Il mostro di Scheggia

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Lachaise-L-N-
00martedì 7 luglio 2009 12:12
VICENDA
E' una serena domenica di maggio del 1997. Oddo Brunamonti, 60 anni, si reca nei boschi vicino Scheggia (Gubbio) per raccogliere della legna che un suo amico gli aveva preparato sulla strada. L'uomo parcheggia l'auto in retromarcia, così da poter partire subito dopo aver finito il lavoro, e scende. Si guarda intorno: davanti a lui, la strada compie un breve tratto in salita prima di inoltrarsi nel bosco. In cima al declivio, Oddo nota una sagoma scura tra gli alberi. Pensando si dovesse trattare di un puledro scappato all'azienda vicina, non gli da' eccessiva importanza, ripromettendosi di avvisare i proprietari non appena tornato a casa. Dalle 10:00 a circa mezzogiorno Oddo è impegnato a raccogliere la legna e liberare la strada per consentire il transito dei veicoli. A questo punto l'uomo si guarda ancora intorno, per assicurarsi soprattutto di aver liberato la strada. E' in quegli istanti che, guardando lo stesso punto in alto, nel declivio al limitare del bosco, si accorge che l'animale che aveva visto due ore prima era sempre lì. Anzi questa volta, quando si accorge di essere osservato, si nasconde velocemente dietro un cespuglio; un gesto che appare quantomeno anomalo a Oddo, che in quei boschi ci è neato e cresciuto, e conosce molto bene il comportamento degli animali selvatici. Così, spinto dalla curiosità, l'uomo sale in auto e, a retromarcia, si avvicina al bosco nel tentativo di scoprire dove sia finito quell'animale. Poco prima di imboccare il sentiero in salita, qualcosa balza fuori dalle piante e si frappone tra l'auto di Oddo e il bosco, sulla strada. La visione è incredibile: l'animale è una creatura bipede, alta circa 1.70, il cui corpo è ricoperto di un pelo lungo color mogano. La braccia, robuste e muscolose, sono sollevate in aria e la bocca è spalancata. E' quest'ultima ad atterrire maggiormente Oddo, in quanto larga e provvista di due fila di denti simili a quelli di un uomo, rossa al suo interno. L'essere sembra infastidito dalla presenza di Oddo, e l'uomo si sente in grave pericolo. Inserisce la marcia e spinge l'acceleratore, ma dimentica di abbassare la frizione. L'auto si spegne e la creatura avrebbe certamente assalito la macchina se non fosse intervenuto un piccolo diversivo: Oddo tenta freneticamente di riaccendere il motore, e il rumore della chiave e del motorino d'avviamento disorientano la bestia, che resta immobile per un istante, prima di spiccare un nuovo balzo all'interno del bosco. Il testimone ricorda di come gli alberi, al passaggio di quella creatura sconosciuta, ondeggiassero in maniera vistosa.
Tornato a casa, la figlia nota subito qualcosa che non va: suo padre è pallido e agitatissimo, le chiede di mostrargli alcuni libri di animali, e si mette a sfogliarli ad uno ad uno nel tentativo di individuare una somiglianza, un confronto, ma niente. Come dirà più volte, i suoi occhi si fermavano sul Gorilla, ma la bestia che lui aveva visto era completamente diversa. Dopo il racconto, la famiglia di Oddo spinge l'uomo ad avvertire le autorità. Carabinieri e Guardia Forestale sembrano prendere molto sul serio il racconto del testimone, tanto che organizzano immediatamente una battuta nei boschi. E' Oddo a guidarli, e sebbene non vedranno niente di anomalo, sentiranno fruscii e rumori di un grosso animale che sembra spiarli a distanza.
Il giorno dopo arrivano a Scheggia degli esperti da Perugia e Firenze, intenzionati ad effettuare analisi e rilevamenti sul posto. E' ancora una volta Oddo a guidarli. Vengono montate telecamere, scattate fotografie e viene prelevato un calco dell'impronta lasciata dal "mostro" sul terreno bagnato: l'orma è provvista di tre dita anteriori e uno "sperone" posteriore, all'altezza del tallone. Dalla pronfondità della stessa, in seguito si calcolerà un peso dell'animale di circa 170-180 Kg. L'altezza stimata, anche secondo le impressioni del testimone, si aggirerebbe intorno ai 170 cm.
Proprio durante i rilevamenti, uno del team presente, di guardia alle Jeep, si accorge della presenza di qualcosa intorno a loro. Spaventato, da' l'allarme. Tutti salgono nelle auto e fanno ritorno in paese, lasciando le attrezzature sul posto. Torneranno a recuperarle tempo dopo, facendo esplodere dei petardi nel bosco circostante, nella speranza di scongiurare un attacco. All'altezza di circa 130 cm da terra, sulla corteccia degli alberi, vengono rinvenuti (e prelevati) ciuffi di pelo color mogano. Il tutto verrà spedito al laboratorio di Firenze per le analisi, dei cui risultati tuttavia non si saprà mai niente.
Due giorni dopo l'incontro "ravvicinato" con la creatura, Oddo riceve una visita inaspettata: un uomo, che si identifica come un'autorità militare del capoluogo umbro, chiede a Oddo di raccontare alla stampa e alla gente, di avere visto, quel giorno, un orso. Oddo, un uomo integro e assolutamente schietto, risponde che non dirà mai di avere visto un animale che non ha visto. Il suo interlocutore insiste, arrivando a dire che si tratta di un argomento delicato e segreto. Oddo, ancora una volta, risponde che piuttosto che mentire, non dirà più niente, visto che il caso che si sta creando intorno alla vicenda lo infastidisce non poco.
In quello stesso periodo un elicottero della polizia sorvola quotidianamente la zona compresa tra Gubbio e Scheggia. Resterà in perlustrazione per un mese circa.
E' sempre dello stesso periodo un fatto curioso, che colpisce molto Oddo: l'uomo che gli si era presentato come un'autorità, una sera, si trova al bar del paese. Sembra particolarmente cordiale, stringe amicizia con i ragazzi del posto e paga da bere a tutti. Fino a tarda notte [fino all' una circa n.d.r.] continua a pagare, spendendo circa un milione di lire in bevande. Molti sentono i suoi inviti a brindare, e le parole "i soldi non sono i miei" vengono notate da Oddo, andando a infittire il mistero di quello strano personaggio.
Non è passata nemmeno una settimana, gli abitanti del piccolo paese umbro si dividono tra l'agitazione e il dubbio (molti di loro, di notte, avevano sentito delle urla acuta provenienti dai boschi vicini): ecco che, allora, cominciano a comparire degli orsetti. Almeno sei, dislocati nei boschi della zona, in un raggio di 30 chilometri circa. Vengono avvistati da cacciatori, passanti, automobilisti. Sono degli orsi da parco, con tanto di collare. Questo non impedisce tuttavia il panico tra la gente, come dimostra il caso di un uomo che, di ritorno a casa con una busta di cibo, si vede inseguire per diversi metri dall'orso, fino a quando lo spaventatissimo signore getta via la busta per poter correre più liberamente. L'orso, che era solo interessato al contenuto della busta, si ferma ad annusarla, e l'uomo capisce che quella "belva" non voleva di certo sbranarlo. La presenza degli orsetti provoca però un ben diverso (e forse voluto) effetto: gli abitanti di Scheggia cominciano a deridere Oddo, convinti che la "creatura pericolosa e sconosciuta" era solo un orso. Ecco che l'uomo diviene oggetto di derisione e scherno, facendo crescere in lui un senso di delusione e rabbia.
Ma che non si fosse trattato di un orsetto appare chiaro dalla presenza, oltre che dell'elicottero, di numerose persone sparse per la zona, che si fermano per lungo tempo a parlare con i pastori della zona, facendogli domande su domande. Le bocche rimangono chiuse anche per il senso di diffidenza e ambiguità che gli interrogatori suscitano. Uno dei pastori, dopo l'ennesimo colloquio con uno di questi uomini - che gli chiedeva a che ora avrebbe portato via le sue pecore - si insospettisce e, fingendo di andarsene, si nasconde su una collina coperta di alberi, mettendosi in attesa. E' allora che è testimone di un episodio strano: in una casa abbandonata nel bosco vi sono dei militari e un paio di dottori. Ad un certo punto giunge un elicottero, che rimane sospeso sopra l'abitazione il tempo necessario per calare una sorta di gabbia, tirarla su e andarsene. Da quel momento non succederà più niente nella zona, e anche quattro orsetti su sei verrano prelevati e portati via. La notizia della loro presenza viene smentita e tutto sembra tornare normale. Con molti dubbi che rimangono nella mente degli abitanti di Scheggia. E, forse, qualcuno comincia a ricredersi sulla veridicità del racconto di Oddo Brunamonti.

COVER-UP
La vicenda narrata da Oddo Brunamonti offre degli spunti interessanti a riflessioni più ampie, sul metodo utilizzato dai governi (in generale, dai poteri decisionali e di controllo) per gestire determinati "problemi". Che la creatura avvistata a Scheggia fosse un "problema" appare chiaro dai successivi, immediati sviluppi che hanno seguito la testimonianza di Oddo. Se infatti ci si sofferma in dettaglio sul comportamento e sulle reazioni delle autorità (ufficiali e non) di fronte al caso, non si può fare a meno di notare delle curiose indicazioni: innanzitutto le autorità locali: esse hanno dimostrato di prendere immediatamente sul serio il racconto di Oddo, tanto da organizzare una battuta nei boschi quello stesso giorno. Il dettaglio curioso è che, di fronte al racconto dell'avvistamento di una "strana creatura" nei boschi, almeno un margine di esitazione o dubbio ci si sarebbe dovuto aspettare, specie quando si tratta di autorità, in genere poco propense a credere ad eventi che non siano razionalmente spiegabili. Al di là dell' ipotesi (remota, ma da menzionare) di forze dell'ordine particolarmente aperte e sensibili, la spiegazione più naturale sembrerebbe essere quella che le stesse autorità sapessero già della presenza della zona di qualcosa di anomalo, o per esperienza diretta (incontro nei boschi) o per dati indiretti (altre testimonianze, tracce sul terreno,...). Questo spiegherebbe la prontezza e la serietà con la quale è stato raccolto l'allarme di Oddo.
Altro dato importante, l'arrivo il giorno dopo di "esperti" per lo studio della zona dell'avvistamento. Anche la velocità con cui queste persone hanno raggiunto il posto, denota un interesse per il fenomeno che parrebbe essere stato acceso prima della testimonianza di Oddo in se stessa, come se, anche in questo caso, si fosse in stato di allert, pronti a cogliere la prima occasione utile per uno studio sul psoto, di voci che già circolavano nell'ambiente. A ripova del fatto che, forse, gli unici a non sapere della presenza di una strana creatura nei boschi, erano proprio gli abitanti della zona, ecco apparire pochi giorni dopo, a Scheggia, un personaggio che si presenta a Oddo Brunamonti con tanto di tesserino militare. L'uomo dimostra subito di conoscere il modus operandi necessario in queste circostanze: atteggiamento cordiale dopo aver mostrato credenziali importanti, "cortese" invito a tacere o a rettificare il racconto. E, se ciò non dovesse servire, tentativo di responsabilizzare l'interlocutore (sottolinenando la "gravità" e l'importanza del "segreto") o, in alternativa, aperte minacce. Quest'ultima eventualità sembra non essersi verificata nella circostanza.
Oddo Brunamonti, già infastidito dalla risonanza che il suo racconto sta avendo sugli organi di stampa (sulla cui faziosità o buona fede si potrebbe aprire un capitolo intero), non cede e, piuttosto che modificare il suo racconto, preferisce tacere. Ma la macchina del Cover-up non si può fermare con il silenzio. E' qui che si colloca naturalmente l'arrivo degli "orsetti" nelle zone ai piedi del Monte Cucco. Sei orsi, razionalmente dislocati in una vasta area (così dà amplificare il range di avvistamenti su scala macroscopica), per salvaguardare la versione che era stata già decisa in partenza (con o senza l'aiuto dell'interessato): Oddo ha visto un orso. La frase passa di bocca in bocca mano a mano che si susseguono gli avvistamenti di questi animali. E che l'intento della comparsa degli orsi non sia stato quello di tranquillizzare gli abitanti della valle di Scheggia e dintorni, è comprovato dal panico crescente che ha colpito in quel periodo le persone. L'episodio dell'uomo inseguito dall'orso citato in precedenza (par. CRONOLOGIA e VICENDA) è solo uno dei tanti esempi. Ma perchè la gente era così spaventata? Per il racconto di Oddo? Evidentemente no, visto che lui "ha visto un orso". Molto più probabile che le urla notturne provenienti dai boschi siano state udite da numerose persone e che altri abbiano visto qualcosa (oltre a coloro che lo hanno raccontato). Solo così potrebbe spiegarsi l'aria di estrema tensione che in quel periodo si respirava a Scheggia. E proprio dove c'è il panico, il Cover-Up procede spedito. L'uomo che spende più di un milione di lire ("soldi non miei") in bevande offerte agli avventori del bar - con gli scopi di dare credibilità alla propria immagine, di mostrarsi generoso e di indurre le persone ad appoggiare la versione dei fatti da lui sostenuta, ma anche tutti gli altri "inquisitori", che per giorni furono visti nelle campagne parlare con i pastori e i contadini, domandar loro di abitudini, orari, particolari sulla zona e su quello che eventualmente avessero visto.
L'elicottero che per un mese sorvolò la zona poteva essere posto si a protezione dei cittadini e per individuare la creatura selvaggia. Ma le sensazione, ripetiamo, è che gli "esperti" abbiano sempe avuto il controllo della situazione e, quindi, sapessero sempre dove trovare quell'essere bipede. Non a caso il presunto prelevamento dell'animale è avvenuto in pochissimo tempo, alla presenza di militari, uomini in borghese e dottori. Spedizione di recupero in piena regola, con tanto di elicottero che, sospeso sopra la casa nel bosco, cala una gabbia metallica e poi si alza in volo con la sua "preda".
A questo punto il Cover-Up, l'insabbiamento delle prove e l'occultamento della verità, non ha più ragion d'essere. Dopo pochi giorni, infatti, gli orsi scompaiono e ogni notizia relativa alla loro presenza viene meno o, addirittura, smentita. Tutto finito? Quasi, visto che Oddo continua a ricevere, ogni tanto, la visita di quell'uomo che, tanto cortesemente, lo aveva invitato a dire di aver visto un orso. E, in una delle sue visite, consegna al simpatico pensionato un fascicolo riguardante la vicenda del "mostro di Scheggia", con allegato un resoconto dei Chupacabras sudamericani e un disegno, ingrandito e di bassa qualità, del presunto animale "sconosciuto". La bestia vista da Oddo è completamente diversa, ma a loro non importa. La missione è finita, un finale sarcastico fa parte del gioco. Del loro gioco.

IPOTESI
Tra le tante ipotesi e supposizioni che si possono elaborare sulla base dei fatti oggettivi e delle proiezioni di logica dinamica, le principali sono:

Ipotesi aliena - La creatura avvistata da Oddo sarebbe un E.B.E. (Extraterrestrial Biological Entity), un essere esterno al nostro pianeta. Sui motivi delle visite aliene sulla Terra si dovrebbe aprire un capitolo a parte. Qui ci limitiano a dare per certe tanto le visite di esseri alieni, quanto i contatti ravvicinati (in questo caso si tratterebbe di un incontro del III tipo secondo la classificazione Hynek) tra questi e testimoni oculari. L'alieno avrebbe potuto avere un compito da portare a termine (raccolta di materiale, osservazione degli abitanti della valle o degli animali dei boschi), o essere un "esploratore" per la verifica della fattibilità di un'eventuale base da predisporre all'interno della zona (presumibilmente sottoterra).

Ipotesi Chupacabras - L'animale bipede avvistato potrebbe essere la versione nostrana del temibile e inafferrabile Chupacabras latinoamericano. Le somiglianze sembrerebbero essere piuttosto remote, limitandosi agli "occhi luminosi" e all'uccisione delle pecore. In questo caso, peraltro, non sono stati rilevati (sui cadaveri degli ovini) fori circolari nè asportazione di organi interni nè, tantomeno, mancanza assoluta di sangue.

Ipotesi di laboratorio - La creatura sarebbe in questo caso il risultato di un incrocio di laboratorio, presumibilmente tra l'uomo e la scimmia. Esperimento di laboratorio che, avendo bisogno di un collaudo sul territorio, viene lasciato per un certo periodo di tempo in un ambiente determinato, così da poter studiare e controllare il comportamento della creatura e le sue reazioni. Il controllo potrebbe avvenire tramite microchip ipodermico o collare (come è in uso tra gli zoologi) con collegamento diretto via satellite, in modo da avere sempre l'esatta posizione dell'oggetto.

Ipotesi mutante - Questa ipotesi tratta dell'eventualità che la creatura possa essere uno dei famosi "anelli mancanti" tra l'uomo e la scimmia, che di tanto in tanto vengono avvistati in varie parti del mondo. Big Foot, Sasquatch, Wild Man, Yeti, e così via. La mutazione sarebbe pertanto naturale e frutto di un diverso percorso evolutivo, o paraevolutivo, rispetto a quello dell'uomo.

Ipotesi criptozoologica - Collegata all'ipotesi precedente, la creatura potrebbe essere un animale semplicemente sconosciuto alla Zoologia ufficiale. Si entra allora nel campo della Criptozoologia, o della scienza che studia la specie di animali sconosciute alla scienza accademica.
Dopo esserci recati sul posto e aver ricostruito interamente, con la collaborazione di Oddo Brunamonti, l'avvistamento, il contatto e gli spostamenti del testimone e della creatura; dopo aver ascoltato Oddo stesso sulla vicenda; dopo aver, infine, ascoltato il parere di studiosi e ricercatori, abbiamo maturato la quasi assoluta certezza che la creatura fosse il frutto di un esperimento di criptogenetica. Come sempre, tuttavia, lasciamo al lettore la possibilità di farsi un'idea propria della vicenda, confidando di aver presentato i fatti nel modo più preciso possibile, e soprattutto sotto i più diversi punti di vista.

Fonte:www.thexplan.net
Lorenzolabile
00martedì 7 luglio 2009 13:21
Non ci sono foto dell'essere? neanche bozze?
deltafox53
00martedì 7 luglio 2009 14:23
Non ce la raccontano giusta?
Ciao,
sono nuovo del forum, io abito a circa 60 km dal posto in questione e questa storia l'ho sentita parecchio tempo fa, mi viene un dubbio, più o meno nello stesso periodo, nelle campagne marchigiane a ridosso dell'appennino e naturalmente sui giornali locali, si parlava di una "pantera" (metto tra virgolette perchè sembra che nessuno l'abbia veramente mai vista) che avrebbe sbranato numerosissime pecore, poi all'improvviso non se ne è sentito più niente (catturata? uccisa?), nulla è più successo, e le pecore hanno potuto continuare la loro vita tranquillamente. Era veramente una pantera? Da dove sarebbe venuta? e sopratutto dove è andata? Non potrebbe essere stata quella strana creatura?
Saluti Gianfranco
Lachaise-L-N-
00martedì 7 luglio 2009 16:23
Re: Non ce la raccontano giusta?
Grazie per la tua testimonianza,Gianfranco.
bhe,sicuramente qualche avvenimeno anomalo è avvenuto, anche stando a cio' che hai rccontato tu.
il punto è stabilire se si sia trattato di un semplice predatore sfuggito a qualche circo,oppure qualcosa di non ancora catalogato.
Demirel81
00martedì 7 luglio 2009 18:29
A me sanno di quelle leggende che vengono tramandate di padre in figlio un pò fantasia e un pò realtà, che cambiano con il sentito dire. Sicuramente un fondo di verità c'è, poi magari la cosa si sarà ingigantita.
Miro.72
00martedì 15 gennaio 2013 22:53
Tra le tante ipotesi su questa strana creatura c'è anche quella che a Gubbio ancora ci ridono. [SM=g1420771] Un mio amico eugubino mi raccontò del "mostro" con le lacrime agli occhi per le risate,solo per dirmi che il sig.Brunamonti era un burlone e che si era inventato tutto ci mise un'ora.Poi quando videro che la notizia prese piede e varcò i confini non si tirarono indietro e tutti d'accordo iniziarono ad alimentarla.Mi disse che quando si presentarono dei ricercatori americani a stento riuscirono a trattenere le risate e che non riuscivano a capacitarsi di come fosse possibile che una stronzata tra amici acquistasse così tanta risonanza , forse ancora se lo chiedono .
Ci si son divertiti come matti con questa storia,no i ciucciacapre ! [SM=g2854182]
eone nero
00martedì 15 gennaio 2013 23:33
Grazie della testimonianza Miro, come volevasi dimostrare, il guaio che parecchi pseudo ricercatori ci hanno speculato con articoli profusi a pagamento.

Pagine tristi.

_Thomas88_
00mercoledì 16 gennaio 2013 14:40
Re:
eone nero, 15/01/2013 23:33:

Grazie della testimonianza Miro, come volevasi dimostrare, il guaio che parecchi pseudo ricercatori ci hanno speculato con articoli profusi a pagamento.

Pagine tristi.





Hai proprio ragione Eone!
[SM=g1950688] [SM=g8142]
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