L' uomo sconfigge il computer

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papero16
00lunedì 19 marzo 2012 15:45
Vi ricordate Deep Blue, il supercomputer che nel '97, pur tra le polemiche, sconfisse il campione di scacchi Garry Kasparov? E Watson, l'evoluzione, messa a punto sempre da Ibm, in grado di rispondere a domande secondo un linguaggio naturale che l'anno scorso ha battuto due dei maggiori campioni del quiz americano "Jeopardy"? Non sempre, però, l'intelligenza artificiale riesce ad avere la meglio e il cervello umano ha ancora un grosso vantaggio sull'intelligenza artificiale, in termini di immaginazione e flessibilità. Almeno per quanto riguarda le parole crociate.

Nel fine settimana un complesso programma pensato appositamente per la soluzione della più classica delle prove dell'enigmistica, chiamato Dr Fill, ha messo in campo le sue doti digitali per sfidare 600 delle migliori menti delle parole crociate a Brooklyn, in quello che è un po' il campionato statunitense della specialità. Il risultato è stato piuttosto deludente per Matthew Ginsberg, il creatore del programma, che ha visto la sua creatura piazzarsi 141ima nella classifica virtuale, dal momento che il torneo era aperto solo agli umani. Eppure Dr Fill, dotato di una solida preparazione classica, si è comportato brillantemente anche nelle prove più difficili di parole crociate tradizionali. E invece è scivolato sugli schemi più strani e bizzarri, in cui era richiesta maggiore flessibilità mentale oltre alla semplice preparazione meccanica. Laddove, per esempio, era richiesto di inserire le soluzioni scritte al contrario o diagonalmente, Dr Fill è crollato miseramente perdendo posizioni.

"Non ho ragione di credere che le prove siano state inserite appositamente per mettere in difficoltà il programma", ha commentato Ginsberg, che puntava a un risultato decisamente migliore. Nelle simulazioni sulle ultime 15 edizioni del torneo per tre volte Dr Fill si era piazzato al primo posto assoluto. Sia sugli schemi più semplici che su quelli complessi, il programma aveva dimostrato di saper arrivare a conclusione all'incirca in metà tempo rispetto all'uomo. Il modo di arrivare alla soluzione è però completamente diverso: il cervello umano è in grado di riconoscere la risposta esatta sulla base delle sue conoscenze e dell'esperienza, mentre l'intelligenza artificiale mette in moto calcoli estremamente complessi per individuare la risposta che sia più probabile tra tutte quelle prese in considerazione. In più l'uomo ha quel senso dell'umorismo e quella creatività che servono spesso per trovare la parola giusta!

Intanto Ginsberg ha rilanciato la sfida: ha già promesso che l'anno prossimo sarà di nuovo in gara, dopo aver messo a punto i criteri di ragionamento del programma sulla base anche delle prove innovative di quest'anno. Per la cronaca il torneo di Brookluyn è stato vinto per la terza volta consecutiva da Mr. Feyer, 33enne mago delle parole in orizzontale e verticale.
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