Storia condensata della rinascita

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Sheenky Oo
00giovedì 13 settembre 2012 17:46
Fonte:
- ufoplanet.ufoforum.it/headlines/articolo_view.asp?ARTICOLO...
- Libro "Reincarnazione" di Joe Fisher

Per i nostri antenati andare alla tomba significava ritornare alla Madre Terra dalla illimitate capacità di rinascita. Morire era rinascere, e rinascere era venire fisicamente risistemati, cosi da esprimere più appropriatamente l'eterna energia spirituale. Chunang-tzu, il mistico taoista che visse nel quarto secolo a.C., colse l'ottimismo del processo quando scrisse:

"Aver raggiunto la forma umana deve sempre essere fonte di gioia. E' quindi, andare incontro a infinite transizioni, con solo l'infinito a cui aspirare - che incomparabile felicità!"

Mentre la civiltà evolveva lentamente dallo stile di vita delle tribù sparse, gli istinti primari di rinnovamento, che avevano ispirato miti sacri e fornito significato ai rigori della sopravvivenza quotidiana, diventarono la dottrina della reincarnazione. La base logica riconosciuta della dottrina della successione delle vite di ciascuno sulla Terra è il karma, la nozione secondo cui qualunque cosa una persona pensi e faccia, si riflette sull'equilibrio dell'universo, dando origine a una reazione. In altre parole, la rinascita non rallenta mai fino a che tutte le imperfezioni sono state sradicate attraverso la complessa interazione di causa ed effetto.
La giustizia impersona del karma è implicita nel tessuto stesso dell'universo. La legge della conservazione dell'energia, secondo cui nessuna parte di essa va persa, la terza legge del moto di Newton (ogni azione ha la sua reazione che è uguale o contraria) e la frase biblica spesso citata: "l'uomo raccoglierà ciò che avrà seminato" (Lettera ai Galati 6,7), tutte testimoniano la contabilità del karma.
Dal momento dell'adozione della reincarnazione e del karma dal parte di dotti, filosofi e saggi, gli orientali hanno timorosamente ammirato le rotazione inesorabili della "ruota della vita". Non così la loro controparte nell'emisfero occidentale, in cui la reincarnazione fu sepolta viva più di quattordici secoli fa. I becchini cospiratori furono la Chiesa e lo Stato, che temevano che la loro autorità potesse essere messa in dubbio da un dottrina che rendeva gli individui responsabili della propria salvezza. Sino al 553 d.C., quando l'imperatore Giustiniano denunciò la "mostruosa restaurazione" della rinascita, ai fedeli si insegnava a credere nella vita eterna, ignorando però la sorella spirituale dell'immortalità, la reincarnazione. I cristiani imparano che l'eternità comincia con la nascita. Ma, dal momento che solo ciò che non ha inizio può essere senza fine, si potrebbe allora parimenti aver fede nella capacità di un tavolo di rimanere stabile su tre sole gambe!



Tale quasi - immortalità rese il materialismo un codice di vita più attraente. Di conseguenza con la crescita del materialismo occidentale, indirettamente predeterminata dalla Chiesa, venne confermato l'esilio della reincarnazione, perché il materialismo, che più tardi vincolerà la giovane scienza alla sua visione ottusa, decreta che non c'è realtà al di fuori di ciò che può essere misurato, pesato, udito, annusato, comprato e venduto. Ironicamente, questa moda ha affrettato il declino dell'autorità ecclesiastica, che si basava ampiamente sulla manipolazione dell'intangibile.
La Chiesa sarebbe rimasta onnipotente per secoli, pur portando in sé il seme della sua decadenza. Molti ribelli, seguaci della reincarnazione, furono condannati a morte con furia vendicativa, mentre la dottrina della rinascita venne implicitamente condannata dai cardinali altre due volte, ai concili del 1274 e del 1439, con tonanti affermazioni sul paradiso, l'inferno e il purgatorio. Tuttavia, non venne repressa l'antica convinzione secondo cui, per la nostra evoluzione spirituale, sono indispensabili molte vite, come la successione degli anni lo è per il nostro sviluppo fisico. Quando i secoli bui lasciarono il passo al Rinascimento, la società rinacque in una spontanea esaltazione dell'individualità. L'influenza del papato venne finalmente spezzata e, nell'età dell'Illuminismo che seguì, molte delle grandi menti dell'Europa espressero la convinzione che la reincarnazione fosse un inalterabile fatto della vita che temperava il caos di un mondo ingiusto con giustizia, senso e scopo. Voltaire scrisse: "Non è più sorprendente nascere due volte di quanto lo sia nascere una volta".
Le masse comunque avevano altre cose per cui sorprendersi quando la rudimentale automazione della rivoluzione industriale generò una tremenda esaltazione. Verso la fine dell'Ottocento il movimento teosofico sfidò il predominante meccanismo dei tempi e rovistò negli scrigni delle regole indù e buddhiste per recuperare la credenza nella reincarnazione, perché venisse adottata in Occidente. Ubriacata da concetti fondamentalisti e con una prospettiva distorta dalla paura della morte con la sua cruda ricompensa del paradiso o del fuoco dell'inferno, molte persone non ne furono però influenzate.
Il nostro secolo è stato testimone della scarsa reazione negli anni Trenta e Quaranta del Novecento, a Edgar Cayce, un mistico timorato di Dio che andò in trance autoipnotica per trasmettere - all'inizio contro la sua stessa volontà - sbalorditive rivelazioni sulle vite passate, le quali si estendevano a ritroso fino al perduto continente di Atlantide.
La reincarnazione non fu accettata dall'immaginazione pubblica come un'ipotesi plausibile fino al 1954, con il sensazionale caso di Bridey Murphy. Credenti e non credenti vennero affascinati dai resoconti del modo in cui un uomo d'affari del Colorado, Morey Bernstein, aveva fatto regredire con l'ipnosi la moglie, Virginia Tighe, fino a un'oscura ma storicamente plausibile vita nell'Irlanda dell'ottocento, con il nome di Bridey Murphy. Ne seguirono film e canzoni ispirati alla reincarnazione. Cosi gli studi pioneristici che avevano come oggetto la vita passata richiamarono l'attenzione della scienza. Mentre cresceva la lista di casi intriganti, verso la metà degli Settanta si vide emergere la terapia della vita passata come un modo per curare disturbi fisici e psicologici utilizzando i ricordi della reincarnazione sotto ipnosi. Il credere alle vite successive non godeva, comunque, di una rinascita isolata, ma aveva luogo assieme a un'ampia ripresa della consapevolezza spirituale e a una crescente fame di nutrimento immateriale in quello che era diventato un mondo altamente tecnologico.
Le statistiche riflettono questa tendenza: nel 1994, un sondaggio condotto dalla Gallup, ha mostrato che il 27% degli americani ammetteva la possibilità della rinascita. Nel 1997 un sondaggio condotto in Gran Bretagna ha evidenziato che, su un campione di ottomila persone, un adulto su quattro credeva nella reincarnazione.
Gli scettici ovviamente non hanno mai cessato di muovere critiche ai "creduloni", che attribuiscono cosi tante intuizioni e idiosincrasie della vita agli echi della altre vite.
Respingono le numerose affermazioni sulla vita passata spiegandole come possessione spiritica, percezione extrasensoriale, scherzi della mente che non si possono comprendere appieno. Ciononostante, la reincarnazione continua a liberarsi del bando imposto così tanto tempo fa dalla trinità composta da Chiesa, Stato e materialismo scientifico.
Con le parole dello scienziato e educatore austriaco Rudolf Steiner:

"Proprio come una volta un'età fu pronta a ricevere la teoria copernicana dell'universo, cosi la nostra epoca è pronta perché le idee della reincarnazione e del karma siano portate alla coscienza generale dell'umanità. E ciò che è destinato a succedere nel corso dell'evoluzione succederà, non importa quale potere si erga contro di esso".
P@ufoon
00giovedì 13 settembre 2012 18:28
Credo che molti ma non tutti si siano fatti un'idea sulla reincarnazione affrontando questo spinoso dilemma umano fin dai tempi piu' lontani.
Personalmente,in parole povere, vedo la reincarnazione o meglio la possibilita' di piu' reincarnazioni dell'anima nello spazio-tempo,(si... perche' tutti siamo provvisti di anima scientemente o meno), in svariati corpi per il semplice fatto che questo migrare da un corpo all'altro permette attraverso molteplici esperienze di vissuto,la purificazione delle nostre azioni nelle vite precedenti per poter raggiungere un piu' alto livello di spiritualita' ed avvicinarci sempre piu' all'Io Universale di cui tutti facciamo parte,nessuno escluso. [SM=g2806965]
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