuzza non è così incredibile come i media vogliono presentarlo, ma si tratta di un fatto culturalmente limitato e inquadrato in un contesto religioso ben preciso"[10].
In sintesi, quindi, in merito al fenomeno Natuzza, il CICAP conclude la propria indagine, affermando: “Non si vuol discutere della buona o cattiva fede della signora Natuzza, sebbene in un discorso scientifico nulla dovrebbe essere trascurato, ma in assenza di un contatto diretto non è corretto esprimere giudizi su quest'aspetto. Pochi sono gli elementi significativi che vengono in nostro aiuto per tracciare un quadro, per quanto approssimato, del fenomeno Natuzza".
In seguito, sempre l'autore di questo studio, lo psicologo Armando De Vincentiis effettuò un esperimento sulla compatibilità delle tracce ematiche che la donna lasciava sui panni con un trasudo di sangue, ma ciò che emerse fu che esse non sono compatibili con un trasudo bensì con una traccia lasciata da un pennino intinto in un liquido, sia per forma che consistenza
L'indagine si basa un un articolo del loro sito Queryonline
www.queryonline.it/2011/03/23/le-scritte-di-natuzza-evolo-una-prova-e...
Non è una pubblicazione scientifica ma è una fonte con rimando a link
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