La superfotocamera a gigapixel

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Mentitore
00martedì 26 giugno 2012 09:51
Realizzato un prototipo macchina fotografica digitale in grado di riprendere immagini a 50.000 megapixel contro i 40 delle migliori macchine attualmente sul mercato. Il risultato non è stato raggiunto puntando sul miglioramento delle ottiche, ma sulla loro moltiplicazione e sull'elettronica destinata a integrare le diverse riprese in un unico collage. Secondo i ricercatori che hanno sviluppato questa superfotocamera, entro i prossimi cinque anni dispositivi per riprese a gigapixel saranno pronti per il commercio, grazie alla miniaturizzazione dei circuiti.

Un prototipo di fotocamera in grado di creare immagini con un dettaglio senza precedenti grazie alla sincronizzazione di 98 piccole telecamere è stato realizzato da ingegneri della Duke University e dell'Università dell'Arizona. La descrizione della tecnica utilizzata per raggiungere questa capacità di ripresa è descritta in un articolo pubblicato su “Nature”.

La nuova fotocamera – chiamata AWARE-2 – ha un angolo di ripresa orizzontale di 120° ed è in grado di catturare fino a 50 gigapixel di dati, vale a dire 50.000 megapixel, contro gli 8-40 megapixel che possono raggiungere le macchine fotografiche in commercio.

Allo stato attuale, il prototipo, realizzato grazie al sostegno finanziario della Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), è tutt’altro che maneggevole, dato che ha un ingombro di 75 × 75 × 50 centimetri, ma i ricercatori ritengono che entro cinque anni, grazie alla progressiva miniaturizzazione dei circuiti, macchine fotografiche e telecamere a gigapixel dovrebbero essere pronte per il commercio."Ciascuna delle microcamere acquisisce informazioni da una zona specifica del campo visivo", ha spiegato David Brady, uno dei progettisti di AWARE-2. "Un processore del computer mette insieme tutte queste informazioni in una singola immagine molto dettagliata. In molti casi la fotocamera può catturare immagini di particolari che i fotografi non possono vedere, ma che si possono notare in seguito quando viene visualizzata l'immagine."

"Tradizionalmente, per migliorare le fotografie si aggiungevano ulteriori lenti all'ottica, ma in questo modo si aumentava la complessità della macchina", ha spiegato Michael Gehm, altro progettista di AWARE-2. "Questo non è un ostacolo che riguarda solo gli esperti che si interessano di imaging. I supercomputer devono affrontare lo stesso problema: i loro processori diventano sempre più complicati, ma a un certo punto la complessità arriva a un punto di saturazione, che si traduce in un costo proibitivo."

"Invece di puntare su ottiche sempre più complesse, il nostro approccio sfrutta una serie parallela di elementi elettronici", ha detto Gehm. "Un normale obiettivo raccoglie la luce e la indirizza alle microcamere che lo circondano, proprio come una rete di computer indirizza i file alle postazioni di lavoro individuali. Ciascuna di esse ha una differente prospettiva e lavora su un piccolo pezzo del problema. Successivamente sistemiamo il tutto con una sovrapposizione, in modo da non far mancare nulla."

Fonte: www.lescienze.it/news/2012/06/25/news/super-fotocamera_gigapixel_elevatissima_risoluzione_96_apparecchi_coordinamento_elettronico-...
filovirus59
00martedì 26 giugno 2012 11:58
obbiettivo da abbinare alle micro sd di memoria da 500 tera byte quando le inventeranno se no le foto con quella definizione dove le memorizzano?
papero16
00martedì 26 giugno 2012 12:27
Concordo con filovirus, il problema rimane comunque il grande spazio che occupano nella memoria.....
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