L’ipotesi dello zoo galattico…rovesciata

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cla73@
00domenica 3 gennaio 2010 23:02
Nel 1969 uscì un libro del famoso antropologo americano Roger W. Wescott, che era preside della facoltà di Antropologia della Drew University di Madison, in cui si parlava di extraterrestri. L’opera, a quanto pare mai tradotta in italiano, era intitolata “The Divine Animal”. Ecco uno stralcio dell’”Esplorazione delle potenzialità dell’uomo”:

Il nostro pianeta è stato visitato da organismi extraterrestri? Non vi sono certamente prove indubbie di ciò. Ma non vi è, ovviamente, alcuna prova che lo escluda. E vi sono frammenti ricorrenti di prove alquanto ambigue secondo cui visitatori intelligenti si sarebbero periodicamente manifestati. Uno di essi è il motivo persistente dell’”uomo uccello” nell’arte preistorica: uomini con teste di uccello appaiono nelle pitture e nei bassorilievi dell’Europa paleolitica, dell’Oceania neolitica, del Perù dell’età del Bronzo. E le tradizioni storiche giudaiche, cristiane e islamiche, naturalmente, hanno rappresentato da tempo immemorabile i messaggeri divini, o angeli, con ali di uccello. Mentre queste raffigurazioni possono limitarsi a indicare niente di più di un culto dell’uomo comparabile a quelli africani del gatto e asiatici dell’orso, esse potrebbero altresì denotare un grossolano tentativo iconografico di tramandare il fatto che creature simili all’uomo sono periodicamente apparse dal cielo, presumibilmente in veicoli che, dal momento che gli uomini primitivi non potevano darsene una spiegazione, erano considerati “uccelli”. Una interpretazione analoga può essere riferita a creature leggendarie come Oannes, il “pesce ragionevole” che i Sumeri sostenevano essere emerso dall’oceano per istruire sui fondamenti della civiltà l’uomo selvaggio. In tal caso, il “pesce” potrebbe avere rappresentato non gli istruttori, ma il veicolo che li trasportava: concettualmente, un mezzo plurifunzionale di un tipo che fosse chiamato “uccello” in volo o “pesce” in acqua. Alcune narrazioni bibliche sono state anche più esplicite circa tali presunte visite. Nel suo libro della Genesi vi sono tre riferimenti a eventi che sono stati interpretati da alcuni scienziati, pre esempio l’astronomo franco-americano Jacques Vallée, come attribuibili a esseri o mezzi celesti diversi da Dio in persona. Il primo di essi è la storia di Enoch, padre di Matusalemme (secondo la tradizione araba inventore della scrittura). In Genesi 5,24 leggiamo: “Enoch camminò con Dio, poi scomparve perchè Dio l’aveva preso”. Sebbene queste poche parole sembrino oscure, l’apocrifo Libro di Enoch amplia considerevolmente tale succinta versione, riferendo l’assunzione di Enoch in cielo su di un mezzo angelico e le meraviglie colà osservate. In Genesi 6,2 ci viene detto che, dopo che gli uomini si erano moltiplicati sulla Terra (in conseguenza forse della rivoluzione dovuta all’introduzione dell’agricoltura), “figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belli e ne presero per mogli a loro scelta”. Questo passaggio starebbe a indicare che donne terrestri e maschi extraterrestri avrebbero, quanto meno, largamente fraternizzato. Infine, in Genesi 28,12, Giacobbe, figlio di Isacco, “fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa”. Tale passaggio potrebbe interpretarsi come riferito o alla rampa di un mezzo spaziale, ovvero al collegamento a catena di una stazione interplanetaria. Per quanto concerne i libri più tardi dell’Antico Testamento, l’intero primo capitolo di Ezechiele è dedicato alla descrizione di splendenti ruote aeree giunte sulla Terra unitamente a “creature viventi” aventi “un aspetto d’uomo”. Sebbene tutte le narrazioni bibliche riferiscano, comprensibilmente, a una spiegazione di ordine soprannaturale gli eventi in esse descritti, ciò che esse inevitabilmente e naturalmente evocano è la carica emotiva indotta dai “dischi volanti” e dagli UFO in genere. Nei termini probabilistici dell’accostamento alla questione ufologica sopra enunciato, sarei comunque portato a congetturare che i “dischi volanti” da un lato non si ricolleghino ad allucinazioni, e dall’altro non si identifichino con organismi viventi, bensì siano ciò che la maggior parte degli “ufologi” sembra oggi portata a ritenere, e cioè prodotti inorganici reali controllati da esseri intelligenti extraterrestri. Poichè non riterrei plausibile la coincidenza che esseri di un pianeta extraterrestre raggiungibile abbiano sviluppato una civiltà nel corso dello stesso millennio o anche nello stesso periodo geologico che ha visto sorgere la nostra, azzarderei l’ipotesi che chi controlla i “dischi” (che da ora chiamerò i “dischiani”) abbia visitato il nostro pianeta anteriormente alla comparsa delle specie superiori e degli stessi ominidi. La mia opinione è che i “dischiani” si siano comportati nei confronti dei nostri antenati omindi (ovvero scimmieschi) un pò come il biologo cattolico S. George Mivart suppone che Dio abbia agito nei confronti dei primati del Neocene: attendendo cioè che i nostri progenitori preumani sviluppassero una massa encefalica sufficientemente voluminosa da consentire un approfondimento ragionevolemtne complesso per quanto riguarda la tecnologia e altre discipline, e quindi istruendoli per quanto possibile. Secondo me tale ipotesi consente di risolvere un problema che ha sempre fatto discutere gli antropologi, è cioè perchè mai l’uomo manifesti tante caratteristiche fisiche e comportamentali proprie di un animale domestico. La relativa mancanza di pelo, la differenziazione di colore della pelle, la dentatura debole in mascelle sempre meno pronunciate, il temperamento ipersensibile sono tratti che ricordano nettamente quelli sviluppati da cani, maiali, cavalli e altri mammiferi da noi addomesticati. La tendenza più recente degli antropologi è oggi quella di ammettere che l’uomo è un animale addomesticato, sostenendo peraltro che, a differenza degli altri, si tratterebbe di una creatura che si è autoaddomesticata. Sennonché, dal momento che non è mai stato chiarito come una qualche specie sia riuscita ad autoaddomesticarsi, tale ipotesi ha costituito un ostacolo insormontabile nella teoria dell’evoluzione umana. Ma se supponiamo che l’uomo sia stato fin dall’inizio addomesticato dai “dischiani”, in maniera non molto diversa da quella in cui il cane è poi stato addomesticato dall’uomo, il paradosso insito nello stesso concetto di autoaddomesticamento viene eliminato. In ogni caso resta ancora da stabilire quando l’addomesticamento dell’uomo abbia avuto luogo. Può essere cominciato fin dall’epoca degli australopitechi, gli uomini.scimmia dell’Africa, circa un milione di anni fa (…). Personalemtne ritengo che i “dischiani” siano vissuti fra gli uomini, come maestri e guide, fino al periodo Neolitico, circa diecimila annifa, quando la padronanza delle tecniche dell’agricoltura permise ai nostri antenati di sviluppare la loro ricchezza e il loro numero, e con ciò anche degli schemi comportamentali che i loro istruttori extraterrestri non avevano contemplato nè previsto: accaparramento, schiavismo e guerra. A questo punto, presumo, i “dischiani” si ritirarono, mantenendo delle basi in quei posti dove avrebbero avuto la minima probabilità di essere incontrati e anche visti dai loro devianti protetti: e cioè nelle profondità marine. Queste due supposizioni non sono solo plausibili da un punto di vista intrinseco, ma aiutano anche a spiegare la diffusione di miti e leggende persistenti, che sarebbero altrimenti incomprensibili. La principale è quella che si ritrova presso quasi tutti i popoli, e cioè la leggenda riferita a un periodo preistorico (noto per esempio come l’età dell’oro per i Greci e l’età del sogno per gli aborigeni australiani), in cui gli Dei camminavano sulla Terra istruendo l’umanità; un rapporto terminato quando gli uomini cominciarono a manifestare più tendenze distruttive di quanto gli Dei intendessero tollerare…Da allora riterrei che i “dischiani” abbiano visitato la Terra solo come esploratori e osservatori, e mai più come colonizzatori e guide. Le descrizioni di creature estremamente simili all’uomo segnalate più volte in prossimità degli odierni UFO osservati al suolo si spiegano, se reali, solo con i membri di piccoli gruppi umani che i “dischiani” portarono certo con loro, ritirandosi. E poichè gli esseri umani appartenenti a tali gruppi non mostravano differenze genetico-somatiche significative rispetto ai normali terrestri, è mia opinione che alcuni di loro siano stati periodicamente inviati sulla superficie terrestre allo scopo di infiltrarsi fra tribù e regni in conflitto, nello sforzo di conquistare queste nazioni a sistemi di vita più illuminati e meno distruttivi.

fonte: Centro Ufologico Taranto
bambino_69
00sabato 16 ottobre 2010 17:34
non male come tesi [SM=g27823]

per quanto riguarda la lettura biblica in senso ufologico, è chiaro che chi non crede agli ufo, mai farà un accostamento del genere

mi è piaciuta invece la tesi di Roger W. Wescott riguardo alle possibili intromissioni di alieni sulla Terra in qualità di istruttori, oppure di guide ai popoli primitivi o comunque del passato.
e' una tesi affascinante, non c'è che dire, ma anche qui senza prove, tutti gli asini cadono [SM=g1950691]

cazz@ro6502
00lunedì 18 ottobre 2010 16:02
Ho letto con attenzione il lungo post, molto interessante.
IMHO ci sono vari errori, alcuni formali (ossia di metodo) altri concettuali.

L'errore piu' grosso e' di metodo. Non sono contrario ad una lettura "globale" del fenomeno paleocontatto, tuttavia ogni paleocontatto va dimostrato ed e' un contatto a se. [SM=g2201354] Cioe', se si usa il parametro "uomo uccello" (di cui non sono contrario, l'uccello ha il becco" ed il becco e' un carattere zoomorfo alieno) occorre andare a cercare anche altri parametri di misurazione per creare un sistema di tracce ed indizi tali che assieme "pesino tanto quanto" una navicella aliena! Non so se mi sono spiegato... Altrimenti il rischio e' di DECONTESTUALIZZARE tutto, facendo una melassa incredibile vedendo UFO ed alieni ovunque anche dove non ce ne sono come nell'isola di Pasqua dove benche' ci sia il mito dell'uomo uccello, non ci sono indizi che misurano la presenza di contatti diretti o contatti indiretti.

La bibbia e' composta da:

a-nuovo testamento (viola palesemente il comportamento atteso dell'alieno logico quindi non ha senso accostare religione cristiana ed alieni) e

b-dal vecchio testamento. Ora per il vecchio testamento (che e' uno dei libri piu' vecchi) e' possibile che dentro a tale libro vi siano degli indizi connesse ad attivita' aliene. Anche qui' occorre ragionare con metodo. Se nel 5000ac,4503ac c'e' stato il primo paleocontatto ed il successivo e' del 1200dc,1492dc sostanzialmente non ci sono influenze dirette.

[SM=g2201353] Tuttavia vi sono culture in centro e sud america che attorno al 1800ac,900ac e poi attorno al 600ac,100dc hanno dei frammentari indizi di potenziali paleocontatti aggiuntivi NON COLLEGABILI al paleocontatto alieno egizio. I frammenti piu' interessanti sono quelli del perdiodo 1800ac,900ac (trascurabili e di minor valore quelli attorno al 600ac,100dc ). Ora attorno al periodo 1800ac,900ac se si cerca nella bibbia cercando con la casistica "alieni o dei con il becco" si trova niente popodimeno che:

-tutto il libro del profeta Elia, scritto attorno a quella data ha una fortissima valenza ufologica che si incastona alla perfezione con altri oopart e frammenti culturali in tutto il centro/sud america

Interessante anche il libro del profeta Ezechiele, all'interno del quale si puo' rintracciare forti indizi ufologici, relativi pero' ad un costesto di paleoconttto molto debole attorno al 600ac,100dc

Focalizzando l'attenzione solo sul periodo 1800ac,900ac

1-indizi sparsi e contraddittori nella cultura maya che sono incompatibili attualmente con il Teorema Egizio del ritorno dei visitatori perche' c'e' incompatibilita' sul a)ruolo della donna, b)sacrifici umani c)patter zoomorfo del becco

2-dei sospetti sugli indizi anomali nella cultura di tiuanaco da cui maya + tiuanaco = 100% pattern alieno egizio!!

3-CONTEMPORANEAMENTE c'e' da aggiungere la testimonianza concordante di Elia nella bibbia!!

4-schiacciasassi di Vicus e' reperto del del 300ac (Nazca) tuttavia mostra TOOL di tecnologia aliena usata nel [1800ac,900ac]

5-altipiano di Nazca, ad un tiro di sputo da Vicus, non c'era uno spazioporto bensi' un aeroporto per ricognizioni

6-pseudo.skycar di Totonaco mostra anche qui' tecnologia aliena in un uso precedente t <700ac ossia proprio attorno alla data compatibile del 1200ac circa

Sono indizi sufficienti?

[SM=g2201341] No!, perche' il presunto terzo paleocontatto (in realta' potrebbe essere il secondo e successivo a quello del 5000ac,4503ac e' un paleocontatto a se. Come tutti i paleocontatti alieni va dimostrato e deve essere compatibile con il teorema del ritorno. Cosa che putroppo non lo e' in quanto c'e' incompatibilita' sul

a)ruolo della donna,
b)sacrifici umani
c)patter zoomorfo del becco

Ma allora l'ipotetico secondo paleocontatto, ossia Contiguita' Estranee Disgiunte sono vere o no?.

1-Se Anubi e' Tezcatlipoca (direi che e' quasi sicura la cosa)

2-Se Sekmet fosse un'aliena, dea che introduce i sacrifici umani in egitto (ma l'esistenza di Sekmet come aliena e' lungi da essere dimostrata in quanto non s' possibile dimostrare per ora la sua esistenza all'interno di un ragionamento per assurdo, valutando la prole di Imothep)

allora... [SM=g1420770] 2 delle 3 incompatibilita' sarebbero rimosse e sarebbe quasi invocabile il teorema del ritorno, tranne per il fatto che resterebbe l'incompatibilita' sociale del ruolo nella donna nelle 2 culture.

In ogni caso, Working in progress...

zoran15
00martedì 19 ottobre 2010 18:29
Bastava guardare Battlestar Galactica, senza scomodare nessun altro.
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