Il fenomeno dei bambini selvaggi.

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Serena Donvi
00venerdì 25 settembre 2009 11:07
Le leggende, da Romolo a Remo per giungere sino al Libro della Giungla, ci parlano di ragazzi selvaggi cresciuti soli... Ma c'è un piccolo ramo che collega queste leggende alla realtà.
I cosidetti ragazzi selvaggi, sono esistiti veramente, e tutt'ora esistono e per chi li ha trovati, sono stati fonte di studio ma anche di possibilità di crescita, sia professionale nel campo dell'educazione-



E' curioso trattiamo questo argomento, perchè se riflettiamo attentamente su questi casi clinici, capiremo che anche se parliamo dell'800 non c'è niente di più vicino e uguale al comportamento del nostro mondo odierno, dove anche se i ragazzi per fortuna, non si ritrovano a crescere in una foresta, purtroppo, sono lasciati soli e automaticamente vengono esclusi dall'intera società. E forse questo non è peggio di una giungla sperduta?

Ma vediamo nel dettagli la storia di questi bambini selvaggi:
Il medico francese Jean Marc Gaspar Itard fu il primo a fornire al mondo un'intera documentazione su un "ragazzo selvaggio". Nonostante i pareri contrari di molti colleghi, che consideravano i "bambini deficienti" ineducabili, sperimentò i primi metodi per la loro educazione.
Il bambino in questione si chiamava Victor, e venne trovato nel 1800 nei pressi della foresta di Aveyron, nella Francia Meridionale all'età di 12 anni. Si pensò, dopo aver visionato il suo corpo, con tutte le sue numerose circatrici, che il fanciullo fu abbandonato all'eta di 4 anni.
Victor non parlava, ma mordeva e graffiava tutti coloro che volevano in qualche modo prendere contatto con lui; la cosa che stupiva e impressionava era il suo sguardo perso, un bambino che non dimostrava alcuna partecipazione emotiva e soprattutto non aveva nessun tipo di sensibilità sensoriale, prendendo le sembianze di un vero e proprio animale selvatico.


Non aveva nessun tipo di comunicazione in sè, non c'era nessun tipo d'intenzione nei suoi movimenti e né nei suoi atteggiamenti.
Il dottor Itard però resta convinto che è possibile educare il ragazzo selvaggio idiota non per deficienza biologica ma per insufficienza culturale.
Attraverso l'influenza di Locke e Codillac, Itard affermò che "...qualunque uomo , isolato nella sua prima infanzia e cresciuto senza educazione, avrebbe avuto un comportamento primitivo proprio come Victor..". Non poteva trattarsi assolutamente di un'idiozia innata, visto che il ragazzo aveva avuto la forza di riuscire a vivere solo, in quella foresta per tutti quegli anni. Itard dimostra come le sue prime considerazioni siano relative alla storia filosofica e naturale dell’uomo.
Si possono ricavare da queste infatti dei vari punti:

1. L’uomo è inferiore a gran parte di animali al puro stato di natura; stato in cui l’individuo trascina miserevolmente senza intelligenza, senza affetti, una vita precaria e ridotta unicamente alle funzioni animali.
2. La superiorità morale che si dice essere naturale all’uomo, non è che il risultato della civiltà che lo eleva al di sopra.

I bambini selvaggi non erano assolutamente deficienti. Il Medico si dedicò così all'educazione di questo ragazzo, per sei anni interi. Con lunghe esercitazioni, riuscì ad affinare i sensi di Victor, risvegliando il suo interesse, abituandolo alla vita quotidiana con tutte le sue abitudini, mangiare lavarsi, vestirsi, insegnandogli poi, l'uso appropriato dei vari oggetti, a capire dei semplici concetti astratti, a seguire le istruzioni scritte ed esprimere i suoi desideri in modo simbolico.


Ma la vera domanda è sul cosidetto esperimento proibito.
Prendere un bambino alla nascita lasciarlo isolato del mondo e minitorarlo. Imparerebbe a parlare? Tutti i bambini nascono con la capacità di apprendere un linguaggio? Diventerebbe una bestia?
Naturalmente non si può fare perchè violerebbe la legge e i diritti umani ma per molti scienziati rimane l'esperimento sociologico più interessante del mondo.

Che ne pensate? Secondo voi che accadrebbe? fatemi sapere [SM=g27822]
_Thomas88_
00venerdì 25 settembre 2009 11:58
Se ha vissuto 8 anni solo nella foresta, sono stai gli istinti primordiali a farlo sopravvivere. Sono dell'idea che se prendiamo un bambino piccolo, ancora non istruito e non abituato alla vita come noi la conosciamo, e lo mettiamo in una foresta, crescerà come un animale, guidato dagli istinti. Saprebbe parlare? Penso di no. Esempio: pensiamo che cresca con i lupi, ululerà come loro perchè è l'unico modo di comunicazione che ha conosciuto oltre al linguaggio dei movimenti ( dei gesti ); si ciberebbe di carne cruda, dormirebbe in una grotta. Non saprebbe dell'esistenza del fuoco, non penserebbe di costruire una capanna. La mia idea è questa...
(richard)
00venerdì 25 settembre 2009 12:03
Dal momento che il cervello umano è piu' grande e sviluppato di quello degli animali è certamente in grado di sviluppare le sue potenzialita',ma se abbandonato a se stesso queste sue capacita' innate rimangono allo stato iniziale e quindi a livello di quelle di tanti altri animali.
Il suo livello di apprendimento è come una carta bianca sulla quale scrivere.
Se non gli sara' data la possibilita' di ricevere questa scrittura rimarra'allo stato originale e quindi animalesco come tutti gli altri esseri viventi della terra con la sola e grande mancanza dell'intelletto,quella cosa meravigliosa che ci distingue e ci eleva al di sopra dei restanti esseri terrestri. [SM=x708804]
BacardiMojito
00venerdì 25 settembre 2009 12:38
Discussione bellissima e affascinante!! [SM=g27811]
Sapevo dell'esistenza di questi bimbi per sentito dire, si parla sempre di quelli allevati dai lupi ma ci sono quelli allevati dai cani e addirittura dalle scimmie.
Io penso che il nostro cervello è adattabile e quindi un bimbo tenderà a imitare quello che vede nel suo universo sociale. Pensiamo ai bimbi che nascono da genitori stranieri in italia e parlano con accento del posto, sono l'esempio che il patrimonio genetico che passiamo ai figli non influenza la loro crescita.
Quindi anche per il linguaggio, senza esempio vicino non lo svilupperà, ma si comporterà come gli animali, anche se ha una struttura celebrale più sviluppata. La domanda che mi faccio è se riuscirebbe invece a sviluppare un'intelligenza più ampia di quella animale e probabilmente ce la farebbe si costruirebbe degli attrezzi e se la caverebbe, tanto è vero che le storie che sappiamo sono raccontate perchè i bimbi sono sopravissuti.
UniversalMan
00venerdì 25 settembre 2009 13:12
Scusa Serena ma guarda che non bisogna andare fino nella giungla per vedere bambini selvaggi, sei mai entrata in una scuola materna italiana a mezzogiorno? [SM=x708800]
_Thomas88_
00venerdì 25 settembre 2009 13:41
Eheh, grande Uni! Io ne ho una davanti all'ufficio e dalle urla che si sentono sembra che sia più un laboratorio di esperimenti che una scuola....
Takenspace
00venerdì 25 settembre 2009 13:52
[SM=x708803] uni sei assurdo


Mistero-74
00venerdì 25 settembre 2009 19:14
Sicuramente un bambino educato già alla vita moderna non sopravviverebbe!o no?
_Thomas88_
00sabato 26 settembre 2009 20:52
Esatto mistero...la penso come te. Abituati bene come sono i bambini moderni, non sopravviverebbero un giorno -_-...
(richard)
00sabato 26 settembre 2009 21:38
...non dimentichiamo pero' che l'uomo è l'animale piu' adattabile di tutte le altre specie sulla terra ad ogni tipo di cambiamento..... basta metterlo alle strette. [SM=x708804]
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