Scioperi ed occupazioni nelle scuole ed universita'.

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(richard)
00domenica 26 ottobre 2008 23:40
Secondo voi tutte queste manifestazioni contro la ministra dell'istruzione Gelmini sono solo proteste politicizzate e prese come spunto dall'opposizione per attaccare il governo Berlusconi o hanno veramente un fondamento serio sull'impoverimento del settore scolastico ed universitario cominciando dal taglio degli stanziamenti
e del precariato insegnante? [SM=x708804]
robyonekenobi83
00lunedì 27 ottobre 2008 00:06
Io non capisco semplicemente una cosa.Cosa c'entrano gli studenti delle superiori e dell'Università con la protesta contro la riforma delle elementari.Premetto che ne ho sentito parlare ma non sono informatissimo.Per quanto riguarda il ritorno del grembiule sono d'accordissimo,mette tutti i bambini sullo stesso piano e non vi è "discriminazione" perchè uno ha il vestitino di marca e uno no. Sono d'accordo anche con il ritorno del maestro unico, non ci vedo nulla di male, in Europa fanno così,perchè da noi succedono casini? E non è vero che scomparirà il tempo pieno.I maestri in esubero potranno essere "utilizzati" per il tempo pieno che anzi potrà anche essere aumentato (in teoria). Sono d'accordo anche con il voto in condotta e conseguente bocciatura. E infine sono d'accordo con il ritorno dell'insegnamento dell'educazione civica. Poi se ci sono altri punti questi non li conosco e non posso dare un giudizio.
Per quanto riguarda l'università se ci saranno dei tagli allora bisognerà valutarne l'entità.Se saranno grossi tagli allora storcerò anch'io il naso ma se sono tagli atti a far sì che questi soldi siano meglio gestiti dalle università allora non dico ben venga ma non ne farei neanche un dramma...anche se spero che i relativi aumenti delle tasse universitarie non siano eccessivi.
In conclusione ben vengano le manifestazioni, siamo in democrazia.Però c'è modo e modo di protestare.Le occupazioni non sono un modo pacifico e "legale" di protesta. E mi da veramente fastidio che chi vuole protestare (siano studenti o professori)non permetta a chi non vuole farlo di poter entrare a scuola o seguire una lezione all'università.E' infatti vero che c'è il diritto degli studenti a protestare ma esiste anche l'altrettanto giusto diritto di chi vuole far lezione di fare lezione.Non possono esserci solo diritti per alcuni e non per altri, siamo in democrazia.La mia libertà (di protestare)finisce dove inizia quella di un'altro (che non vuole protestare). Spero che almeno in queste mie ultime considerazioni siate tutti d'accordo. Poi in merito alle considerazioni sulla riforma ognuno la pensa come la vuole, ci mancherebbe!
Legion1
00lunedì 27 ottobre 2008 10:18
Nel 2009, per la prima volta in 800 anni di storia, e come mai è successo al mondo, nessun nuovo ricercatore prenderà servizio in Italia. In nessun ateneo e in nessuna disciplina.

Mentre in tutto il resto d’Europa e del pianeta si investe di più in ricerca, da noi fino a fine legislatura è stato programmato solo di tagliare. Teste. Teste giovani. Teste pensanti.

Nell’Università di Mariastella Gelmini il lento declino è divenuto un crollo verticale per l’Università e la ricerca scientifica pubblica in Italia.

Immaginate un laboratorio universitario in Farmacia dove si fa ricerca sul cancro. Immaginate che vi lavorino cinque tra professori e ricercatori di ruolo. Con la legge 133, approvata il 6 agosto in un’aula sorda e grigia e in un paese in vacanza, nessuno dei loro collaboratori precari, per quanto indispensabili e meritevoli, potrà entrare in ruolo senza che TUTTI i cinque già strutturati non vadano prima in pensione. Ergo: quel laboratorio è destinato a chiudere e il precario meritevole deve andarsene a vincere il Nobel negli Stati Uniti.

E’ questo l’effetto della scellerata applicazione del blocco del turn over sul pubblico impiego alla docenza universitaria. Non si vivacchia, non si tira più a campare; questa volta è scoppiata la bomba atomica. Da qui alla fine della legislatura il numero dei docenti universitari italiani si contrarrà di almeno 8.000 unità (-13% e più del doppio degli esuberi Alitalia) ma nessuno se ne scandalizza. Anzi, succederà con il plauso dell’opinione pubblica teleguidata a caccia del fannullone e lo sberleffo del Gian Antonio Stella di turno, che sguazza facendo soldi calunniando chi lavora equiparandolo all’impunito, al corrotto, all’incompetente, al nepotista.

La draconiana controriforma Gelmini è una giocata demagogica che colpisce l’Università indiscriminatamente. Il giusto per il peccatore, le discipline in soprannumero come quelle strategiche, l’eccellenza come lo svacco. Taglia le scienze esatte come le umanistiche. I giovani brillanti ma non i vecchi baroni. Altro che meritocrazia! L’obbiettivo apertamente dichiarato, “dobbiamo tagliare”, è portare l’Università pubblica alla paralisi e preparare il terreno alla grande riforma della privatizzazione ch’è nero su bianco nella stessa 133.

Finora i governi di centro-destra e centro-sinistra alternatisi negli ultimi anni, con i ministri Berlinguer, Moratti, Mussi, avevano almeno riconosciuto che il reclutamento di nuovi ricercatori fosse fondamentale per il nostro paese. L’obbiettivo deciso dalla UE a Lisbona vincolerebbe l’Italia entro il 2010 a raggiungere il 3% di prodotto interno lordo dedicato alla ricerca. E’ il minimo per non regredire nel sottosviluppo. L’Italia è ferma all’1% ed ha la metà dei ricercatori e docenti della media dei paesi europei, 2,7 contro 5,1 ogni mille abitanti. Sono numeri catastrofici ma che rimpiangeremo già da domani.

Se l’Italia volesse essere in media con l’Europa (già indietro a USA e Asia) dovrebbe avere 117.000 persone strutturate. Invece il personale strutturato è di appena 62.000 unità e la legge 133 lo farà scendere nel 2012 a 54.000. E siccome la 133 è vessatoria soprattutto verso i giovani, chi resterà avrà un’età media altissima: 55 anni, contro i 41 della Spagna e i 42 della Gran Bretagna.

Facciamola breve con i numeri. Il Sole24ore commenta trionfalmente che il governo finalmente metta un freno alla bulimia dell’università. Balle! E’ un esercizio retorico di demonizzazione che nasconde la realtà. Dei 5.204 concorsi banditi nel 2008, 3.327 sono per nuovi ricercatori. Gli altri 1.800 sono avanzamenti di carriera in un paese dove non è reato il falso in bilancio ma è molto malvisto il voler progredire. Ebbene con 1984 pensionamenti la legge 133 stabilisce che appena 397 vincitori di concorso su oltre cinquemila prenderanno servizio nel 2009. E quasi tutti i 397 fortunati, in un paese di 60 milioni di abitanti –elementare legge del più forte- saranno avanzamenti di carriera. Escono i vecchi e non vengono fatti entrare i giovani.

Il 2009 sarà dunque il primo anno in 800 anni di storia dell’Università nel quale nessun giovane (o al massimo una decina di panda raccomandatissimi) entrerà in servizio. L’Italia sarà il primo paese sviluppato al mondo a compiere un passo così grave. I concorsi sono truccati? L’università italiana ha problemi gravi? Il governo non ripulisce il sistema e butta il bambino con l’acqua sporca, bloccando la vita dei meritevoli. La legge 133 proprio sulla meritocrazia mette infatti la pietra tombale e un vincitore di concorso dovrà aspettare il 2013 per entrare in ruolo. Nel frattempo? Posto non c’è più per nessuno, in maniera indiscriminata. Fa così schifo l’Università italiana che un 6 d’agosto qualsiasi ne è stata eseguita l’eutanasia comunicando la notizia ad esequie avvenute?

Il fatto è che, sempre per la legge 133, le Università, nella loro autonomia, potranno scegliere se rimanere pubbliche e languire come post-Licei di pessima qualità, oppure privatizzarsi trasformandosi in Fondazioni. Si saranno così liberate del costituzionale diritto allo studio e si finanzieranno con fantomatici investimenti privati oltre che con quote d’iscrizione all’americana, da 10 o 20.000 Euro l’anno.

Gli atenei che rimarranno pubblici saranno assediati come nel Medioevo: senza fondi né strutture, con un personale invecchiato, che non fa più ricerca perché oberato di docenza, con stipendi che non recuperano neanche l’inflazione e senza alcuna possibilità di carriera né per i docenti né per gli studenti. Questi, senza più valore legale del titolo di studio saranno a tutti gli effetti dei laureati di serie B.

L’università privatizzata intanto, 10 o 15 in tutto il paese, ritrasformata in università classista (ma con i figli della vera classe dirigente già andati tutti a studiare all’estero come avviene da sempre nel terzo mondo), sarà così docile e funzionale e forse perfino efficiente. Ma fuori ci saranno solo macerie.
Roswellino
00lunedì 27 ottobre 2008 10:26
Direi che

1) Le superiori scioperano perchè non hanno voglia di fare nulla, ci sono decelebrati di 15 anni che hanno la capacità di pensare di un bradipo incinta, non vogliono fare lezione, si sa che ottobre e novembre sono mesi caldi e ogni scusa è buona.

2) Le università scioperano per i tagli alla scuola che sono molti miliardi di euro mentre si finanziano le banche che sono in difficoltà e di ricapitalizzano con i nostri soldi. Uno Stato serio investe sui propri giovani, se deve tagliare lo fa in altre parti.

3) Non io ma l'OCSE ha certificato che l'unico grado scolastico che funziona in italia è la scuola primaria cioè le elementari. Siamo ai primi 5 posti nel mondo come qualità dell'offerta formativa e già con il metodo montessori tutto il mondo ha imparato dei nostri cervelli come educare le giovani generazioni. Ora questa 30enne impazzita smonta l'unica cosa decente che abbiamo e mette un maestro unico mandando in pezzi 30anni di percorso pedagogico.

4) Avete voluto la bici ? Pedalate...
Macchiavella85
00lunedì 27 ottobre 2008 11:47
Ho il diploma universitario e faccio la specialistica e posso dire che l'università italiana fa schifo, sotto tutti i punti di vista. Pagano 800 euro il dottorato di ricerca, una vergogna, in Francia per lo stesso impiego danno oltre 2300 euro. I tagli della finanziaria sono assurdi, neanche la Moratti era arrivata a tanto.
Non si protesta per il grembiulino dei bimbi, o per il voto in condotta cose sacrosante e che anche io condivido, ma perchè ci sono sostanziali tagli alla ricerca. I rettori di facoltà la pensano come gli studenti...sono tutti pazzi?
Oggi c'è un'intervista alla gelmini sul corriere della Sera ( www.corriere.it/politica/08_ottobre_27/scuola_gelmini_intervista_2c9d1c82-a3f1-11dd-b65a-00144f02aa... ) dove dice che la protesta è di pochi...benissimo questo si chiama dialogo per lei...
Si cerca di lottare per un mondo migliore, visto che quello che abbiamo ce lo stanno portando via i settantenni.
Demirel81
00lunedì 27 ottobre 2008 12:14
Il problema è che ogni ministro che viene vuole farsi la sua riforma della scuola.Destra ..sinistra non centra. Da 94 non c'è anno che non cambi l'esame di maturità e i crediti scolastici. Ma vogliamo fermarci un secondo senza distruggere ogni volta quello che fanno gli altri ? Sui tagli c'è crisi, da qualche parte bisognerà tagliare..se si taglia la sanità apriti cielo....se mettono nuove tassi...apriti cielo...e l'articolo 18 apriti cielo...
UniversalMan
00lunedì 27 ottobre 2008 12:57
bla bla bla bla... ma andate a studiare pelandroni [SM=g27834]
AURORA PILOT
00lunedì 27 ottobre 2008 13:40
Dignene UniversalMan! Sti pelandroni...ogni scusa è buona per far casino, anche quando non li riguarda...BUFFONI!
(richard)
00lunedì 27 ottobre 2008 14:54
L'insegnamento è alla base di ogni societa' civile che si rispetti,e mi sembra che qui di rispetto ce ne sia poco da entrambi le parti.
jakDarkLight
00lunedì 27 ottobre 2008 16:08
Vado in Una scuola privata, dove entro alle 8 e mezza e esco a mezzo giorno e mezzo...e c'è dal lunedi al venerdi, che figata xD...e comunque tutto ciò non riguarda queste scuole...
Legion1
00lunedì 27 ottobre 2008 17:53
Re:
Demirel81, 27/10/2008 12.14:

Sui tagli c'è crisi, da qualche parte bisognerà tagliare..se si taglia la sanità apriti cielo....se mettono nuove tassi...apriti cielo...e l'articolo 18 apriti cielo...



- Mentre la Gelmini taglia sulla scuola La Russa ottiene 3 milioni di euro per festeggiare la Giornata delle Forze Armate -

Sono questi insieme ai finanziamenti alle scuole private (che già sono finanziate dagli studenti), ai finanziamenti e alle agevolazioni fiscali assurede al Vaticano (un totale calcolato intorno ai 10 miliardi di euro praticamente le cifre di una piccola finanziaria ogni anno)i veri sprechi del paese.

L'istruzione pubblica è un diritto sacrosanto ed è gravissimo considerarla uno spreco da tagliare.

(richard)
00lunedì 27 ottobre 2008 18:23
Re: Re:
Legion1, 27/10/2008 17.53:



- Mentre la Gelmini taglia sulla scuola La Russa ottiene 3 milioni di euro per festeggiare la Giornata delle Forze Armate -

Sono questi insieme ai finanziamenti alle scuole private (che già sono finanziate dagli studenti), ai finanziamenti e alle agevolazioni fiscali assurede al Vaticano (un totale calcolato intorno ai 10 miliardi di euro praticamente le cifre di una piccola finanziaria ogni anno)i veri sprechi del paese.

L'istruzione pubblica è un diritto sacrosanto ed è gravissimo considerarla uno spreco da tagliare.




Ti quoto al massimo legion1 [SM=g27811]

Che vergogna o meglio sono senza vergogna! [SM=x708804]


(richard)
00lunedì 27 ottobre 2008 18:27
Re:
jakDarkLight, 27/10/2008 16.08:

Vado in Una scuola privata, dove entro alle 8 e mezza e esco a mezzo giorno e mezzo...e c'è dal lunedi al venerdi, che figata xD...e comunque tutto ciò non riguarda queste scuole...



Sei nato con la camicia, Jak!


ContactUfo
00lunedì 27 ottobre 2008 20:49
forse si confondono i due piani. Non si protesta per la riforma della gelmini ma per i tagli alla scuola, circa 8 miliardi di euro.
Sul fatto che poi gli studenti siano sempre pronti a una buona scusa per non fare lezione è vero, cioò non toglie niente alla loro protesta legittima.
anil@
00lunedì 27 ottobre 2008 21:25
rispondo alla annosa questio della scuola con qualche informazione piuesatta dei vari sentito dire che ho letto....
Nell'incontro svoltosi il 3 ottobre 2008 tra il Ministero e le organizzazioni sindacali sulle prospettive di riassetto dei licei non sono state date informazioni dettagliate sui piani di studio e le classi di concorso (saranno fornite, dicono al Ministero, in questa settimana), ma a quanto riferiscono fonti sindacali sarebbero confermate le indiscrezioni circolate in questi giorni sulla durata settimanale delle lezioni: 30 ore per i licei classico, scientifico, linguistico e delle scienze umane, 32 per il liceo artistico e quello musicale-coreutico.
qui invece attingo allla stampa recente..

TuttoscuolaFOCUS mercoledì 8 ottobre 2008
Il punto di partenza sarebbe l'orario già previsto dagli allegati al Decreto legislativo 226/2005 della riforma Moratti per i sei licei, ma senza le ore facoltative e con una più limitata area opzionale obbligatoria. Il taglio sarebbe di 2 o 3 ore dal primo al quarto anno per i primi quattro licei, e di 3-6 ore per gli altri due. Il taglio più robusto lo subirebbe il liceo artistico, che passerebbe da 38 a 32 ore nel terzo, quarto e quinto anno, con l'azzeramento delle tre ore facoltative (cinque nel quinto anno) e la riduzione dell'orario opzionale obbligatorio.
Un'altra novità riguarderebbe l'ultimo anno, che potrebbe differenziarsi in funzione delle scelte successive, come già annunciato anche per gli istituti tecnici e professionali. Ma in questo caso più che di una novità si dovrebbe parlare dell'attuazione di una precisa norma della riforma Moratti (legge n. 53/2003, art. 2, punto i: "i licei e le istituzioni formative del sistema dell'istruzione e della formazione professionale, d'intesa rispettivamente con le università, con le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica e con il sistema dell'istruzione e formazione tecnica superiore, stabiliscono, con riferimento all'ultimo anno del percorso di studi, specifiche modalità per l'approfondimento delle conoscenze e delle abilità richieste per l'accesso ai corsi di studio universitari, dell'alta formazione, ed ai percorsi dell'istruzione e formazione tecnica superiore").
a ciò va aggiunto l'aumento del numero di studenti per classi:30. ricordo inoltre che gli indegnanti sono caricati di una rsponsabilità oggetiva nei confronti dei ragazzi (art.2048 C.C.)che li sottopone ad una rigorosa vigilanza. nulla aggiungo sulla assoluta assenza di di motivazione alostudio, che nellelezioni è doveroso incrementare. ciaoa tutti anil@

jakDarkLight
00lunedì 27 ottobre 2008 21:58
Re: Re:
(richard), 27/10/2008 18.27:



Sei nato con la camicia, Jak!






firmata Armani u.u
(richard)
00lunedì 27 ottobre 2008 22:06
L'ho sempre sospettato, ora ne ho la conferma!!
Klivert
00lunedì 27 ottobre 2008 23:58
Io sono d'accordo con la riforma, con il maestro unico e con rambiulini e voto in condotta. I tagli sono dannosi ma si può ottimizzare e cercare di far quadrare i conti riducendo gli sprechi. Lo sciopero è pretestuoso, perchè coi i ministri di sinistra come mussi e berlinguer nessuno muoveva un dito? la verità è che le proteste sono organizzate dai centri sociali e sono fortemente politicizzate.
Klivert
00martedì 28 ottobre 2008 00:00
Re: Re:
Legion1, 27/10/2008 17.53:



- Mentre la Gelmini taglia sulla scuola La Russa ottiene 3 milioni di euro per festeggiare la Giornata delle Forze Armate -






Se vai a controllare le voci di spesa di ogni singolo ministero impallidisci. Il problema è che la gelmini è un ministro giovane alle dipendenze di tremonti che doveva fare cassa e ha tagliato sulla scuola. Io ti do ragione nel merito, non capisco il modo, lo sciopero ad oltranza a cosa serve ? non sarebbe più utile il dialogo? amettiamo serenamente che è per saltare qualche lezione e siamo intellettualmente più onesti dopodichè discutiamo di altro...
robyonekenobi83
00martedì 28 ottobre 2008 00:09
Re:
Klivert, 27/10/2008 23.58:

Io sono d'accordo con la riforma, con il maestro unico e con rambiulini e voto in condotta. I tagli sono dannosi ma si può ottimizzare e cercare di far quadrare i conti riducendo gli sprechi. Lo sciopero è pretestuoso, perchè coi i ministri di sinistra come mussi e berlinguer nessuno muoveva un dito? la verità è che le proteste sono organizzate dai centri sociali e sono fortemente politicizzate.



Io ti do ragione! Però c'è da dire che se tagliando gli stanziamenti all'università, questa mi fa pagare tasse universitarie maggiori (e sono già alte)un po' da storcere il naso c'è.


Legion1
00martedì 28 ottobre 2008 13:26
Re: Re: Re:
Klivert, 28/10/2008 0.00:




Se vai a controllare le voci di spesa di ogni singolo ministero impallidisci. Il problema è che la gelmini è un ministro giovane alle dipendenze di tremonti che doveva fare cassa e ha tagliato sulla scuola. Io ti do ragione nel merito, non capisco il modo, lo sciopero ad oltranza a cosa serve ? non sarebbe più utile il dialogo? amettiamo serenamente che è per saltare qualche lezione e siamo intellettualmente più onesti dopodichè discutiamo di altro...




Il dialogo? quale dialogo?
con un governo che pone la fiducia anche per andare in bagno?

La ministrina ha presentato un decreto legge (togliendo di fatto i poteri al parlamenmto) e ha dichiarato di non volerlo ne ritirare ne modificare.
Dov'è il margine per il dialogo.


Per farti capire qual'è l'idea che i nostri politici (di destra di centro o di sinistra non fa alcuna differenza) hanno di dialogo, riporto di seguito un estratto di un'intervista al "presidente emerito della repubblica italiana" Francesco Cossiga:

"Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno. In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perchè pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito... Lasciarli fare (gli universitari, ndr). Ritirare le forze di Polizia dalle strade e dalle Università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri. Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì... questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio".
UniversalMan
00martedì 28 ottobre 2008 13:42
Cossiga, ormai il cervello lo ha abbandonato poveretto, dovrebbero portarlo in una casa di riposo [SM=g27821]
(richard)
00martedì 28 ottobre 2008 14:11
....e ce ne sono molto altri che dovrebbero seguirlo tipo l'Azelio,ma 'ste poltroncine di velluto rosso sono troppo troppo comode signori miei!!
jole88
00giovedì 30 ottobre 2008 17:11
le superiori scioperano per avere un futuro come tutti gli studenti in piazza..mi sembra chiaro..
un futuro di libertà e progresso nella conoscenza collettiva e individuale..

a questo link la diretta delle centinaia di manifestazioni che hanno luogo in tutta italia!


direi impressionante il dissenso:



www.repubblica.it/2008/10/dirette/sezioni/cronaca/scuola/30-ottobre/in...


così la finiranno di ritenere questa generazione un insieme di teste vuote, dei burattini..
nonostante mediaset l'italia dei giovani è in grado di essere ancora libera, almeno nel pensiero..se non nella realtà di adesso e dei giorni futuri..

un carissimo saluto a tutti! jac

Piccolopopolo
00giovedì 30 ottobre 2008 19:30
Ehm non vorrei distruggere i sogni di gloria dei nuovi 68ini ma il decreto è stato approvato, va bene manifestare prima...ma dopo? Tanto non esistono mezzi giuridici per ritirarlo, ora è legge dello stato. Non va bene? esiste il referendum, si raccolgono le firme e si va a votare. E li si vede chi la spunta. Io sono contro i tagli, e mi sembra ipocrita che questo governo pensi che li ci siano solo comunisti rossi...ci sono moltissimi ragazzi di destra..però ora stare li fuori non serve a nulla....
(richard)
00giovedì 30 ottobre 2008 20:18
Il referendum resta ormai l'unica via per opporsi al decreto,anzi alla legge Gelmini.
jole88
00venerdì 31 ottobre 2008 00:01

stare li fuori serve a creare informazione, serve a far sapere alla gente (che si spera un giorno vada a votare al referendum) che legge ha sfornato questa maggioranza autoritaria.

Qui non si tratta di essere di destra o di sinistra, si tratta solo di vedere realmente quali sono le modifiche da apportare al sistema istruzione in maniera analitica e razionale.

Se si va a togliere i fondi, già inesistenti, per il dottorato e la ricerca e si continua a permettere ai baroni di restare sulla poltroncina senza meritocrazia e di far i loro concorsi ad hoc per i loro figlioli, allora il problema non si risolve, ma si aggrava solamente.

Piu fondi, piu controlli, piu merito, e piu dialogo(fin'ora inesistente)con i diretti interessati. Questa secondo me è la ricetta vincente..

jac


(richard)
00venerdì 31 ottobre 2008 11:39
Purtroppo in Italia la piaga dei "Baronati" è un malcostume che si trascina da sempre in certe strutture dello Stato,e la protesta civile è l'unico sistema che si puo' mettere in atto per tentare di destabilizzare questa mafia legalizzata.
°Fangio°
00venerdì 31 ottobre 2008 11:41
Scomettiamo che stasera per Halloween tutto rientra [SM=g27829]
AURORA PILOT
00venerdì 31 ottobre 2008 11:57
La cosa che nessuno mi pare abbia capito è che cambia solo la scuola primaria, non ci saranno licenziamenti, ma semplicemete una maggior distribuzione razionale degli insegnanti e cosa più importante non ne verrà licenziato nessuno, ma non ne verrà assunto nessun altro.

Allora per quanto riguarda l'Università:

L’università italiana produce meno laureati del Cile

Non c’è un’università italiana tra le migliori 150 del mondo

Ci sono 37 corsi di laurea con 1 solo studente

327 facoltà non superano i 15 iscritti

Ci sono 5 università importanti con buchi di bilancio enormi(e sono i luoghi dove si protesta maggiormente) che avrebbero portato, se fossero state aziende, al licenziamento in tronco di chi le ha gestite per tanti anni

Si sono moltiplicate cattedree posti per professori senza tener conto delle reali esigenze dei ragazzi, aumentando la spesa in maniera inaccettabile

94 università più 320 sedi distaccate in posti non strategici

In Italia abbiamo 5500 corsi di laurea, in Europa la metà

170.000 materie insegnate rispetto alle 90.000 della media europea

Nel 2001 i corsi di laurea erano 2444, oggi 5500

Negli ultimi 7 anni sono stati banditi concorsi per 13.232 posti da associato ma i promossi sono stati 26.000. Nel 99,3% dei casi sono stati promossi senza posti disponibili facendo aumentare i costi di 300 milioni di euro

I ragazzi sono sottoposti ad un carico di ore di lezione triplo rispetto alla media europea per trovare giustificazione a corsi fatti solo per dare cattedre

La protesta di questi ultimi giorni è una protesta politica che ha come obiettivo la lotta al governo Berlusconi, con la regia della sinistra e dei centri sociali

Gli universitari bruciano in piazza un decreto che riguarda la scuola e non c’entra niente con l’università

Tanto spazio mediatico a proteste che coinvolgono qualche migliaio di persone.

Nessuno parla delle decine di migliaia di ragazzi che continuano a studiarea casa e a frequentare i corsi.

Non vorrei sembrare troppo di parte, ma diciamola tutta la verità!
Non si può e non si poteva continuare a studiare così nelle nostre università.
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