Numa Pompilio ed il " fuoco di Giove"

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ortik@
00sabato 17 maggio 2008 16:03
le antiche tecnologie
Rifacendomi al post sul computer greco, mi è tornata alla mente la storia del fuoco di Giove.
Numa Pompilio, secondo re di Roma, aveva contatti frequenti con una misteriosa ninfa di nome Egeria, la quale gli riferiva conoscenze segrete . Un giorno Numa evocò gli dei in prossimità di una fontana sul Gianicolo a Roma e lì gli dei gli insegnarono a generare il " fuoco di Giove" cioè i fulmini che Numa iniziò ad utilizzare a suo piacimento, anche per difendersi dai nemici. Sembra però che la morte lo raggiunse proprio a causa di una folgorazione!
Prima di questo incidente però egli confidò il segreto del fuoco di Giove a colui che lo avrebbe poi succeduto al trono ovvero Tullo Ostilio, ed in seguito anche altri ne vennero a conoscenza: Porsenna, Salmoineo, lo stesso Caligola, morto anche lui "folgorato"!
A chi attribuire queste conoscenze proibite se non a divinità celesti che andavavno e venivano come ci tramandano i testi antichi su " carri volanti"?
(richard)
00sabato 17 maggio 2008 21:45
Riguardo alla presunta folgorazione attraverso il "fuoco di Giove" del re Numa Pompilio,personaggio semi-leggendario dopo la morte di Romolo potrebbe anche essere, ma mi sembra che Caligola imperatore romano molto posteriore (37 d.C)a Numa non sia morto folgorato ma pugnalato in una congiura tesagli dal tribuno Cassio Cherea,Cornelio Sabino,Papiniano ed altri senatori per le sue stravaganti pazzie e non furono risparmiati ne la moglie Cesonia ne la figlia Drusilla.
AURORA PILOT
00domenica 18 maggio 2008 03:09
Notizie curiose di cui non ne avevo mai sentito parlare!
Questo "fuoco di Giove" è molto intrigante ed ho scoperto che Numa aveva un rapporto particolare col fuoco, infatti egli scelse le prime vergini Vestali della città, assegnando a queste uno stipendio e la cura del tempio in cui era custodito il fuoco sacro della città.

AURORA PILOT
ortik@
00lunedì 19 maggio 2008 17:01
per richard
Effettivamente ho commesso un errore, analizzando la storia di Caligola non sembrerebbe esserci dubbio sulla natura violenta della sua morte dovuta ad una serie di pugnalate!
Comunque cito alcune righe sull'argomento pubblicate sul web da Mauro Paoletti:
Tito Livio e Dioniso di Alicarnasso attribuiscono a Numa Pompilio la capacità di scatenare il fuoco di Giove; del rito, ossia degli esperimenti condotti per ottenere dal dio un fulmine. Narrano come Tullio Ostilio, poco abile, nel cercare di ripetere tale "rito" ne morisse folgorato. Secondo Ovidio, Numa Pompilio, faceva ardere un fuoco perpetuo nel tempio da lui fatto costruire.
Apprendiamo che Porsenna liberò il suo regno da un mostro chiamato "Volt", fulminandolo con una violenta scarica elettrica.
Era uso etrusco proteggere la casa dai fulmini circondandola con piante di brionia bianca, un rampicante con la proprietà di tenere lontane le scariche elettriche. Il tempio di Giunone aveva il tetto coperto da lame a punte aguzze; per l’esattezza venticinque bacchette di ferro, coprivano anche il tetto di Gerusalemme. Non si ha infatti notizia che un fulmine lo abbia mai colpito e testimonianze scritte riportano che il tetto dorato era in comunicazione con le caverne esistenti nel sottosuolo per mezzo di tubi di metallo fissati alla doratura.
(richard)
00lunedì 19 maggio 2008 18:09
Belle notiziole molto particolari ed intriganti.
Probabilmente,anzi certamente, tutti questi sistemi venivano messi in atto per tenere lontano i fulmini,infatti somigliano a primitivi parafulmini visto che erano collegati nel terreno in qualche modo.
Non per niente l'oro è il miglior conduttore elettrico esistente insieme ai tubi che facevano da scarico a terra.
Resta un po' un mistero come facessero a manipolare o controllare la scarica elettrica,ma qui forse entriamo nella leggenda. [SM=x708816]
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