Qualcosa sulla cremazione

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Macchiavella85
00lunedì 17 agosto 2009 18:17
sono interessata all'argomento, ho letto che sono in aumento specie al nord ma non ho capito se per i cattolici vanno bene e la chiesa le accetta, voi conoscete persone cremate? esiste una legge in italia o qualcosa di simile?
Lachaise-L-N-
00lunedì 17 agosto 2009 19:24
Re:
BREVE STORIA DELLA CREMAZIONE

La cremazione è un rito di antichissima tradizione: in Asia questa consuetudine si è mantenuta pressoché inalterata da millenni (si pensi all’India, per esempio).

Anche in Europa, presso i Greci e i Romani, esisteva l’usanza di cremare le persone: l’importanza del rito faceva sì che fosse riservata alle persone più nobili e famose.

L’ascesa del cristianesimo, e poi dell’islamismo, ne fecero decadere la pratica a favore della sepoltura. Solo negli ultimi secoli si è tornati a parlare di cremazione nel mondo occidentale: nel 1822 il corpo del poeta Shelley fu bruciato sulla spiaggia di Viareggio. Fu il primo atto di una lunga battaglia che, con la nascita delle prime società per la cremazione, portò a un progressivo incremento del numero dei suoi sostenitori.

Nel 1963 anche la Chiesa cattolica ha abolito il divieto di farsi cremare per i propri fedeli, precedentemente colpito da scomunica. Tuttavia, il Codice di Diritto Canonico sostiene ancora, al canone 1176, che «la Chiesa raccomanda vivamente che si conservi la pia consuetudine di seppellire i corpi dei defunti; tuttavia non proibisce la cremazione, a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana».

Oggi la cremazione è la scelta di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.

In Italia, essa è praticata solamente nell’8% dei casi. Il ritardo è dovuto soprattutto all’assenza di strutture attrezzate, presenti in una quarantina di province soltanto. Ma qualcosa sta cambiando, tanto che a Milano le cremazioni hanno addirittura superato le sepolture.

LE LEGGI SULLA CREMAZIONE 1987/1990

Negli ultimi decenni la spinta a emanare normative a favore sulla cremazione si è fatta sempre più decisa, anche in Italia. Importanti, in tal senso, sono state alcune leggi promulgate tra il 1987 e il 1990.

Tali leggi non consentivano ancora, però, la dispersione delle ceneri, che dovevano invece essere conservate all’interno del cinerario comune.
Nel 1963 anche la Chiesa cattolica ha abolito il divieto di farsi cremare per i propri fedeli, precedentemente colpito da scomunica. Tuttavia, il Codice di Diritto Canonico sostiene ancora, al canone 1176, che «la Chiesa raccomanda vivamente che si conservi la pia consuetudine di seppellire i corpi dei defunti; tuttavia non proibisce la cremazione, a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana».


UNA NUOVA LEGGE (2001)

L’inadeguatezza della legge, soprattutto in merito alla dispersione delle ceneri, ha spinto il Parlamento italiano a discutere di un suo aggiornamento nel corso della XIII legislatura.

Sulla materia una delegazione della nostra associazione era stata ascoltata il 22 giugno 2000 dalla Commissioni Affari Sociali della Camera (relazione sull’audizione).

Finalmente, poco prima che il parlamento venisse sciolto, nel marzo 2001 la nuova legge ha visto la luce.

La principale novità del testo è data dal venir meno del divieto di dispersione delle ceneri. É caduto conseguentemente l’obbligo di conservazione nei cimiteri, per cui le ceneri sono consegnate direttamente ai familiari.

La dispersione può essere effettuata in spazi aperti (mare, bosco, montagna, campagna…), in aree private, oppure in spazi riservati all’interno dei cimiteri: non potrà avvenire all’interno dei centri urbani. E' anche possibile conservare l’urna in casa, purché vi sia riportato il nome del defunto.

La legge dà anche indicazioni alle amministrazioni locali per la costruzione di crematori, e istituisce il divieto di trarre lucro dalla dispersione delle ceneri.

Testo completo (disponibile anche in formato rtf).

Peraltro, la nuova legge attribuiva al Ministro della sanità, sentiti il Ministro dell’interno e il Ministro della giustizia, il compito di provvedere alla modifica del regolamento di polizia mortuaria, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1990, n. 285, allo scopo di disciplinare proprio la dispersione delle ceneri. I governi succeditisi da allora non hanno fatto quasi nulla per ottemperare a quanto richiesto dalla legge.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della salute, Sirchia, nella riunione del 19 giugno 2003 decise finalmente di presentare un disegno di legge per la disciplina delle attività in materia funeraria, che regolamentava anche la dispersione delle ceneri. In seguito, il testo è stato presentato in Parlamento per la discussione. Nel febbraio 2005 la Camera approvò il progetto, tuttavia mai ratificato dal Senato in quanto intervenne la fine della legislatura. Da allora nessuna sostanziale novità è intervenuta.

La Regione Lombardia ha nel frattempo approvato la sua legge n. 22/2003 sui problemi cimiteriali, così pure hanno provveduto a legiferare Regioni come la Toscana, l’Emilia Romagna, la Liguria e altre ancora.

Dal 14 febbraio 2004 in Lombardia è possibile disperdere le ceneri in natura oppure affidarle a qualche parente per la conservazione al proprio domicilio. L'esempio è stato seguito da alcune regioni, rendendo le diverse normative regionali sempre più dissimili l'una dall'altra: una situazione che non favorisce certo la diffusione del fenomeno.

Nel frattempo, l’On. Biondi (FI) ha presentato una proposta di legge volta a far gestire i crematori anche a enti morali che operano senza fini di lucro.

I VANTAGGI DELLA CREMAZIONE

Gli odierni cimiteri sono gigantesche e ingombranti strutture, troppo spesso situate all’interno dei paesi e delle città di cui, un tempo, costituivano l’estrema periferia.

La cremazione è invece una pratica igienica ed ecologica che permette di ridurre considerevolmente gli spazi e i costi destinati ai defunti.

Scegliere la cremazione significa contribuire a creare condizioni di vita migliori per chi rimane, evitando nel contempo lo squallore del disfacimento del proprio corpo.

COME FARE

* iscriversi a una società per la cremazione che curerà l’esecuzione delle volontà dell’iscritto e la farà valere anche in caso di familiari dissenzienti.
* Le Società per la Cremazione provvedono all’espletamento di tutta la parte burocratica e assistono i congiunti. Le SOCREM raccolgono e gestiscono le volontà dei soci di disperdere in natura o di affidare a terzi la conservazione delle proprie ceneri. Sono Società che da oltre un secolo svolgono propaganda e promuovono la scelta crematoria fra i cittadini.
* L’associazione I.DI.CEN (Istituto dispersione ceneri e cremazione) nasce con nel 2001 con lo scopo di tutelare le volontà dei cremazionisti, ma in modo più specifico per tutelare le volontà (che deve essere formulata per iscritto) di disperdere le proprie ceneri in natura. L'associazione ha ottenuto il riconoscimento giuridico per poter far riconoscere le volontà dei propri iscritti in tutti i comuni italiani.
* Segnaliamo infine l’ICREM (Istituto della cremazione e dispersione ceneri) che organizza cerimonie per la dispersione delle ceneri in natura.

puoi trovare dati a riguardo qui:
www.governo.it/Presidenza/USRI/confessioni/norme/legge_130_...
www.uaar.it/laicita/cremazione/21a.html
www.uaar.it/laicita/cremazione/#03


..personalmente ho avuto diversi conoscenti che hanno deciso di farsi cremare, ed alcuni famigliari che hanno questo desiderio per quando non ci saranno piu' (mio padre e me stessa [SM=g27828] )



(richard)
00lunedì 17 agosto 2009 19:39
Sono per la cremazione come pratica post mortem per i defunti.
+maranatha+
00domenica 23 agosto 2009 22:19
Per i Cristiani rito funebro corretto è la sepoltura.
Roswellino
00lunedì 24 agosto 2009 09:52
Re:
+maranatha+, 23/08/2009 22.19:

Per i Cristiani rito funebro corretto è la sepoltura.




Non è del tutto vero: in occasione del Concilio Vaticano II, la Chiesa ha tolto il divieto canonico che impedisce la cremazione ai cristiani, una sorta di mea culpa per aver impedito un processo non contrario alla religione, dato che non fa altro che accelerare la trasformazione del cadavere in polvere e cenere. Quindi diciamo che è il metodo consiglieto e un tempo c'era la paura che cremando si creasse un'interferenza con l'anima e la vita eterna ma non c'è nessun divieto e i cristiani possono farsi cremare. E' un metodo ecologico, poco dispendioso e igienico.
+maranatha+
00lunedì 24 agosto 2009 13:40
Re: Re:
Roswellino, 24/08/2009 9.52:




Non è del tutto vero: in occasione del Concilio Vaticano II, la Chiesa ha tolto il divieto canonico che impedisce la cremazione ai cristiani


Per questo ho scritto rito funebro corretto [SM=g27811]


Legion1
00lunedì 24 agosto 2009 15:10
In realtà la Chiesa cattolica non ha mai avuto nulla in contrario sulla cremazione delle persone.
L'unica raccomandazione era che le persone da cremare dovevano essere rigorosamente vive e legate ad un palo in posizione verticale. [SM=g27822]
UniversalMan
00lunedì 24 agosto 2009 16:13
Re:
Legion1, 24/08/2009 15.10:

In realtà la Chiesa cattolica non ha mai avuto nulla in contrario sulla cremazione delle persone.
L'unica raccomandazione era che le persone da cremare dovevano essere rigorosamente vive e legate ad un palo in posizione verticale. [SM=g27822]




Bentornato amico mio [SM=g27828]
Ironia portami via vedo [SM=x708802]
Condivido in toto naturalmente [SM=x708802]
Devil_in_Love83
00martedì 25 agosto 2009 15:22
Quando succederà io voglio essere cremato e le mie ceneri sparse in un bosco ai piedi di un grande albero! Non essendo cristiano non ha senso fare il funerale ed essere seppellito al cimitero! Ho già avvisato tutti! :-)
Felisianos
00martedì 25 agosto 2009 15:39
io voglio essere cremato e le ceneri spero che siano lasciate nell'oceano e trasportate dal vento, sarò ovunque e da nessuna parte, sarò mille piccoli granelli di polvere, cosa desiderare di più !
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