L'esperienza di Bibo Cozzolino

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Lachaise-L-N-
00lunedì 23 marzo 2009 16:36
Bibo Cozzolino, la notte del 22 luglio del 1991, stava pescando insieme con due amici a largo della costa sud orientale della Sardegna, quando, all'improvviso, un enorme oggetto apparve proprio sopra il natante. Cozzolino scorse "un disco grande quanto lo stadio di San Siro a Milano" (sono sue parole), in grado di muoversi ad una velocità inimmaginabile. Notò poi un fascio di luce che si dirigeva verso di lui. L'uomo, senza accorgersene, si ritrovò all'interno dell'astronave. All'interno l'aeromobile aveva pareti che sembravano d'acciaio: era un ambiente molto luminoso, dove Cozzolino fluttuò come un cosmonauta in assenza di gravità.

Ad un tratto, il contattato avvertì la presenza di qualcuno: erano due esseri dalle sembianze umane, alti circa un metro e venti, con lineamenti delicati, capelli biondissimi, occhi azzurri. Indossavano una tuta grigia che pareva di velluto.

Dopo il primo momento di paura, l’uomo fu rassicurato telepaticamente dagli alieni che gli avrebbero praticato un "lavaggio dell' anima" (sic). Non solo, gli extraterrestri gli avrebbero impiantato del "materiale intelligente" nel corpo per trasmettergli informazioni e conoscenze di ogni tipo. Precisa il contattato Cozzolino: “Io sono solo un messaggero, un'antenna che capta e trasmette i loro messaggi, i segreti delle loro avanzate tecnologie. Vengono da Sirio e sono viaggiatori dell'universo. Quelli con cui sono in contatto sono tre: Marcus, Vckack e Ciyksia. Vivono in altre dimensioni spazio-temporali: infatti hanno rispettivamente 103.000, 64.000 e 26.000 anni. Quando entrano nella mia stanza, escono da una piccola sfera di luce".

Secondo Cozzolino, i terrestri latori di messaggi e destinatari di informazioni scientifiche e tecnologiche, sono stati già individuati tutti [...].

L'esperienza di Bibo Cozzolino si discosta dalle altre per il cenno a materiale "intelligente" che evoca la "smart" dust, anticipando di alcuni anni le ricerche sulle nanostrutture diffuse nell'ambiente per scopi militari. Queste nanostrutture sono anche identificabili in alcuni casi con gli impianti: gli impianti sono corpi estranei rilevati in sede diagnostica all'interno di persone che si ritiene siano state vittime di abduction.

Da rilevare che presunti alieni originari di Sirio sono frequenti nel contattismo ed anche in antichi miti. [...] Il vissuto di Cozzolino, se corrispondente al vero, malgrado la crescita personale indotta nell'uomo, è adombrato dal riferimento alla "smart" dust, indizio di un possibile controllo camuffato da insegnamento. L’espressione “lavaggio dell'anima” è molto strana e poco rassicurante: allude ad una riprogrammazione genetica, ad una manipolazione mentale attuata per scopi che restano oscuri?

Fonte: Zret Blog - C.R.U.L.
Chris-91
00lunedì 23 marzo 2009 18:52
i fini di queste abduction purtroppo non li conosciamo......di una cosa pero sono quasi certo.....non lo fanno per il nostro bene, ma esclusivamente per i loro scopi.......gli "esseri di luce" come gli chiamano secondo me non esistono.......esistono esseri, che come noi hanno defli scopi e degli interessi, e che non se ne vanno in giro per l'universo a fare la caritas ai popoli meno sviluppati.......anche la storia che loro da noi vogliono l'anima mi sembra una stupidagine.........secondo me con noi cercano di migliorare una loro parte genetica, oppure studiano una parte del nostro corpo molto sviluppata, come il cervello........
(richard)
00lunedì 23 marzo 2009 22:42
Tutte le ipotesi sono possibili in fatto di abductions e le realta' che escono fuori dalle regressioni ipnotiche degli addotti fanno pensare che gli umani in un modo o nell'altro servono loro piu' di quanto possiamo ipotizzare noi.
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