eone nero, 25/05/2012 04.56:
Alcune Tradizioni la definiscono Età del Ferro, altre Era del Lupo, altre Kalì Yuga, poco importa la terminologia quello che importa è il vecchio Sapere che consiglia di tornare alla "Fonte" affinchè si possa sopravvivere alla gelida notte.
Considerando ogni ciclo storico come le circonvoluzioni del movimento di una spirale, si evince che si stia provocando inevitabilmente un passaggio dall' Età del ferro, Kalì Yuga ecc, ad una nuova Età dell' Oro o Satya Yuga, definendo questo svolgimento, (usando il classico termine di G.) come uno sviluppo di ottava superiore.
Come descritto da più culture, questi cicli subiscono, col passare del tempo, una diminuzione di consapevolezza o di contatto con il Sè, l' Universo, e l' Assoluto, inversamente proporzionale all' aumento dei freni inibitori della mente che rappresenta la società umana proprio in questo "putrido" periodo, caratterizzato da:
paura (o forse sarebbe più idoneo il termine "terrore" come profetizzato ai tempi anche da Michel De Notre Dame),
giudizio,
illusione
e se è il caso (solo per rendere l' idea) il resto dei peccati capitali.
Percepisco che l' incarnarsi in questa fase, visto come periodo storico di massima vibrazione, sia molto propizio per il compimento dell' opera.
Forse siamo qui proprio per favorire questo passaggio, per disidentificarci dal putrido nero che rappresenta quest' epoca.
Come dici tu, solo chi saprà tornare alla fonte sopravviverà alla gelida notte, quindi deduco, solo coloro che si sapranno adattare a questo passaggio, cambiando concezione della propria realtà, potranno godere della nuova età dell' oro.
Proprio a questo ci hanno preparato i maestri del passato, dal Tre volte eccelso al più recente G.
eone nero, 25/05/2012 04.56:
Il tutto pone dei dubbi legittimi, faccio un esempio pratico a tal proposito, se la mente non mi tradisce hai likato un video di Claudio Coccoluto, mi permetto di aggiungerne uno di Goa Gil, ognuno di questi artisti trasmette un messaggio che riecheggia echi sciamanici e sensazioni che sembrano relegati nella notte dei tempi, forse in quell'Età dell'Oro che ha accompagnato i sogni di migliaia di generazioni.
La domanda potrebbe essere questa, quanti apprendono l'archetipo stravolto?
Oppure la parola ed il simbolo celati riescono nel loro intento di essere percepiti in maniera uguale al messaggio primario?
Sarebbero molti gli sciamani ed i partecipanti alle moderne cerimonie musicali e forse inconsapevoli di riesumare quei sogni dell' età d' Oro.
Di fatti lo spirito guida è muto, agisce simbolicamente, tramite la totale esclusione della mente, ragion per cui, oltre l' ebrezza di uno sfuggente orgasmo del contatto con l' assoluto, se non si è presenti, ne rimane ben poco.
Infatti, come deduco tu sappia, il lavoro di certe energie fa parte della stessa spirale, anche se di ottave diverse, di quelle sessuali.
Quindi sono pochi coloro che non si abbagliano o non si bruciano percependo il messaggio.
eone nero, 25/05/2012 04.56:
E' lecito applicare quanto hai ricordato anche te a proposito della visione del Maestro della Quarta Via, oppure andrebbe compreso ed evitato?
Senza dubbio (sinteticamente) Gurdijeff, come altri maestri in altre epoche, fin quando era vivo, ha compiuto un ottimo lavoro di alchimia, plasmando dei veri uomini/donne, mostrando a degli schiavi o per meglio dire, dei burattini, l' esistenza di un centro permanente ed immutabile (da qui lo spunto) definendo il ricordo di Sè come la presenza di un osservatore capace di dissociare i vari ed egoisti componenti dell' IO o maschere.
Definendo il lavoro su di se come esercizio pratico al fine di creare un testimone capace di modificare ciò che osserva.
Come per il resto dei canalizzatori passati, sarebbe meglio comprendere ma evitare tali insegnamenti in quanto concepiti per le varie epoche di cui fecero parte.
Nel caso di G. esiste il rischio, se praticato un non corretto lavoro, di creare un ego sostituto ancor più indelebile, forte, e difficile da dissociare......
Escludendo a priori il business della new age, la cosa che mi sorprende è che oggi esistono molti più alchimisti di una volta, anche tra i giovani, li definirei dei CYBER-ALCHEMIST, essi si stanno destando grazie ai continui shock procurati dalla mente collettiva moderna, e
credo stiano già compiendo l' opera alchemica di trasmutazione interiore.
Shock in my town.