Ecco la storia
Intervista con l’Alieno
L’ultimo sensazionale filmato divulgato in Italia è l’ormai famosa intervista con l’alieno. In una stanza semibuia spicca il volto sofferente di un alieno intervistato telepaticamente da un presunto agente americano che ha le spalle rivolte alla telecamera. Il video è a colori e senza audio. L’essere muove lentamente la grande testa. Il suo aspetto coincide quasi perfettamente con la classica descrizione di un alieno: macrocefalo, occhi grandi e scuri e corpo esile. Solo il colore della pelle è diverso: nocciola scuro invece di grigio. Sulla destra ci sono delle strumentazioni medica. Una luce verde pulsa ininterrottamente indicando presumibilmente il battito cardiaco dell’alieno (se questi ha un cuore). Una scritta bianca alla base del video, DNI/27 con la data, i minuti e i secondi, dovrebbe in qualche modo rappresentare una sorta di classificazione dell’intervista.
Dopo qualche secondo l’essere si sente male e due medici accorrono per medicarlo. Sono ricoperti da maschere e cappellino medico e indossano dei guanti. Anche in questo caso quindi i volti dei protagonisti non sono riconoscibili. Uno di loro regge l’alieno, mentre l’altro lo illumina con una torcia tascabile e asciuga una sorta di liquido fuoriuscito dalla bocca. Dopo 3 minuti scarsi il filmato si interrompe. L’oscurità della stanza non fa intravvedere altro. Essa è dovuta, a quanto pare, alla particolare sensibilità dell’alieno alla luce forte.
Il filmato venne presentato lunedì 14 aprile 1997 alla trasmissione Strange Universe mentre in Italia ne parlò per primo la testata Notiziario Ufo dedicando la copertina del numero 7 all’evento. All’interno un articolo di Sean David Morton spiega la provenienza filmato. La fonte sarebbe un certo Victor (naturalmente un nome di copertura) che avrebbe lavorato nell’Area 51. Stava assistendo allo scaricamento di una grande quantità di materiale video top-secret da analogico a digitale. Fu lasciato per un po’ di tempo senza alcun tipo di controllo e riuscì a riversare su videocassetta parte del materiale. Con il prezioso bottino nascosto, riuscì ad uscire dalla base senza essere scoperto. Contattò inizialmente la FOX per la vendita del materiale, ma ricevette un rifiuto. Allora chiamò la Rocket Pictures che, a quanto pare, lo pago profumatamente per l’acquisto dei diritti .
Era tutto pronto per un nuovo affare basato su un filmato di un presunto alieno. Ciò che mancava era l’avallo di "esperti" ufologi che non tardò ad arrivare. Persone come Sean David Morton, il maggiore in pensione Robert Dean, l’antropologo Michael Heseman e uno tra i rapiti più famosi Whitley Stieber [1], dopo la visione del filmato si sono espressi favorevolmente riguardo la sua autenticità.
Troviamo le loro interviste all’interno della videocassetta "Area 51, il filmato di un alieno vivo" pubblicizzata sulla rivista Terzo Millennio oltre la speranza, entrambe edite dal gruppo Nonsiamosoli la cui figura di spicco è il contattista stigmatizzato Giorgio Bongiovanni. Tale gruppo ha, per così dire, il merito di aver divulgato per primo il filmato in Italia presentandolo alla trasmissione ******* andati in onda su Italia 1. Il modo con cui Bongiovanni è venuto in possesso del filmato è a dir poco singolare. La Rocket Picture infatti chiedeva, a quanto pare, ben 100.000 dollari per i diritti di divulgazione. Bongiovanni però non ha pagato nemmeno una lira in quanto, riferisce, il filmato gli è stato consegnato da un fonte anonima, diversa dal quella che ha contattato la Rocket Pictures. Il fatto quindi che ci siano diverse fonti di un filmato già di per sé aumenta il dubbio sulla sua veridicità.
Ciò che spicca in questa faccenda, soprattutto nelle interviste contenute nella videocassetta curata da Bongiovanni, è l’assoluta mancanza di volontà di indagare a fondo la questione per determinare la vera identità di Victor e la veridicità del filmato. Tutti gli intervistati infatti si sono espressi positivamente dopo aver semplicemente visionato il filmato. Ciò che si dice è che potrebbe essere falso ma se fosse vero il messaggio spirituale e morale che ne verrebbe sarebbe enorme. Tutta l’inchiesta però parte dal presupposto che il filmato è vero e lo stesso fanno gli ufologi intervistati.
Cosa possiamo dire di questo filmato? Alcuni esperti in effetti speciali come John Criwell e Rick Baker hanno riferito che il filmato sarebbe facilmente riproducibile e migliorabile. La cosa, a dire il vero , era prevedibile anche se questo non costituisce la prova della sua falsità. Purtroppo però lo scenario del filmato autentico fino a prova contraria si ripropone di nuovo. Abbiamo un video, e non una pellicola, un fantomatico personaggio non rintracciabile e una schiera compatta di ufologi "esperti" che difendono a spada tratta la veridicità del filmato fino a prova contraria. Non pensiamo che questo sia il miglior metodo per arrivare alla verità. Troppi, anche in questo caso, sono in dubbi e le incongruenza che ci portano a dire che, come in casi precedenti, il filmato non può essere preso seriamente in considerazione finché non si avrà la possibilità si attingere a tutti i dati disponibili.
fonte:
www.ufo.it