La nuovissima tecnologia ci porta a fare un tuffo… nel passato. Meno di un anno fa, l’uscita nelle sale cinematografiche di Inception: girato e scritto da Christopher Jonathan James Nolan e prodotto con la collaborazione di Emma Thomas. Ebbene, il film Inception sembra aver dato, in questi giorni, un’anteprima di quello che gli scienziati avrebbero realizzato appena un anno dopo. Il processo fMRI, un software che permette ad una sorta di scanner di registrare l’attività della corteccia cerebrale e trasformarla in immagini. Sogni e pensieri, quindi, potrebbero essere letti e trasformati in un film. Con l’occasione, vi ricordiamo la trama e le caratteristiche di questo bellissimo film, vincitore di 4 premi Oscar, tornato alla ribalta grazie alla scienza. Un film dal gusto accattivante, che ha saputo in realtà miscelare bene splendidi effetti visivi, tra rallentamenti e accelerazioni sparsi, che rendono a dovere l’idea di distorsione temporale. Un film dove nei panni di Dominic “Dom” Cobb troviamo la degna interpretazione di Leonardo Di Caprio, a metà fra un leader deciso e un uomo pronto a crollare, in lotta col passato. Nello specifico, in lotta con la morte della moglie, interpretata da un ottima Marion Cotillard, che sebbene a tratti risulti un po’ troppo drammatica, rientra benissimo nei panni del personaggio, esprimendo a pieno il conflitto creato dalla storia, in cui “Dom” si trova a fare i conti con il suo subconscio
Le location si spostano, egregiamente modellate, da Tokyo a Cardington in Inghilterra, per spaziare a Parigi e a Tangeri (Marocco), e poi Los Angeles, con le penultime scene che portano la conclusione della storia in Canada: precisamente in un ambientazione innevata a Calgary, sul rilievo montano vicino alla località di Banff ad Alberta. Senza dilungarci troppo nelle locazioni che potrete ammirare se scoprirete il lungometraggio su DVD o se ve le siete gustate sul grande schermo, è doveroso citare l’egregia fotografia di Wally Pfister, che troviamo addetto alla fotografia anche in Batman Begins (2005) e nel Il cavaliere oscuro (2008). Ritroveremo Pfister, sempre alla fotografia, anche nel prossimo film del regista Nolan, ossia Il cavaliere oscuro – Il ritorno, la cui uscita nelle sale cinematografiche è prevista per il 2012. I tre titoli citati di Nolan, danno immagini armoniche dai tagli fotografici in equilibrio col dinamismo del film, tra alti e bassi fra slow-motion e azioni repentine ben modulate.
Il film Inception sa mettere sottosopra concetti come sogno, coscienza, ricordi, e senza stonare trascina all’interno di brillanti sguardi di distorsione architettonica che strizzano l’occhio ad alcune opere dell’artista olandese Escher, e che immergono bene all’interno dei combattimenti in assenza di gravità. Gli attori che vanno a ricoprire i ruoli nel team guidato da Di Caprio, hanno nomi del calibro di Ellen Page nella veste di Arianna, ragazzina forse, ma precisa nel ruolo di abile architetto creatrice degli scenari onirici nel 90% della storia. Joseph Gordon-Levitt Arthur, braccio destro di Cobb, Tom Hardy nel ruolo di Eames il falsario, Cillian Murphy che nel film è Robert Michael Fischer il bersaglio da “manipolare oniricamente”, Michael Caine ch’è Miles, suocero e mentore di Cobb, ed un pacato Ken Watanabe, Mr. Saito nel film, ricco imprenditore asiatico che ingaggia Cobb per i suoi scopi.
Le musiche concise, avvolgenti, trascinano nella spirale sognante del film, e sono opera niente meno che del compositore tedesco Hans Zimmer, ritrovato già nelle colonne sonore della saga de I Pirati dei Caraibi. A contorno delle frenetiche scene d’azione, tra un treno creato per l’occasione che invade le strade di Los Angeles, e corse, combattimenti; ottimi dialoghi che non stancano affatto. Troviamo poi un finale malinconico, però sottile, lieve, e quasi rasserenante, un finale che lascia anche un piacevole interrogativo. Di certo l’ambientazione del sogno favorisce una libertà creativa senza pari e quindi facilità di creazione, oltre che complessità dispersiva. In conclusione, siamo di fronte ad un realizzazione completa, ben armonizzata, che anche trattando un argomento così ampio e potenzialmente dispersivo, dirige ad arte lo spettatore su percorsi ben definiti che non stancano affatto. Chi si addentra nei livelli mentali creati in Inception, difficilmente resterà deluso, 148 minuti di cinema di tutto rispetto. Sapranno gli scienziati dell’UC Berkeley, con la functional magnetic resonance imaging, farci provare le stesse emozioni dell’arte del cinema? Staremo a vedere.
Per chi non l'avesse ancora visto ve lo consiglio vivamente poiche lo trovo molto bello , penso che siano meritatissimi gli oscar , apprezzo il lavori di cristopher
Nolan lo trovo all'avanguardia e uno dei migliori registi degli ultimi 10 anni!!
Per quanto riguarda la notizia , sarebbe qualcosa di fantastico cosa ne pensate?
Ciao a tutti
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