Obama, più vicine sanzioni a Iran

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
_Thomas88_
00martedì 13 aprile 2010 10:09
WASHINGTON - Pressioni e sanzioni non potranno "regolare alla base" il dossier nucleare iraniano. Lo ha riaffermato oggi un portavoce cinese dopo che Washington - dove è in corso il summit sulla sicurezza nucleare - ha assicurato di aver ricevuto un sostegno del presidente Hu Jintao per un rafforzamento delle sanzioni contro Teheran. "La Cina ha sempre sostenuto che il dialogo e il negoziato sono il miglior modo di trovare una soluzione a questo problema. Le pressioni e le sanzioni non possono regolarlo fino in fondo" ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, signora Jiang Yu. Ieri la Casa Bianca al termine del colloquio a Washington tra il presidente Barack Obama e il suo omologo cinese Hu Jintao, aveva fatto sapere che i due paesi lavoravano insieme alla formulazione di sanzioni dell'Onu contro l'Iran per il suo programma nucleare.

OBAMA: PIU' VICINE SANZIONI ALL'IRAN - Il presidente Barack Obama ha chiuso ieri sera la prima giornata del summit sulla sicurezza nucleare, ottenendo l'impegno della Cina a lavorare insieme sulle sanzioni all'Iran e quello dell'Ucraina ad eliminare entro il 2012 le sue scorte di uranio fortemente arricchito. Obama ha espresso la speranza di far scattare le sanzioni verso l'Iran nel giro di poche settimane, mediante il Consiglio di sicurezza all'Onu, ed ha manifestato ottimismo sulla capacità del summit di decidere "azioni concrete" per combattere la minaccia del terrorismo nucleare.
Al vertice di Washington partecipano le delegazioni di 47 paesi, quasi tutte guidate da capi di Stato o di Governo: è il più imponente raduno di leader mai architettato da un presidente Usa dalla fine della Seconda Guerra mondiale (quando nel 1945 vennero create a San Francisco le Nazioni unite). Il presidente Obama, che ha definito il terrorismo nucleare "la più grave minaccia alla sicurezza degli Stati Uniti", ha proposto un piano di azione per mettere 'sotto chiave' nel giro di quattro anni tutto il materiale nucleare attualmente a rischio di finire nella mani di stati pericolosi (come Iran e Corea del Nord) e di organizzazioni terroriste (come Al Qaida). Gli Stati Uniti hanno esortato i paesi presenti al summit ad annunciare soluzioni nazionali per combattere il problema anche sul fronte interno. L'Ucraina ha risposto impegnandosi, con l'aiuto tecnico e finanziario degli Usa, a liberarsi entro il 2012 di tutte le sue scorte di uranio ad alto arricchimento, compatibili quindi con la produzione di ordigni atomici. Il colloquio tra Obama ed il presidente cinese Hu Jintao, uno dei numerosi incontri bilaterali del presidente Usa in margine al summit, ha spinto gli americani ad essere più ottimisti su una approvazione di nuove sanzioni anti-Iran entro la primavera. La giornata finale del summit prevede oggi due sessioni plenarie, alla mattina e al pomeriggio, seguite dalla pubblicazione di una serie di comunicati e da una conferenza stampa di Obama.

HU JINTAO, USA E CINA STESSI OBIETTIVI - Il leader cinese Hu Jintao, incontrando a Washington il presidente americano Barack Obama, ha affermato che Cina ed Usa hanno "gli stessi obiettivi" nelle trattative sul programma nucleare dell'Iran. Lo scrive l' agenzia ufficiale Nuova Cina. Per quanto riguarda la questione del valore dello yuan, la moneta cinese, Hu ha sostenuto che Pechino "rimarrà fermamente legata alla strada di riformare l'attuale meccanismo di determinazione del tasso di cambio basandosi sulle esigenze del suo sviluppo economico e sociale", secondo l'agenzia. Fonti americane citate dalla rete televisiva Bbc avrebbero sostenuto che Hu si è dichiarato d'accordo sulle nuove e più severe sanzioni all'Iran proposte da Washington. Nessuna conferma è venuta fino a questo momento da parte cinese. Il presidente Hu, sempre nella versione di Nuova Cina, ha detto che il suo Paese "spera che le parti in causa continuino ad intensificare gli sforzi diplomatici e a cercare attivamente le strade per risolvere il problema attraverso il dialogo ed i negoziati". Hu è da ieri negli Usa per partecipare al vertice sulla sicurezza nucleare organizzato dal presidente Obama. Terminato il summit, il numero uno cinese si recherà in visita in Brasile e Venezuela, per poi rientrare a Pechino la prossima settimana.

SARKOZY: NON RINUNCEREMO MAI AD ATOMICHE - Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha detto a Washington che non rinuncerà mai alle armi nucleari, "garanzia della sicurezza della Francia". Sarkozy, in una intervista alla tv americana Cbs, ha detto che la Francia "ha rinunciato ad effettuare test nucleari, ha ridotto notevolmente la quantità dei suoi armamementi, ma non posso adesso spingermi oltre senza mettere a repentaglio la sicurezza del mio Paese", ha detto Sarkozy nel corso della intervista. "Siamo pronti a sostenere le riduzioni di armi nucleari - ha spiegato il presidente francese -, ma intendiamo conservare il minimo indispensabile per garantire la sicurezza della Francia".

Fonte: Ansa.It


Nella foto, Barack Obama stringe la mano a Hu Jintao
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:27.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com