Un nuovo studio sui megaliti più enigmatici del mondo rivelano che potrebbe essere stato un auditorium progettato per eliminare le distorsioni acustiche.
Su Stonehenge se ne sono dette tante, ma nonostante le numerose e continue teorie legate all’origine e alla funzione di questo sito, sembra quasi impossibile svelare i suoi misteri. “Quasi”, perché proprio di recente un nuovo studio ha tentato di fare luce sulle ombre legate a questi megaliti trovandone una possibile spiegazione, forse meno fantascientifica di altre, ma altrettanto affascinante. Tutto è nato dalle teorie dello studioso americano Steven Waller, esperto in archeologia acustica, il quale, applicando le sue conoscenze alla struttura architettonica di Stonehenge, si è reso conto che la sua forma potrebbe essere funzionale a risolvere un piccolo problema di distorsione acustica.
Lo studioso spiega, infatti, che muovendosi in cerchio intorno a due flautisti che suonano all’aperto si crea uneffetto distorsivo per cui in alcune zone del perimetro l’audio risulta quasi amplificato, mentre in altre quasinon si sente nulla, come se vi fosse qualche oggetto a schermare il suono. La struttura di Stonehenge, secondo lo studioso, favorirebbe, invece, il corretto propagarsi delle onde sonore evitando che si creino queste zone silenziose. Detto in parole povere, Stonehenge, per Steven Waller, altro non era che una sorta di auditorium dove gli antichi Britanni potevano ascoltare le esibizioni dei musicisti senza distorsioni del suono. La disposizione delle pietre era, dunque, un semplice espediente per evitare che si formassero delle zone silenziose.
A supporto della sua tesi, S. Waller ha presentato alla conferenza annuale dell’American Association for the Advancement of Science (AAS) uno studio condotto sul sito archeologico che ne dimostrerebbel’attendibilità. La sua ricerca, infatti, è basata innanzitutto su un esperimento pratico condotto con la partecipazione di persone, ignare dello scopo del progetto, a cui è stato chiesto di rappresentare graficamentel’andamento della loro percezione del suono mentre camminavano in cerchio intorno ad una fonte sonora. Il grafico assumeva una forma simile a quella dei raggi di una ruota nei cui coni d’ombra il suono risultava schermato, con una struttura del tutto simile a quella di Stonehenge. Secondo lo studio, infatti, le pietre sorgerebbero in corrispondenza delle zone silenziose e sarebbero potute servire a impedirne la formazione.Il mistero avrà trovato la sua soluzione? O è soltanto una delle migliaia di teorie legate al sito che non troveranno mai conferma?
Su Stonehenge se ne sono dette tante, ma nonostante le numerose e continue teorie legate all’origine e alla funzione di questo sito, sembra quasi impossibile svelare i suoi misteri. “Quasi”, perché proprio di recente un nuovo studio ha tentato di fare luce sulle ombre legate a questi megaliti trovandone una possibile spiegazione, forse meno fantascientifica di altre, ma altrettanto affascinante
Tutto è nato dalle teorie dello studioso americano Steven Waller, esperto in archeologia acustica, il quale, applicando le sue conoscenze alla struttura architettonica di Stonehenge, si è reso conto che la sua forma potrebbe essere funzionale a risolvere un piccolo problema di distorsione acustica
Lo studioso spiega, infatti, che muovendosi in cerchio intorno a due flautisti che suonano all’aperto si crea un effetto distorsivo per cui in alcune zone del perimetro l’audio risulta quasi amplificato, mentre in altre quasi non si sente nulla, come se vi fosse qualche oggetto a schermare il suono. La struttura di Stonehenge, favorirebbe il corretto propagarsi delle onde sonoreFonte
Detto in parole povere, Stonehenge, per Steven Waller, altro non era che una sorta di auditorium dove gli antichi Britanni potevano ascoltare le esibizioni dei musicisti senza distorsioni del suono. La disposizione delle pietre era, dunque, un semplice espediente per evitare che si formassero delle zone silenziose.
La sua teoria è basata su un esperimento pratico condotto con la partecipazione di persone ignare dello scopo del progetto, a cui è stato chiesto di rappresentare graficamente l’andamento della loro percezione del suono mentre camminavano in cerchio intorno ad una fonte sonora. I risultati dimostrerebbero che le pietre sorgono in corrispondenza delle zone silenziose per evitarne la formazione.
Fonte: ©Thinkstock
Di Eleonora Autilio – Nexta
Fonte:
viaggi.libero.it/news/49765930/stonehenge-la-teoria-dell-auditorium?re...