La colpa dell' Eone Sophia, contro lo gnosticismo recalcitrante.

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°Fangio°
00giovedì 6 settembre 2012 10:11
Vorrei parlare di un inganno, di un aborto della ragione. Vorrei analizzare il lurido caso dell'Eone Sophia e del suo ruolo centrale in molti sistemi gnostici.
Per chi non lo sapesse questa figura esiste nell'identificazione del principio femminile supremo, secondo Wilhelm Bousset è una una trasformazione della dea Syra, Ishtar o Astarte.
Alcuni impuri amano questa figura perchè ambivalente, a volta dea casta e verginale, a volte lussuriosa prostituta rasentante lo sterco sessuale più peccaminoso.

Essa è il patetico tentativo di avvalorare l'unicità del sistema gnostico che alcuni qui sostengono dalla loro infinita piccolezza mentale.

Si dice che osservando la moltitudine degli eoni, venne assalita dal desiderio di generarli; tornò allora nella profondità del Padre e cercò di imitarlo, producendo discendenti senza alcuna unione sessuale; ma in tal modo produsse solamente un aborto, una sostanza amorfa indistinta. Per questo fu espulsa dal Pleroma.
Allora Sophia s'innamorò del Primo Padre stesso, o forse, con il pretesto dell'amore, cercò di conoscere l'Inconoscibile e di comprendere la sua grandezza.
Secondo il Vangelo gnostico chiamato Pistis Sophia (capitolo XXIX), Sophia era figlia di Barbelos (termine probabilmente derivante dalla storpiatura del greco parthènos = "vergine"), la Vergine originaria venerata dai cosiddetti Barbelognostici.
Costei, prima emanazione del Padre, aveva a sua volta emanato Ennoia (il Primo Pensiero) e il Demiurgo, ma era stata tradita da quest'ultimo, che l'aveva derubata della Luce.
Da allora Barbelos non fece altro che cercar di sedurre gli altri Eoni per appropriarsi della loro luce.

Pur appoggiando la visione dualistica del mondo, concentrata sulla negativa e pessimistica esistenza che porta al rifiuto della procreazione con la svalutazione della maternità, devo considerare queste sinestesie parossistiche e anticicliche.

L'unico vero Dio è la pluralità magica.

Lo gnosticismo ha avuto origine da elementi derivati da varie religioni misteriche, dalle correnti magico-astrologiche dell'Oriente, dall'ermetismo, alla qabbalah ebraica e dal giudaismo alessandrino. Esso ha scippato la vera essenza magica, depredandolo del suo significato satanista erotico pluriestetico.

In tutti questi secoli uomini illustri ed illuminati hanno constatato che con il l'ausilio di determinati atti svolti in momenti particolari, seguendo il movimento dei pianeti ed utilizzando oggetti quali ad esempio candele di diverso colore, incensi, forme simboliche anche di scrittura ( a volte estese a veri e propri tracciati sul terreno per delimitare porzioni di spazio entro cui operare ) ecc.. ; hanno compreso che tutto questo facesse si che la forza Magica emessa durante un rituale venisse amplificata ed indirizzata facilmente verso lo scopo prefisso.
Un'operazione magica ha quindi bisogno (anche se non necessariamente) di simboli visivi e tattili che hanno essenzialmente lo scopo di incanalare la POTENZA per rendere "materiale" e "materializzato" un concetto altrimenti astratto come uno scopo da raggiungere.

In tutto questo, patetiche menti perverse come gli adepti dell'Eone Sophia negano il primato intrinseco della storia magica pura, io, Fangio non lo permetterò, e come me il resto dei grandi (ma meno importanti di me) maghi del cosmo.
P@ufoon
00giovedì 6 settembre 2012 10:41
Aoh,ma sei proprio un magaccio,non è che ci abbia capito molto ma racconti cose agnostiche per i piu',sicuramente non tutti, e sconosciute anche per me! [SM=g2806965]
C'è sempre da imparare nella vita,apposta il vecchietto non voleva mai morire! [SM=g2201337] [SM=g2201342]
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