La Jatropha
Il mondo comincia finalmente a comprendere quanto sia importante rispettare l'ambiente. Boeing, colosso con sede a Seattle, ha annunciato di esser pronta a sperimentare un proprio velivolo che volerà non con il normale combustibile derivato dal petrolio ma con un altrettanto efficace carburante ottenuto dalla fermentazione di una banalissima erbaccia. Il primo volo sperimentale è stato effettuato il 3 dicembre un 747 della Air New Zealand con i serbatoi pieni di uno speciale biocarburante che consentirà di ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica.
- Il propellente, sviluppato dalla Uop, la maggiore fornitrice della tecnologia per la raffinazione del petrolio, è stato ottenuto dalla lavorazione della Jatropa, una pianta che, a differenza di quelle usate fino ad oggi, non è utilizzata a scopi alimentari e come tale può essere coltivata anche ai margini delle terre agricole. Il volo, che partito dall'aeroporto di Auckland, in Nuova Zelanda, è stato il primo di una lunga serie che la Uop intende effettuare nel corso del 2009.
L'alternativa al petrolio - Già ora è comunque dato sapere che, a differenza di molti altri biocarburanti, quello ottenuto con la Jatropa può sostituire il carburante convenzionale senza la necessità di apportare modifiche ai motori esistenti. Per molti aspetti, ha voluto infatti sottolineare la società sviluppatrice, questo combustibile risulta migliore dei soliti propellenti per jet: ha un punto di congelamento più basso e può essere esposto alle alte temperature a bordo dell'aereo senza degradarsi. Contiene inoltre un po' più di energia rispetto ai carburanti convenzionali, pertanto un aereo alimentato a Jatropa potrebbe volare più a lungo.
Entro 5 anni ci sarà una produzione importante di olio di Jatropa - La Uop intende sviluppare nel tempo una produzione sufficiente a garantire dei test sugli aerei di linea commerciali. Nei cinque anni successivi la raffinazione dovrebbe poi crescere esponenzialmente, raggiungendo un quantitativo pari a diversi miliardi di galloni.
L'Italia è in grado di produrre olio di Jatropa - Roy Beckford, un ricercatore di scienze alimentari e agrarie all'Università della Florida, sostiene che gli studi sugli arbusti di Jatropa, pianta produttiva per 50 anni, suggeriscono che anche le piante peggiori sono in grado di produrre in media 35 litri d'olio per metro quadrato di superficie coltivata. Sfruttando poi i migliori incroci tale produzione potrebbe poi aumentare del 50%. Paesi come l'Italia sarebbero in grado di produrre grandi quantità di olio di Jatropa, e la raccolta non sarebbe neppure difficoltosa: si possono usare le normali macchine costruite per raccogliere ad esempio olive e caffé.
Coltivare Jatropa significa aiutare due volte il pianeta - "Il vantaggio della Jatropa - ha spiegato Beckford - è rappresentato dal fatto che vive a lungo, permette di ottenere un ottimo biocarburante ed è anche in grado di catturare tanta anidride carbonica dall'atmosfera". La Jatropa non è tuttavia l'unica opzione presa in considerazione dalla Uop che, parallelamente a questa ricerca, studia l'impiego dell'olio prodotto dalle alghe marine.