UK: chiama i soccorsi per denunciare aggressione ma non viene ascoltata, partita un'inchiesta sulla morte di Joanne Butler

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_Thomas88_
00giovedì 28 gennaio 2010 17:58
Ha chiamato il 999 - il numero telefonico di emergenza inglese - per ben due volte denunciando che il suo vicino di casa voleva ucciderla. Le sue chiamate, però, non sono state considerate e la donna è stata picchiata a morte.
Joanne Butler, una donna di 38 anni con problemi mentali, è stata aggredita dal vicino di casa, Sean Wilson, e dal figlio di 13 anni di quest’ultimo, Ashlea. I due si sono introdotti nella sua abitazione, l’hanno picchiata a morte con un calzino riempito di pietre e alla fine l’hanno massacrata con un’accetta.
E’ successo a gennaio del 2006, ma questi dettagli sono stati resi noti solo ieri in un rapporto pubblicato dall’East Midlands Strategic Health Authority.
La donna, terrorizzata, chiamò il 999 ma la sua emergenza fu catalogata come “possibile violenza domestica” e nessuno si preoccupò di andare a controllare. A quanto pare non c’erano agenti disponibili in quel momento, così come dieci minuti dopo, quando la donna chiamò nuovamente.
La seconda chiamata fu muta: si sentirono solo rumori e grida, ma anche in quel caso non fu presa seriamente. Il corpo della donna fu trovato nella sua abitazione qualche ora dopo, quando ormai era troppo tardi.
Nel rapporto diffuso è stato rivelato anche che Wilson non era nuovo ad episodi di violenza: alcolizzato, era addirittura arrivato a minacciare di morte la sua ex moglie, puntandole un seghetto a mano sul collo.
Un’inchiesta partì subito dopo ed ora le autorità di Leicestershire verranno citate in giudizio dalla famiglia della Butler, seriamente intenzionata ad ottenere giustizia.
Stesso discorso va fatto per i familiari di Fiona Pilkington, che fu portato al suicidio e all’omicidio della figlia disabile da un gruppo di teppistelli che per anni la perseguitarono. Anche in quell’occasione le autorità di Leicestershire non fecero nulla per impedire la tragedia.
In attesa di ulteriori sviluppi, Sean Wilson è stato condannato al carcere a vita, mentre il figlio 13enne dovrà restare in carcere per nove anni.

Fonte: Daily Mail


Questi poliziotti...chissà se hanno agito così a causa di precedenti chiamate a vuoto della donna che aveva dei problemi mentali...
Non voglio giustificare la polizia è ma la mia è solo una possibilità...Sicuramente, hanno sbagliato a non prendere in considerazione la chiamata.
rimoarh
00mercoledì 3 febbraio 2010 13:05
forse hai ragione thomas, però i poliziotti non possono aver ignorato una telefonata di richiesta di aiuto da parte diuna donna anche se con problemi mentali, visto che l'uomo che la uccisa aveva anche dei precedenti penali
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