Cronaca dagli USA, di Maurizio Baiata
Roswell - The Debris Field / Visita al "Campo dei rottami"
Oggi alle 16.55 09/07/09
La mia prima mattina a Roswell, cittadina che nulla ha di speciale allungata su una sola strada, la Main Street, in the middle of nowhere. Paola Harris mi ha presentato Chuck Zukovsky e la sorella Debbie (MUFON Missouri), che accompagnano Jesse Marcel Jr., l'operatore Matt e me al Debris Field, dove nella notte fra il 2 e il 3 Luglio 1947 un oggetto plano', rimbalzo' sul terreno e riusci' a riprendere quota, per andare poi a schiantarsi altrove (a ridosso del costone roccioso della Capitan Mountain e/o la zona di Corona, ma i particolari costituiscono altra storia).
Il campo dei rottami si trova nel Foster Ranch, dove allora era solito pascolare il suo gregge di pecore Mac Brazel. La mattina del 3 Luglio Mac trovo' il campo cosparso di strani rottami. La storia umana dell'incidente di Roswwell ha inizio in quel momento. Brazel ebbe l'infelice idea di informare della cosa lo sceriffo Wilcox e la notizia arrivo' alla base di Roswell.
Il col. Blanchard incarico' il magg. Jesse Marcel e l'agente del CIC Sheridan Cavitt di recarsi al Foster Ranch. Va subito detto che se Marcel e Cavitt non avessero avuto a disposizione una jeep o un furgone militare adatto al percorso, piu' che accidentato ancora oggi, sarebbe stato impossibile per loro raggiungere il campo dei rottami.
Noi viaggiamo a bordo di una potente Nissan 4x4 e Chuck conosce a memoria il posto, pounto di riferimento un mulino, ridotto ormai assai male, le pale sparite. Siamo a circa 70 miglia a nord di Roswell, strada asfaltata sin qui, poi il primo sterrato, agevole, circa 5 miglia, poi si imbocca un sentiero quasi invisibile, assolutamente impraticabile per un'auto normale, una moto enduro puo' farcela, un suv per ricche signore non credo.
Prima pero' si passa e ci si ferma a poca distanza dal barn, il capanno deposito di attrezzi, oggi rinforzato in muratura, un tempo in legno, e il corral, il recinto per gli animali. Nel capanno trovarono rifugio quella notte Marcel e Cavitt. Per Jesse Marcel Jr. e' la prima volta qui. E' piu' emozionato di me. Foto di rito e riflessioni varie.
Ripartiamo e arriviamo al debris field non prima di aver sbagliato almeno due volte la direzione, anche se Chuck ha lasciato sul posto dei paletti metallici, in seguito alle due operazioni di scavo condotte con lui nel 2002 e nel 2006, supervisionate dall'archeologo Bill Doleman e sponsorizzate da Sci-Fi Channel e dalla NBC. I risultati sono in via di definizione. Qualcosa e' stato trovato, nulla di "alieno" pero'.
Chiunque riesca ad arrivare sin qui si accorgera' che il luogo corrisponde alle caratteristiche e alle descrizioni testimoniali. La certezza assoluta non si ha ancora, ma Don Schmitt, Tom Carey, e il team archeologico che vi ha lavorato per oltre dieci anni ne sono convinti. Appena possibile postero' delle foto.
E' un'area di circa 500 metri in lunghezza e trecento in larghezza, protetta da una collina bassa che si estende intorno, dove l'UFO potrebbe aver impattato, per poi scendere repentinamente, creando una larga infossatura (riempita di terra dai militari che operaronola bonifica setacciando tutto) e poi riprendere quota.
Ci restiamo piu' di due ore, si parla, si discute, si fanno congetture, si guarda a perdita d'occhio verso la Capitan Mountain, si immagina cosa possa essere successo. Ho registrato tutte le conversazioni, Marcel, ormai ha passato la settantina, e' malfermo sulle gambe e si aiuta con calzari adduttori, ma non sta fermo un attimo, gironzola mi pare si stia ponendo mille interrogativi immedesimandosi nel padre... da piu' di 20 anni studio il caso Roswell e ora sono qui, con altri ricercatori. Immagino.
Vedo il maggiore Marcel raccogliere quanti piu' rottami possibile, ma il figlio ricorda che quella notte quando il papa' arrivo' a casa per mostrarli a lui e alla mamma, era al volante della sua berlina buick, carica anche sui sedili posteriori di vari scatoloni pieni di cose strane... qualcosa non torna. Ma ne parliamo un'altra volta.
Maurizio Baiata
ufomachine.org