Facciamo un pochino il punto su questa leggenda metropolitana che tanto appassiona i Complottisti, delle cui posizioni sono stato in passato convinto sostenitore.
Quello che scriverò non sarà molto tecnico, e sarà volutamente così dato che è un qualcosa di divulgativo e non un trattato tecnico di economia, quindi se tra noi ci sono esperti in materia siate buoni e non linciatemi.

E’ cosa risaputa che le risorse sono limitate, non esiste al momento una singola risorsa che possa essere considerata illimitata, anche quando una risorsa è abbondante non è detto che sia comunque accessibile a tutti per cui ecco che nasce la necessità di commerciare.
La prima forma di commercio che l’uomo ha ideato è il Baratto in cui il valore del bene è determinato in funzione della sua importanza in un dato momento, è quindi la necessità momentanea a farla da padrone.
Viene da se che questo metodo è funzionale quando i beni da scambiare non sono tanti, nel momento in cui l’Economia diventa più complessa il baratto non è più un metodo efficiente.
L’uomo a questo punto inventa la moneta, intesa come bene terzo utile a facilitare gli scambi in quanto in grado di permettere di quantificare a priori ed in modo più o meno neutrale il valore dei singoli beni.
Nella storia l’uomo ha utilizzato vari mezzi come moneta, dai sassolini colorati alla carta, l’unica cosa che accomuna tutti questi beni di scambio è che il loro valore di mercato è maggiore del valore che avrebbe come bene d’uso in un mercato regolato dal baratto

Ad un certo punto l’uomo decide quasi tacitamente di utilizzare l’oro come moneta di scambio, anche se diversi paesi avevano diverse monete il peso dell’oro era un fattore comune.
E’ evidente che l’oro facilitò e di molto gli scambi.
Ovviamente nulla è per sempre, l’oro nelle monete non era sempre dello stesso grado di purezza ed oltretutto non bastava per regolare il sempre maggiore numero di scambi così (grossolanamente) nacque la cartamoneta passando per vari step intermedi.
Ovviamente all’inizio, più o meno fino agli anni ’70 del secolo ormai passato, ogni stato stampava la moneta in funzione delle sue riserve auree, in sostanza senza complicare troppo la moneta era direttamente cambiabile in oro.
Negli anni ’70 però c’era bisogno di più denaro in giro per sostenere lo sviluppo e così si passò al tasso di scambio variabile (che è quello attuale) e la moneta non fu più direttamente legata alle riserve auree.

A questo punto uno si chiede quanto vale la carta che ha ne portafogli…
Diciamo che il valore della moneta che abbiamo in tasca è determinato dal tasso di fiducia che c’è nei confronti di chi quella moneta la adotta.
Chiaramente ogni stato decide un valore di riferimento per la sua moneta, ovviamente non è però padrone di determinare il valore dei beni che ci sono sul mercato perché come abbiamo detto i beni sono limitati e se lo stato avesse il controllo di tutto quello che gli serve non staremmo qui nemmeno a discutere. Quindi la moneta si afferma sul mercato con un valore che si spera sia il più prossimo possibile a quello atteso.
Lo Stato quando gli serve moneta (in soldoni) va dalla banca centrale e gli chiede di stamparla, perché la banca centrale dica si lo stato da delle garanzie che hanno in generale un valore pari a quello della quantità di moneta chiesta. Poi prende la moneta e le gira alle banche private che danno garanzie allo stato, per esempio con obbligazioni, le banche poi lo investono nel mondo di noi comuni mortali.

A questo punto vediamo cos’è il signoraggio;
Stampare la moneta è un lavoro come ogni altro, ci sono strutture, macchine, materiali di consumo (carta, metalli, inchiostri etc.) e persone impiegate.
La struttura e le macchine vanno mantenute operative e sicure dato che parliamo di soldi e non cioccolatini, le persone vanno retribuite, e vanno retribuite bene per lo stesso motivo di sopra.
Lo stato non stampa la moneta da solo perché se lo facesse cadrebbe tutto il circuito della fiducia, guardate la Grecia, ha falsificato i conti, lo stato ha fatto il furbo ed adesso è in questa situazione.
Ci sono fior fiore di eventi simili nella storia e se la storia ci ha insegnato una lezione è che gli stati che si stampano la moneta da soli finiscono per abusare di questo potere, finiscono per truffare i cittadini ed in fine finiscono per fallire.
Quindi a fare il lavoro è un istituto indipendente, ed è meglio che sia così.
Ed il signoraggio?
Eccolo qui, abbiamo detto che la banca centrale da la nuova moneta alle banche che gli danno in cambio titoli ed obbligazioni, alla scadenza di questo baratto, perché di questo parliamo, le banche restituiscono il denaro con interessi molto bassi, oggi come oggi parliamo circa dell 1%, la banca centrale a sua volta restituisce titoli ed obbligazioni.
Il signoraggio è quell’interesse che viene utilizzato per tenere in piedi la baracca.
Ovviamente in tutto questo c’è un utile, l’utile viene distribuito tra gli azionisti e tra i soci della banca centrale.

Il complotto deve sta? Bo, non lo so...


Questo post è frutto di una rielaborazione del seguente link, mi sono permesso di rielaborarlo perchè in questo modo lo ritengo più accessibile: leganerd.com/2012/03/12/il-signoraggio-bancario-2/

...mha?! messa giù così mi confonde le idee.
Per quel che ne sapevo io, il signoraggio non è per niente una leggenda metropolitana ma anzi, esiste da sempre..o meglio, da quando si stampa moneta.
Praticamente il siognoraggio è il reddito derivante dal monopolio statale di stampare moneta (che sia zecca di stato o banca centrale).

In parole poverissime...stampare 1€ costa 1.10€ per i motivi da te citati come manodopera, attrezzature ecc. ecc.(è un esempio a caso, non so quale sia il costo reale).
I 0.10€ al netto dei costi, rappresentano l'utile o signoraggio per la zecca e per la banca centrale a seconda dei casi.

Poi c'è tutto il discorso del debito pubblico e del fatto che le riserve auree non corrispondano alla carta moneta, ma siano ben sì inferiori; la reimmisione di questo denaro nell'economia pubblica ecc. ecc. ma non sono così ferrato per spiegarvi come ce la mettono in quel posto!

Io la vicenda l'ho sempre conosciuta in questo modo...se qualcuno avesse maggiori info, ben lieto di leggere.

Da Wikipedia:

"Nei paesi dell'area euro, il reddito da signoraggio viene incassato dai governi dei paesi membri per il conio delle monete metalliche, e dalla Banca centrale europea (BCE) per la stampa delle banconote, che emette in condizioni di monopolio[63]. Tali redditi sono poi ridistribuiti dalla BCE alle varie banche centrali nazionali[64] in ragione della rispettiva quota partecipazione (per la Banca d'Italia ad esempio il 12,5%[65]).

I singoli governi nazionali provvedono in seguito a prelevare gran parte di tali redditi dalle banche centrali tramite il prelievo fiscale[66]. In taluni casi, come per la Bank of England, essendo la banca centrale completamente di proprietà statale, il reddito derivato dall'emissione delle banconote viene indirettamente incamerato interamente dal governo[67]. Tuttavia, anche nei casi di banche centrali non completamente di proprietà statale (come la Banca d'Italia), la gran parte degli utili prodotti viene versata allo Stato.[68]

I singoli governi incassano direttamente il reddito derivante dal diritto di emettere monete metalliche, dal quale devono sottrarre i costi per produrle. Si tratta di un reddito quasi sempre modesto, eccezion fatta nel caso di stati di piccole dimensioni come la Repubblica di San Marino e la Città del Vaticano le cui monete diventano oggetto di collezione.

Negli anni ottanta-novanta, l'eccessiva dipendenza dal signoraggio di alcuni governi europei - tra cui il Portogallo, l'Irlanda, l'Italia, la Grecia e la Spagna (i PIIGS) - rappresentò una delle maggiori difficoltà per la realizzazione dell'Unione Monetaria Europea[69].

Mentre la creazione e l'emissione monetaria è gestita dalla Banca Centrale e avviene in contropartita ad obbligazioni statali reperite sul mercato aperto, la semplice creazione della moneta scritturale è facoltà di tutto il sistema economico, nazionale ed internazionale.

La differenza è tratteggiata dalla Banca centrale del Canada nel proprio sito[70]. Mentre nel caso delle monete metalliche il reddito consiste nella differenza tra il valore nominale delle monete metalliche emesse e il costo per produrle, nel caso dell'emissione di monete non metalliche il reddito consiste negli interessi maturati sui titoli acquistati a fronte dell'emissione di moneta. Tali redditi, incamerati dalla banca centrale, servono a pagarne i costi e le imposte sull'emissione di moneta. Il reddito da signoraggio viene in gran parte incamerato dal governo che ha concesso alla banca centrale il diritto di emettere base monetaria in condizioni di monopolio."

Stesso concetto da me esposto ma con un'esposizione più tecnica.
Aggiungo una nota, molti dei complottisti dicono che la soluzione al signoraggio sarebbe quella che vuole che lo stato si metta a stamparsi direttamente la moneta.
Questa è una castroneria priva di ogni fondamento come si può evincere da quanto scritto nel primo post ed in questo.
Anche perchè lo stato se si mettesse a stampare moneta amplificherebbe le entrate da signoraggio guadagnando a discapito della gente che si troverebbe di fronte ad un'inflazione spaventosa

Mi sono un pò perso sinceramente.
Da quanto ho capito però, il mio discorso è valido solo sul conio delle monete metalliche.
Per quanto riguarda "la carta", il reddito invece è composto dagli interessi generati sui titoli garanti.

In qualsiasi caso è un bel business, specialmente per paesi come la Gran Bretagna dove la Banca Centrale è statale al 100%.
Anche negli altri casi però, la manovra è molto interessante.
Sempre se non abbia frainteso, il ragionamento fatto in termini spicci è questo:

Io Stato faccio debito, decido di svalutare la moneta e stampo.
Questa azione fa si che Zecca di Stato e BCE guadagnino soldi.
La BCE distribuisce l'ultile tra le Banche Centrali Nazionali.
Lo Stato torna a guadagnarci con i gettiti fiscali.

Non so se abbia compreso bene il giochetto ma mi vien da dire...mica scemi!?

Bell'argomento comunque..lo trovo interessante anche se un pò contorto.

fabik, 27/06/2012 14.01:

---

molti dei complottisti dicono che la soluzione al signoraggio sarebbe quella che vuole che lo stato si metta a stamparsi direttamente la moneta.
Questa è una castroneria priva di ogni fondamento come si può evincere da quanto scritto nel primo post ed in questo.
Anche perchè lo stato se si mettesse a stampare moneta amplificherebbe le entrate da signoraggio guadagnando a discapito della gente che si troverebbe di fronte ad un'inflazione spaventosa

---

Esatto, anche io la penso come te.

Allora,per quanto riguarda l'UE gli stati hanno il diritto di conio delle monete che avendo un valore intrinseco più altro danno un guadagno inferiore.
Esempio: lo stato conia un milione di Euro a fronte di Un milione di euro di Garanzie.
Gli introiti da signoraggio al netto dei costi se li piglia lo stato per la sua quota azionaria della Banca d'Italia e gli altri investitori ognuno per la loro quota.

La cartamoneta la Stampa L'UE sempre offrendo garanzie, e gli introiti al netto dei costi fanno parte del suo bilancio.
Ovviamente l'UE la stampa tramite le varie Banche centrali che hanno la loro quota di guadagno da dividere tra i loro azionisti.

In generale il giro del fumo è quello che hai detto tu.

La domanda è: perchè la BCE non può decidere di stampare moneta?
La risposta è che negli accordi con cui l'EURO è stato fondato ci sono due punti cardine.
Gli stati PIGS (Portogallo, Italia, Grecia, Spagna), che fino a poco prima stampavano moneta per rimpinguare le casse dello stato con gli introiti da signoraggio e che con la stessa manovra creavano inflazione galoppante ai danni della popolazione, hanno ottenuto che dall'EURO non si potesse essere espulsi.
La Germania ed altri, tipo l'Olanda hanno imposto che la BCE non potesse stampare a manetta per evitare di doversi caricare i costi dell'unità monetaria per mantenere l'insostenibile stile di vita dei PIGS.

Per il resto gli stati ovviamente non possono finanziarsi solo stampando perchè la moneta varrebbe come la carta igienica e quindi si finanziano con i titoli di stato.
Ora, se uno stato è virtuoso la gente li compra anche per pochi interessi, se non lo è gli interessi da pagare sono tanti.
Io mi ricordo chiaramente che quando ero piccolo i miei nonni mettevano a noi nipoti i soldini sui BOT perchè pagavano il 5% di interessi se non di più.
Stavano meglio solo perchè lo stato Italiano caricava i costi di quel benessere sulle generazioni future.

Il vero disastro economico lo viviamo per questo ed ovviamente per altri fattori che non dipendono direttamente da noi, il signoraggio c'entra poco.

Certo..il vero disastro lo viviamo noi ed adesso per colpe che non ci spettano e per i nostri nipoti sarà ancora peggio.

Gurada, da ignorante in materia dico questo:
Solo pochi mesi fa i Titoli di Stato Italiani rendevano cifre folli...in realtà ancora oggi se paragonati alla Germania per esempio.
Il problema è: ma ce la farà lo Stato a pagare questi interessi?!
Se per pagarli dobbiamo continuare a fare debito allora è meglio che questo debito venga comprato da noi stessi.
Pertanto acquistiamo Titoli di Stato...e se però poi si ha la paura che vadano insoluti?! Allora li vendo e ritiro contante per investirlo altrove...... e si crea un circolo vizioso da cui non se ne esce più!

Comunque il signoraggio è un'altra di quelle belle porcate va....

Si, è una porcata, però non è quello che i vari complottisti ci sbandierano.
Sara Tommasi che va in Televisione a fare proclami su questi argomenti mi fa rabbrividire...
E Sto ancora peggio se penso che un sacco di gente crede a quelle stupidaggini.

Per il discorso dei titoli di stato hai ragione tu.
Se ci mettessimo in massa a comprarli lo spread crollerebbe perchè nessuno potrebbe più speculare sull'insolvenza del paese.
Il fatto è che il reddito pro-capite è una media di Trilussa e la maggior parte degli Italiani non si possono permettere di comprarli i titoli di stato.

Magari in questi giorni aggiungerò un Post sul New Deal e sulle teorie Keynesiane.
E' roba vecchia ma sarebbe esattamente quello che ci servirebbe oggi per salvarci dalla miseria

Posto l'articolo dell'esperto di economia Vito Zuccato, la persona più esperta che conosca in materia.

N.B. E' sbagliato definirlo "complotto" perché è semplicemente etimologicamente errato. Si prenda un dizionaro, a prescindere da quel che ognuno crede con la parola "signoraggio". I pro-banca ovviamente lo definiscono complotto, ma è errato, come è profondamente sbagliata la pagina di Wiki sotto la parola "complotto sul signoraggio bancario".

Cos'è il signoraggio

Scritto da Vito Zuccato

Introduzione

Ancora non esistono definizioni ufficiali o ufficiose di “signoraggio” degne di essere tali perché se ne continua a dare di diverse e di contraddittorie, calibrandole strumentalmente e con la frequente pretesa di dimostrare che il mondo in cui viviamo è il meno peggio dei mondi possibili e al massimo da riformare con modifiche periferiche, senza alterarne la struttura portante centrale.

Lo scopo di questo articolo è ricercare un'unica definizione di signoraggio che sia perfettamente coerente con i suoi presupposti teorici, riscontrabile nella pratica e totalmente indipendente dalle convenienze soggettive e dalle emozioni.

Soltanto un'idea di base univoca, neutra e asettica di signoraggio consente di imbastire successivi ragionamenti che possono essere sia corretti che errati, ma che finalmente non ereditano e non propagano più gli errori di cui non sono responsabili.

In generale il termine “signoraggio” non è sinonimo di truffa o di malversazione, ma è un termine tecnico puramente descrittivo sul fenomeno monetario: la moneta ha nel signoraggio una sua peculiarità, mentre ogni proposizione che vede in questa specifica peculiarità qualcosa di positivo o negativo riguarda l'uso privatistico/pubblicistico e autolesionistico/benefico che se ne fa.
Occorre anche in questo caso distinguere lo strumento in sé dal suo utilizzatore, al fine di non criminalizzare oggetti e parole in maniera assoluta e fondamentalista.

La parola “signoraggio” letteralmente significa “guadagno del signore” e più precisamente “guadagno del signore che emette moneta”.
Poiché ogni guadagno corrisponde a un diritto di proprietà o quantomeno al godimento di qualcosa, nel seguito diverrà chiaro che “signoraggio” fa rima con “proprietà della moneta all'atto dell'emissione”.

In questa sede si descrive il signoraggio come fenomeno monetario dal punto di vista aritmetico e se ne fornisce il risultato giuridico, economico e pratico più immediato sia in diritti di proprietà che in capacità di spesa da parte del soggetto che emette moneta.
Si rimandano pertanto ad altri scritti le argomentazioni sull'intero raggio d'azione dell'emissione monetaria e sui correlati effetti a catena economici, sociali e psicologici: quando l'analisi si fa più ampia ha molto più senso parlare di politica della rarità e del costo anziché di signoraggio, poiché quest'ultimo è caratteristica tipica della moneta in senso stretto e caricarlo di significati non suoi porta a farne uso improprio, a personificare lo strumento e a confondere le cause con gli effetti.

Vediamo allora le quattro principali varianti della definizione di questo guadagno fornite in via ufficiale o ufficiosa dall'accademia universitaria e dal sistema bancario e spesso prontamente avvallate dalla legge, per l'occasione arricchite di maggiori dettagli per evitare le sciatterie e le ambiguità con cui solitamente vengono esposte.

Le quattro varianti della definizione ufficiale o ufficiosa di “signoraggio”

Prima variante.
Il signoraggio derivava dalla facoltà esclusiva dei nobili antichi e medievali di emettere moneta metallica con contenuto di metallo inferiore al dichiarato, cioè coniare moneta-merce svilita.
Aritmeticamente ed economicamente, il signoraggio era la differenza tra il valore di mercato della quantità di metallo dichiarata – valore nominale – e il valore di mercato al momento dell'emissione monetaria della quantità di metallo effettivamente utilizzata – valore intrinseco – per la realizzazione di ogni singolo pezzo monetario.
Il signoraggio coincideva con lo sconto che il signore di fatto otteneva sul prezzo di qualsiasi merce vendutagli dai suoi sudditi, per esempio la lastricatura di una strada pubblica o la costruzione della sua residenza privata, senza che le stesse merci subissero una diminuzione di prezzo: il signore che batteva moneta otteneva comunque tale sconto e in anticipo, poiché pagava merci a prezzo pieno usando moneta precedentemente coniata di nascosto con quantità di metallo inferiore a quanto avrebbe dovuto essercene e quindi a prezzo/costo inferiore.
Essendo però il signoraggio anche pari allo svilimento della moneta oltre allo sconto sull'acquisto di merci a vantaggio del signore, una volta entrata in circolazione la moneta subiva anche uno svilimento del valore nominale, poiché, anche se in ritardo rispetto alla spesa del signore, il mercato dopo un po' riusciva a capire (esaminando la consistenza e il peso della moneta circolante) che il reale contenuto di metallo era inferiore al dichiarato e reagiva svalutando la moneta e aumentando i prezzi delle merci: questo fenomeno di inflazione era causato dal fatto che la moneta del signore era concepita dagli operatori del mercato solo come moneta-merce, che come tale aveva valore soltanto perché incorporava una certa quantità di metallo con un certo valore di mercato.
Il signoraggio qui descritto come svilimento della moneta-merce era un signoraggio lordo – pari allo sconto lordo sul prezzo delle merci – poiché il signore doveva per forza sostenere anche il costo di coniazione, costo che poteva portare a un signoraggio netto addirittura negativo se lo svilimento (coincidente col signoraggio lordo) era troppo limitato. Perciò poteva diventare negativo anche lo sconto netto sul prezzo delle merci.
Il signore doveva essere equilibrato in questa pratica di signoraggio-svilimento monetario, sia per non generare fenomeni inflattivi interni e sia per non incorrere in grosse penalizzazioni nel commercio con l'estero.
Ma anche una moneta molto pregiata aveva i suoi svantaggi:
1) accumuli monetari da parte di privati: era nota da tempo quella che poi, nel '500, sarà chiamata “legge di Gresham” (da Thomas Gresham, consigliere finanziario della Corona inglese), secondo la quale la moneta cattiva caccia via quella buona; una moneta fortemente carica di metallo nobile avrebbe servito poco lo scopo di essere mezzo di pagamento e sarebbe stata molto di più riserva di valore;
2) eccessive “grattature” del supporto monetario (da qui la zigrinatura delle monete più moderne);
3) esportazioni di moneta: una moneta molto pregiata sarebbe stata facilmente esportata e trattenuta all'estero (da qui le severissime pene riservate agli esportatori di valuta);
4) se il signoraggio lordo o svilimento monetario era inferiore al costo di coniazione, il signoraggio netto e lo sconto netto risultavano negativi e di conseguenza l'emissione di moneta e la successiva spesa in merci venivano effettuate in perdita.

Seconda variante.
Il signoraggio deriva dalla facoltà esclusiva dello Stato moderno di emettere monete metalliche con costo di produzione inferiore al valore dichiarato per iscritto sulle monete stesse, cioè creare moneta nominale su supporto metallico.
Aritmeticamente ed economicamente, il signoraggio è la differenza tra il valore in cifre riportato in rilievo o per incisione sulla moneta – valore nominale – e il valore di mercato al momento dell'emissione monetaria della quantità di metallo effettivamente utilizzata e della procedura di coniazione – valore intrinseco o costo di fabbricazione del supporto metallico – per la realizzazione di ogni singolo pezzo monetario.
Il signoraggio coincide con lo sconto che lo Stato di fatto ottiene sul prezzo di qualsiasi merce vendutagli dai suoi cittadini, per esempio l'asfaltatura di una strada pubblica o la costruzione della residenza degli organi di governo, senza che le stesse merci subiscano una diminuzione di prezzo: lo Stato battendo moneta metallica ottiene comunque tale sconto e in anticipo, poiché paga merci a prezzo pieno usando moneta precedentemente coniata a prezzo/costo inferiore.
Rispetto alla prima variante vanno sostituiti «signore» con «Stato moderno», «sudditi» con «cittadini» e soprattutto «moneta-merce svilita» con «moneta nominale a supporto metallico», per cui viene a mancare il fenomeno dell'inflazione da svilimento della moneta-merce.
Infatti il valore monetario in questo caso è garantito soltanto dalla consuetudine (tradotta in norma legale) di utilizzare monete metalliche per i tagli più piccoli al valore nominale dichiarato per iscritto, disinteressandosi completamente del valore di mercato della quantità di metallo che costituisce il supporto monetario (o valore intrinseco): il valore monetario è perciò totalmente creato dal nulla e quando ciò si verifica si parla appunto di “moneta nominale”.
Va ricordato che il signoraggio sulle monete metalliche di Stato può anche essere negativo quando il valore nominale non è sufficiente a coprire i costi di fornitura e di conio del metallo, specie per i sottomultipli che misurano i valori più piccoli, diventando così negativo anche lo sconto sulle merci acquistate con l'emissione monetaria: un'eventualità simile a quella vista per il signoraggio netto sulla moneta-merce.
Per la moneta metallica statale non ha senso la distinzione tra signoraggio lordo (considerato il solo costo di fornitura del metallo) e signoraggio netto (considerati tutti i costi di produzione), poiché per definizione la moneta nominale non ha svilimento merceologico.

Terza variante.
Il signoraggio deriva dalla facoltà esclusiva degli Stati Uniti d'America di acquistare merci estere creando moneta nominale – il dollaro USA – e di rifinanziarsi facendo investire in titoli pubblici e privati statunitensi ai produttori esteri la stessa moneta nominale da questi prima avuta in pagamento sul mercato statunitense e posta a riserva presso le banche centrali estere: il reflusso monetario dall'estero agli USA in dollari statunitensi per l'acquisto di obbligazioni statali e titoli aziendali statunitensi fa diventare gratuito (o quasi) l'acquisto in senso contrario di merci estere effettuato dagli USA con la stessa valuta, in quanto gli USA sono esonerati da produzione interna e vendita all'estero di loro merci.
Aritmeticamente ed economicamente, il signoraggio è la differenza tra il valore in cifre riportato in rilievo o per incisione o per stampa o per registrazione elettronica sulla moneta – valore nominale – e il valore al momento dell'emissione monetaria della merce – valore intrinseco o costo di fabbricazione – che costituisce il supporto monetario (metalli coniati, carta filigranata o impulsi elettronici).
Da questo punto di vista gli USA possono essere considerati degli “imperialisti che vivono di rendita”, autocreandosi potere d'acquisto col solo battere moneta (metallica, cartacea o elettronica).
Un discorso simile può essere fatto per qualsiasi altra valuta, non appena per essa si instaurino nei mercati le stesse vantaggiose condizioni di cui gode tuttora il dollaro statunitense.
La posizione ancora oggi dominante del dollaro USA come moneta di riserva mondiale è il risultato inerziale di quanto venne stabilito nel 1944 alla Conferenza di Bretton Woods, giacché soltanto questa valuta venne ancorata al valore dell'oro, assurta a riferimento per tutte le altre, resa convertibile in oro per i portatori non statunitensi e resa obbligatoria come moneta di riserva internazionale.
Con la sospensione degli accordi di Bretton Woods avvenuta il 15 agosto 1971 il dollaro USA perse la convertibilità aurea e diventò moneta nominale puramente convenzionale come tutte le altre, ma ormai si era giocoforza imposta a moneta sistemica e globale per eccellenza, poiché i Paesi esportatori di merci negli USA continuavano ad avere tre fondamentali interessi economici da dover difendere e tutti e tre denominati soltanto in dollari USA: 1) sostenere la compravendita di materie prime energeticamente indispensabili e geopoliticamente strategiche come gli idrocarburi (petrolio e gas naturale) e di storiche merci-rifugio come l'oro; 2) mantenere o aumentare le esportazioni di autoveicoli, elettronica, abbigliamento e altri prodotti nel più importante e ricco mercato del mondo quale è quello statunitense; 3) garantire il valore delle proprie e ormai ingenti riserve di dollari USA investendole in titoli di Stato e di società private statunitensi, a maggior ragione dopo l'abolizione della convertibilità aurea.
La rendita monetaria (su spesa e finanziamento) degli USA, definita “signoraggio del dollaro USA”, viene garantita dall'interesse (su vendita e investimento) dei loro stessi creditori al contempo commerciali e monetari.

Quarta variante.
Il signoraggio deriva dalla facoltà esclusiva del sistema bancario istituzionale – banche centrali – di creare moneta priva di qualsiasi aggancio al valore di eventuali merci costituenti o il supporto monetario (metalli, carta, impulsi elettronici, ecc.) o la riserva accantonata nelle sacrestie (metalli nobili o altre merci), cioè creare moneta nominale su supporto cartaceo o elettronico alla stregua di quanto fa lo Stato su supporto metallico (seconda variante).
Aritmeticamente ed economicamente, il signoraggio è il ricavo per interessi che le banche centrali ottengono sui prestiti di tale moneta da esse erogati alla collettività, solitamente tramite acquisto di obbligazioni pubbliche e private dal mercato finanziario.
Il valore della moneta nominale emessa dalle banche centrali è per definizione e materialmente creato dal nulla perché viene generato dalla pura convenzione comunitaria legalizzata, quindi senza produzione/vendita/possesso di alcuna merce allo scopo sia da parte della comunità che da parte delle stesse banche centrali.

Analisi e conclusioni

Per tutte e quattro le varianti il concetto di signoraggio nasce soltanto dalla speciale correlazione tra un signore, un guadagno e una moneta: il signoraggio è un privilegio esclusivo di chi batte moneta.

Il guadagno costituito dal signoraggio in nessuna delle quattro varianti è un guadagno contabile, cioè un utile: per le prime tre è compreso addirittura in una voce passiva dello stato patrimoniale, per la quarta è un ricavo del conto economico. Perciò il signoraggio è sempre descritto come il guadagno aritmetico-economico che deriva direttamente ed esclusivamente dalla creazione monetaria e sarebbe una pura coincidenza se per caso fosse anche un utile, visto che l'utile di esercizio non è certo un privilegio riservato a chi batte moneta.

Inoltre il signoraggio viene legato sia al diritto gratuito di proprietà su parte dei valori nominali sia al diritto gratuito di proprietà su ulteriori rendite legate agli stessi valori nominali.

Se il signoraggio è considerato il guadagno ottenuto sui valori nominali, esso riguarda:

- il valore nominale dichiarato per una moneta che ha valore solo in quanto costituita da una merce (moneta-merce);
- il valore nominale dichiarato per una moneta che ha valore solo per convenzione (moneta nominale);
- per estensione, il valore delle merci acquistate col valore nominale della moneta;
- per estensione, il valore di particolari merci acquistate col valore nominale della moneta come i debiti.

Se invece il signoraggio è considerato il guadagno ottenuto su ulteriori rendite legate ai valori nominali, esso riguarda gli interessi che si ricevono dopo aver acquistato debiti.

Le prime tre varianti sono sostanzialmente analoghe nonostante le differenze e definiscono il signoraggio ottenuto sui valori nominali, perché per esse il signoraggio è l'auto-creazione gratuita di potere d'acquisto che avviene quando un soggetto emette moneta dichiarandone il valore nominale: chi emette per sé moneta si dichiara automaticamente sempre proprietario della moneta e del suo valore, a prescindere dal fatto che sia o meno anche il vero creatore del valore monetario.
E non occorre che la moneta venga spesa subito in merci dopo l'emissione per dire che si è esercitato il diritto di signoraggio sulla moneta, poiché si è proprietari di qualcosa solo dichiarandosi tali.
Quanto più si riduce il costo di fabbricazione del supporto monetario, tanto più il signoraggio aumenta e tende a coincidere col valore nominale della moneta dichiarato per iscritto o meno sul supporto monetario. E di conseguenza tanto più il signoraggio tenderà a coincidere col valore delle merci acquistate con la moneta, mettendo così completamente in risalto l'auto-creazione di potere d'acquisto.

La quarta variante invece va in contraddizione con le altre tre: salta a piè pari l'acquisto a titolo pressoché gratuito della merce “debito” con la moneta – le banche centrali altro non fanno quando emettono moneta – e lega il signoraggio soltanto al diritto gratuito di proprietà sulla rendita da interessi, considerando l'emissione monetaria un semplice accessorio per fare prestiti.

Ma non è finita qui. La quarta variante va pure ben tre volte in contraddizione con la stessa definizione tecnica di interesse finanziario:
1) la rendita da interessi è riferita unicamente al diritto di proprietà del creditore sul debito e viene maturata proprio in base al valore di mercato e alla tipologia del debito stesso, NON al diritto di proprietà sulla moneta data in prestito, tant'è che il diritto di proprietà sulla moneta prestata viene ceduto automaticamente al debitore fino a quando il prestito giunge alla scadenza prestabilita e il creditore può esigerne il rimborso: le banche centrali ottengono (come chiunque) interessi dal debito che acquistano, NON dalla moneta che emettono;
2) la moneta è un titolo infruttifero, cioè che NON dà diritto ad alcuna rendita da interessi;
3) la rendita da interessi su un debito (di qualsiasi tipologia contrattuale) è prerogativa di chiunque sia proprietario di moneta e acquisti debiti con questa, NON soltanto del soggetto che acquista debiti emettendo moneta.

Riassumendo e legando al concetto di signoraggio queste tre contraddizioni:

1) NON può essere signoraggio ciò che NON è riferito alla moneta, come l'interesse finanziario;
2) NON può essere signoraggio ciò che NON è di per sé possibile per un titolo infruttifero, come l'interesse finanziario;
3) NON può essere signoraggio ciò che NON è prerogativa esclusiva di chi emette moneta, come l'interesse finanziario.

Ne deriva che il signoraggio NON può in alcun modo essere il ricavo per interessi che le banche centrali ottengono dai debiti che acquistano.
Per la rendita da interessi va perciò mantenuto il nome di “rendita” e basta; se è il signore a usufruirne non è altro che un di più oltre a quanto già eventualmente guadagna esercitando il suo privilegio di battere moneta; il concetto di interesse finanziario merita semmai un'analisi a parte.

Ma se il signoraggio esiste, anche in questo quarto caso deve essere sempre qualcosa di relativo al battere moneta, altrimenti non avrebbe senso l'esistenza di questa parola come esclusiva monetaria.
Ci devono comunque essere al contempo un signore, un guadagno e una moneta quando si scrive “signoraggio”.

La forzatura della quarta variante sta tutta nel provare a nascondere – molto maldestramente visto che è tutto scritto nero su bianco ciò che si vorrebbe celare – il fatto cruciale e inoppugnabile che le banche centrali acquistano debiti e quindi merci con l'emissione di moneta creata a costo pressoché nullo, perciò dichiarandosi proprietarie del valore della moneta all'atto dell'emissione e auto-creandosi potere d'acquisto: ecco il guadagno delle banche centrali che manca all'appello.

Anche in questo quarto caso si deve per forza esercitare il signoraggio legato unicamente al diritto gratuito di proprietà su una parte del valore nominale della moneta: per le banche centrali il signoraggio è quasi coincidente con lo stesso valore nominale, visti i costi irrisori sostenuti per fabbricare i supporti cartaceo ed elettronico.

Tale signoraggio esercitato dalle banche centrali può essere definito “signoraggio bancario”. Questa denominazione può essere tranquillamente utilizzata anche per il signoraggio esercitato dalle banche commerciali, non trattato in questa sede poiché non viene preso in considerazione ufficialmente/ufficiosamente e di conseguenza non rientrante nei criteri dell'analisi fin qui fatta.
In particolare, il signoraggio bancario consente alle banche centrali di ottenere a costo pressoché nullo il diritto di proprietà sulla moneta che il debitore deve rimborsare alla scadenza del prestito, proprio perché la merce acquistata dalle banche centrali è il debito: aritmeticamente, il signoraggio bancario è pressoché coincidente col valore nominale della moneta rimborsata.

Si può allora concludere affermando che la corretta definizione di signoraggio è:

signoraggio = valore nominale - valore intrinseco;

dove:
valore nominale = valore monetario dichiarato dall'ente che emette moneta;
valore intrinseco = costo di fabbricazione del supporto monetario per l'ente che emette moneta.

Se così non fosse, o si afferma che è assolutamente giusto utilizzare la definizione di volta in volta più consona al proprio tornaconto, oppure occorre cancellare definitivamente non solo tre delle quattro definizioni di signoraggio, ma anche la stessa definizione di interesse finanziario.

Questa definizione di signoraggio non ha alcuna evidenza a livello contabile, in quanto per l'ente emittente la creazione di valore monetario dal nulla è implicitamente compresa nella voce passiva dello stato patrimoniale riferibile all'emissione di moneta e in ogni caso non è contemplata dalla consuetudine ragionieristica.

Si è dunque riusciti nell'intento di ricavare una definizione di signoraggio finalmente univoca, neutra, asettica, coerente, indipendente e sperimentabile.
Il bello è che si è raggiunto questo risultato semplicemente confrontando le varie definizioni ufficiali o ufficiose ed evidenziandone le falle, senza inventarsi alcunché di nuovo.

www.monetaproprieta.it/site/index.php?option=com_content&view=article&id=52&I...

Per qualunque dubbio, consiglio di scrivere sul questo sito, dove c'è un forum pubblico. Sono tutti laureati in economia.

Vito Zuccato ha già spiegato gli errori di Wikipedia (a dire il vero molti lo segnalano nella "discussione" sulla pagina Signoraggio di Wiki, lo so perché sono uno di quelli che scrive su Wiki e contribuisce).

Se a Fabik interessa, può benissimo discuterne con questi esperti, che risponderanno ad ogni domanda. La discussione sul Signoraggio sul forum di Monetà Proprietà: www.monetaproprieta.it/phpbb/viewtopic.php?f=7&t=55

Saluti

@fabik: Ma di preciso i complottisti cosa dicono in merito all'argomento oltre alla cavolata di far stampare direttamente la moneta dallo Stato sovrano?

Io conoscevo vagamente il concetto di signoraggio perchè, non ricordo più dove, avevo sentito che in Italia esisterebbe dal 1472 ovvero dalla fondazione del Monte dei Paschi di Siena (forse anche prima).

Però non ho mai seguito l'argomento dal punto di vista dei complottisti...anzi non sapevo nemmeno esistessero.

@Alessandro: bell'articolo!!
Ma dovrò rileggerlo una ventina di volte per capirlo
Per adesso mi è abbastanza chiara la prima variante...il resto, piano piano...

Bello L'articolo e molto approfondito.

Sul concetto di complotto siamo alle schermaglie dialettiche.
Definire il signoraggio un complotto non è farina certo di chi ci guadagna sopra. Ovviamente le Banche sono state additate ed ora utilizzano questo appellativo pure loro.

Che Wikipedia sia piena di strafalcioni lo sappiamo ma rimane il fatto che il sistema in europa è quello che ho descritto.

Personalmente non sono certo un simpatizzante di questo sistema economico/finanziario, semplicemente ritengo che utilizzare la disinformazione per combattere la disinformazione fa il gioco di chi è disonesto e di chi ha più mezzi per far sentire la propria voce (Leggi "I POTENTI).

Per il resto non vedo molte discrepanze tra quello che ho scritto e quello che hai pubblicato, al massimo ci possono essere delle considerazioni finali differenti.

Gli stati e gli investitori privati che lavorano con gli stati guadagnano dalla stampa di moneta.
Questo è immorale, può darsi, ma una cosa è certa, non è questo che manda per arie l'economia.

Per il resto Alessandro, grazie dell'informazione, magari visiterò quel sito più spesso.

Mi spiace per la tua risposta piccata, personalmente io la mia l'ho detta, magari di la tua visto che non possiamo pretendere che tutti gli utenti di questo forum vadano li a cercarsi le risposte.

fabik, 27/06/2012 09.47:

---

Lo stato non stampa la moneta da solo perché se lo facesse cadrebbe tutto il circuito della fiducia, guardate la Grecia, ha falsificato i conti, lo stato ha fatto il furbo ed adesso è in questa situazione.

---

Gli USA lo fanno, e nessuno gli dice niente.

Quando gli servono soldi > semplicemente li stampano.

E pensare che il $ e' come era l'oro anni fa.

Quando si accorgeranno che i Dollari sono solo carta senza niente dietro ci sara' da divertirsi.

Altro che Grecia.

Petrodollari???

Puf!

India to pay gold instead of dollars for Iranian oil. Oil and gold markets stunned

DEBKAfile Exclusive Report January 23, 2012, 5:57 PM (GMT+02:00)
Tags: India China sanctions Iranian oil European Union


Iranian oil for India

Hai detto la parola magica Petrodollari.
Si perchè quando si passò al cambio variabile ci fu qualcuno (Keynes) che disse che bisognava creare una moneta non circolante che facesse da moneta internazionale di scambio.
Fu messo in minoranza e fu adottato il dollaro per gli scambi.
E' evidente che un paese che ha una cosa che serve a tutti diventa economicamente egmone, ma questo non ha nulla a che vedere con il signoraggio in se in quanto è un'anomalia del sistema.
Anche senza signoraggio una qualsiasi moneta che fosse adottata come moneta universale di scambio garantirebbe a chi la controlla un potere economico quasi infinito.

Per capirci, Gheddafi, insieme alla Cina, All'Iran, all'India ed ad altri paesi definiti stranamente "Canaglia" hanno abbandonato il Dollaro per gli scambi, sopratutti relativi al Petrolio.
Strano che poco dopo sia stato Eliminato...

Ma questo è un O.T.

fabik, 27/06/2012 21.43:

---

Ma questo è un O.T.

---

Cos'e' un O.T.?

______________________________________________


Magari non centra e hai ragione pero'.

Mi sembrava interessante, nessuno ne parla.

Se continuano a stampare Dollari al ritmo attuale, tra poco il castello crolla.

Lo sanno.

fabik, 27/06/2012 21.43:

---

Per capirci, Gheddafi, insieme alla Cina, All'Iran, all'India ed ad altri paesi definiti stranamente "Canaglia" hanno abbandonato il Dollaro per gli scambi, sopratutti relativi al Petrolio.
Strano che poco dopo sia stato Eliminato...

Ma questo è un O.T.

---

Paradossalmente Gheddafi era gradito agli Americani.

E' stata l'Europa a eliminarlo > gli USA ci hanno seguito.

Per la prima volta nella loro storia.

Tra poco l'unica via di uscita che gli USA avranno per uscire dalla prossima crisi sara' una guerra nucleare.

Peccato che non la faranno, ti spiego:

The President pensa: Che cavolo! Io sono il Presidente io non posso morire in una stupida guerra,ci sono alberghi a 5 stelle che mi aspettano, meeting...auto di lusso...John Smith dal Iowa ecco!Lui si puo' morire.

Perche' in una guerra nucleare nessuno e' totalmente al sicuro,

nemmeno Mister President.

Mi pare una grossa semplificazione.
Sul fatto che Gheddafi fosse gradito sei davvero fuori strada.
Non lo era per svariati motivi.
Semplicemente non era una priorità sbarazzarsi di lui.
Il Dollaro non è più così fondamentale per via del cambiamento della Geopolitica internazionale.
Dopo la caduta del muro gli USA hanno avuto il dominio incontrastato del mondo ma come sempre accade nuovi attori sono comparsi.
E' un ciclo...

Tornando al signoraggio, io ho pubblicato il post iniziale ed anche alcune repliche seguenti sapendi di aver circoscritto l'argomento.
non avevo certo intenzione di avventurarmi in un'analisi che avesse la velleità di spiegare il meccanismo dell'economia internazionale.
Volevo solo evidenziarne un ingranaggio che è molto nebuloso e che è spesso oggetto di speculazioni.

Il signoraggio è discutibile e moralmente ingiustificato ma muove una kinima parte del denaro mondiale, circa il 2,5%.
non è una cifra affatto irrilevante ed è evidente che anche questo giochetto va osteggiato.
Nell'economia Capitalista però ci sono storture ben più dannose e pericolose.

fabik, 27/06/2012 22.38:

---

Sul fatto che Gheddafi fosse gradito sei davvero fuori strada.

---

Guarda:

Lei (Condoleeza) dice di Gheddafi;Gli USA non hanno nemici permanenti.

She said during the trip that the U.S. 'doesn't have any permanent enemies.'

Lui Gheddafi la chiama 'darling' e si tiene un album con le di lei foto.

Non voglio immaginare quale uso ne abbia fatto.

Meglio non essere amici degli americani

AlessandroCacciatore, 28/06/2012 19.11:

---

Meglio non essere amici degli americani

---

USA e Libia erano 'nemici', poi si sono riappacificati.

Adesso si lamentano che senza Gheddafi la Muslim Brotherhood controlla la Libia.

_____________________________________________________________________________



Flying proudly over the birthplace of Libya's revolution, the flag of Al Qaeda

By Sam Greenhill
UPDATED: 23:24 GMT, 2 November 2011

The black flag of Al Qaeda was hoisted in Libya yesterday as Nato formally ended its military campaign.

The standard fluttered from the roof of the courthouse in Benghazi, where the country’s new rulers have imposed sharia law since seizing power.

Seen as the seat of the revolution, the judicial building was used by rebel forces to establish their provisional government and media centre.

The flag has been spotted on the courthouse several times, prompting denials from the National Transitional Council that it was responsible.

 

 

Complete with Arabic script declaring ‘there is no God but Allah’ and a full moon underneath, it was hoisted alongside the Libyan national flag.

Extremists have been seen on Benghazi’s streets at night, waving the Al Qaeda flag and shouting ‘Islamiya, Islamiya! No East, nor West, VICE reported.

A sudden lurch toward extremism will alarm many in the West who supported the ousting of Colonel Gaddafi.

It also threatens to embarrass David Cameron who staked his personal reputation on the campaign to free Libya from the tyrant. Nato stuck to its decision to end its seven-month operation despite calls from the National Transitional Council for it to stay longer.

Allies of Nato have been keen to see a quick conclusion to a costly effort that has involved 26,000 air sorties and round-the-clock naval patrols.

The UN Security Council authorised the mission in March to protect civilians in the civil war.

Nato staff temporarily seconded to the headquarters in Naples for the Libyan operation are being reassigned to their regular duties, officials said.

Last week, the country’s interim leader, Mustafa Abdul-Jalil, declared that sharia will be the ‘basic source’ of legislation.

The chairman of the National Transitional Council has also declared the country’s future parliament will have an ‘Islamist tint’.

Sharia law is a form of hardline Islamic rule favoured by fundamentalist groups such as the Taliban in Afghanistan.

Mr Abdul-Jalil has been at pains to insist ‘that we as Libyans are moderate Muslims’, and has said the proposed constitution is ‘temporary’ and will be put to a referendum.

But he has given a speech in which he said any law that ‘violates sharia’ is ‘null and void’.

This means Libyan men will be free to take more than one wife, a policy branded a ‘disaster for women’ by Adelrahman al-Shatr, a founder of the newly-formed centre-right Party of National Solidarity.

He said: ‘By abolishing the marriage law, women lose the right to keep the family home if they divorce. It is a disaster for Libyan women.

 

WND EXCLUSIVE

Hillary tied to new Muslim Brotherhood president

Radical links run through secretary of state's chief of staff

Published: 3 days ago

Si chiama RealPolitik ed in questo caso vuol dire semplicemente che Gheddafi in quel dato momento storico era funzionale alle aspettative USA; ovvero nordafrica stabile.
Che fosse loro alleato è davvero una mera illusione.

Dai chiudiamo l'O.T.
Se non abbiamo altro da aggiungere sull'argomento della discussione lasciamola scivolare nell'oblio^^