Intervista ad Edgar Mitchell su ufo,alieni e il caso di Roswell

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
papero16
00domenica 17 giugno 2012 14:48
“Gli Alieni sono qui, da parecchi anni. Ci sono tante ottime prove che lo dimostrano”. Fa un certo effetto leggere che un ex astronauta ritiene sicura l’esistenza di civiltà extraterrestri, non in qualche remota galassia, ma sul nostro pianeta, in mezzo a noi. Ma vi assicuro che fa ancora più effetto sentirglielo dire di persona. Specie se l’ex astronauta in questione è un eroe dell’epopea spaziale del XX secolo, membro del ristrettissimo Club dei 12- tanti sono gli uomini che (ufficialmente) hanno posato il loro piede sulla Luna.



È quindi con un po’ di emozione che ho ascoltato le parole di Edgar Mitchell, durante la lunga intervista telefonica che ho realizzato nei giorni scorsi: lui dalla sua casa in Florida, io dall’Italia. Ottenerla è stato incredibilmente semplice: dopo un primo contatto via mail con la sua cortesissima segretaria Cathy, nel giro di pochi giorni l’appuntamento era fissato.

La nostra chiacchierata, ovviamente, non poteva che incentrarsi prevalentemente sull’argomento che dal 2008 l’ha riportato alla ribalta: la vita extraterrestre e il cover up. Con qualche divagazione su altri temi, come ad esempio il futuro dell’esplorazione del cosmo e il dilemma che attanaglia la Nasa: meglio tornare sulla Luna o puntare su Marte?


Mitchell- classe 1930, pilota della Missione Apollo 14 e recordman di permanenza sul suolo lunare- non si è tirato indietro. Ha risposto a tutte le mie domande, ribadendo la sua assoluta certezza che non siamo soli: una verità a suo avviso nota da tempo a molti Governi e che forse, un giorno, sarà finalmente svelata.

Nello stesso tempo ha escluso, in modo categorico, che le sue convinzioni siano legate ad esperienze dirette, vissute durante la sua permanenza nello spazio o in seguito. Ma ciò che ha saputo e sentito, dopo il suo ritorno dalla Luna, lo ha persuaso che il fenomeno Ufo sia reale.

Uno su tutti: il celeberrimo caso di Roswell. Il crash forse più famoso della storia della moderna ufologia è avvenuto a pochi chilometri di distanza da Artesia, la cittadina del New Mexico in cui il giovane Edgar è cresciuto. Il giorno dello schianto di quello che da decenni l’esercito americano definisce un banale pallone-sonda meteorologico, però, Mitchell non era lì: studiava al college.



Un giovane Mitchell al tempo delle missioni Apollo
Ma a distanza di molti anni, quando – divenuto ormai celebrità di livello internazionale- è tornato a trovare gli amici, i testimoni di quella misteriosa vicenda hanno fatto la fila per andare da lui a raccontare cosa fosse davvero accaduto, quel 3 luglio del 1947. “L’ incidente è reale, è tutto vero”, mi dice senza la minima esitazione.

La nostra conversazione prende dunque il via da quell’ esperienza che ha segnato la sua carriera e la sua vita: la Missione Apollo 14 che lo ha portato a camminare, per molte ore, sul nostro satellite. Un ricordo indelebile, da libro di Storia, che il Dottor Mitchell umilmente sintetizza così:

In una precedente intervista ha alluso al fatto che non eravate soli sulla Luna…



Ma Lei pensa comunque che gli Alieni esistono?



Un’affermazione sorprendente, da parte di un uomo di scienza. Soprattutto considerando che gli altri scienziati, al contrario, insistono nel dire che non esistono prove a sostegno di simili teorie.< Le prove invece ci sono eccome!- ribatte lui- c’è tanto da esaminare. Conosco personalmente alcuni dei ricercatori più autorevoli, in America e in Europa. Poi, sono cresciuto a Roswell, in New Mexico, dove è avvenuto il famoso incidente del 1947, perciò conosco molto bene l’argomento e anche le persone che ne furono coinvolte. Ed è stato un incidente reale.>

Quindi secondo Lei gli Alieni sono qui, sulla Terra, in mezzo a noi?

< Senza dubbio sono qui. Negli ultimi decenni, molti studiosi hanno effettuato ricerche in questo ambito. Ci sono stati tantissimi episodi di dischi volanti, avvistamenti di astronavi… Sia piloti civili che militari hanno avuto incontri con Ufo nei cieli durante gli ultimi anni. È tutto ben verificato, sono informazioni perfettamente dimostrate.>

Secondo la sua opinione, che aspetto potrebbero avere gli alieni?



Quali sono le sue fonti? Ovviamente, non intendo conoscere i loro nomi, ma vorrei sapere se sono persone attendibili: sono militari, funzionari governativi?



Ecco allora che spunta, inevitabile, la domanda sui Governi e le loro reali conoscenze in materia. Davvero, come molti affermano, Stati Uniti, Europa, Russia, Cina – solo per citare alcune delle Nazioni impegnate nella conquista dello spazio- stanno coprendo la verità in merito alla questione extraterrestre? Cosa sanno veramente?



Quindi il “cover up”, l’insabbiamento, è un fenomeno reale?






È il momento di approfondire l’argomento. In passato, rispondendo alle domande di vari intervistatori, Edgar Mitchell ha espresso la propria totale convinzione che gli Ufo esistono grazie a quanto appreso sul famoso Caso di Roswell. Non perdiamo l’occasione di farci spiegare, dalla sua viva voce, qualcosa di più…
Ricordo che un giorno, sui gionali, c’era scritto che era precipitata un’astronave aliena e il giorno dopo i militari negavano che fosse avvenuto un crash Ufo e che era solo un pallone meteo… Ma dopo che sono rientrato dalla Luna, ottenendo la celebrità in tutta la Nazione, sono tornato nella mia città natale di Roswell, per rivedere gli amici, i parenti e la gente del posto. Tante persone venivano da me per chiaccherare e tutti mi volevano raccontare dell’incidente di Roswell.

Molti di loro erano solo bambini quando avvenne, ma in qualche modo ne erano rimasti coinvolti e me ne volevano parlare, per raccontare tutta la storia. Ad esempio, i figli dell’impresario delle pompe funebri che aveva fornito le bare per i corpi degli alieni morti: mi dissero che era tutto vero, ma che avevano sempre taciuto. Altri erano imparentati con un poliziotto locale che aveva controllato il traffico nel luogo del crash. Un altro ancora era parente di un militare, amico della mia famiglia. Anche lui mi ha detto che la storia era vera.

Tutte le mie informazioni arrivano da persone che erano lì, che avevano accesso a livello personale a quanto era accaduto. Non so se mi hanno passato delle notizie di seconda mano, ma tutti confermavano che l’episodio era reale. Poi conosco personalmente il figlio di un ufficiale dell’aeroporto che ha investigato ed aveva vari frammenti prelevati dal luogo. Io li ho visti, da lui ho ottenuto un’incredibile testimonianza.>

Alcuni ricercatori sostengono che l’esercito americano abbia nascosto i corpi delle creature arrivate dallo spazio. È andata così? < È vero che i corpi di questi alieni che morirono nello schianto furono mandati in una base area dell’Ohio- conosci questo Stato, vero? Non so precisamente quale fosse la base, ma presumibilmente era della Marina. E non so con esattezza dove siano stati spostati in seguito.>

Dal passato, facciamo un balzo in avanti nel tempo… Qual è il futuro dell’esplorazione spaziale? Crede che dovremmo tornare sulla Luna o dovremmo puntare su Marte?



A questo punto, provo a punzecchiarlo su alcune questioni aperte da fonti anonime, molto intriganti ma difficilmente dimostrabili. Inizio con l’ipotetica missione umana su Marte che secondo alcune “gole profonde” avrebbe avuto luogo sul Pianeta Rosso nel 1970. Protagonista un suo ex collega, Buzz Aldrin. Lo stesso che di recente ha invitato la Nasa ad andare su Phobos, la strana luna di Marte con quella grande roccia monolitica sulla sua superficie…

conferma lui.

Ma rispondendo ad Aldrin, il Dottor Cernan ha detto che Buzz vuole “tornare” su Marte… perchè, forse gli astronauti americani ci sono già stati?



Nessun risultato, neppure quando provo a virare il discorso sulle presunte missioni spaziali condotte in modo parallelo ( e segreto) dal Pentagono. Ad esempio, la fantomatica spedizione congiunta Usa-Urss di Apollo 20 ( ufficialmente, mai avvenuta) inviata sulla Luna per esplorare le vestigia di un’antica civiltà, tra le quali le rovine di una città e un’enorme astronave con tanto di aliena a bordo. Ma anche su questo argomento, il dottor Michell glissa rapidamente…

Forse davvero non è informato, forse su questi argomenti non è ancora il momento di parlare in pubblico o forse- come dice lui- non c’è davvero nulla da dire.

Eppure, quando gli chiedo cosa pensi della dichiarazione dell’astrofisico Paul Davies, secondo il quale – se esistono tracce di un passaggio alieno sulla Terra- esse vanno cercate proprio sul nostro satellite, la risposta è singolare…

Interessante. Ma il tempo sta per scadere. Per concludere, affronto l’ultimo argomento: la “disclosure”, la rivelazione. Siamo alla vigilia, come tanti auspicano, di un cambio di rotta? Davvero l’opinione pubblica sta per essere messa al corrente della realtà aliena? , mi risponde Anche a noi, Dottor Mitchell.

SABRINA PIERAGOSTINI

Fonte: www.extremamente.it/2012/06/16/gli-ufo-gli-alieni-e-il-caso-di-roswell-intervista-ad-edgar-mitchell/#m...




Quasar One
00venerdì 22 giugno 2012 15:09
A me affascina lo spazio, l'idea dell'alieno in se anche quando magari potrebbe anche non esistere, dato che la sostanza pari a zero delle notizie giunte fino ad ora ci hanno sempre sostenuto questo.
Fino ad oggi perlopiù ciarlatani, uccelli ed aerei che vengono scambiati per astronavi aliene da tutto e tutti..e poi ti arriva uno come Mitchell.
Che onestamente, non avrebbe nessun tornaconto personale sulla vicenda.

In tutto il mio scetticismo titubante che mi pare quasi obbligatorio per via di tutte le bufale su bufale che ci siamo dovuti sorbire, uno come Mitchell è una vera e propria oasi nel deserto.
Forse, e dico forse una speranza ancora c'è.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:29.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com