Il Kybalion

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eone nero
00giovedì 22 dicembre 2011 00:22
Il Kybalion è un libro che è stato scritto negli Stati Uniti da tre iniziati: William Walker Atkinson, Paul Foster Case e Mabel Collins. Tradotto in italiano nel 1944.



Questo libro è il risultato di una trasmissione orale, da iniziato a iniziato, della dottrina ermetica attraverso i secoli. Questa catena attraverso il tempo è stata designata "Kybalion". la sua conoscenza abbraccia i rapporti tra l'uomo e la natura. La sua pratica rende l'Iniziato "re dell'universo materiale"; da qui il suo nome di "arte reale". Vi troviamo le definizioni dei sette principi ermetici, delle leggi della vita, dell'universo mentale, del divino paradosso, del tutto, dei piani di corrispondenza, della vibrazione, della polarità, ecc..



È dall'antico Egitto che ci provengono gli insegnamenti esoterici ed occulti fondamentali che influenzano così fortemente le filosofie di tutte le razze, delle nazioni e dei popoli da migliaia d'anni.
L'Egitto, la patria delle piramidi e della sfinge, era la culla della saggezza nascosta e degli insegnamenti mistici. Tutti i paesi si sono ispirati alle sue dottrine segrete. L'India, la Persia, la Caldea, la Media, la Cina, il Giappone, la Siria, l'antica Grecia, Roma e le altre nazioni antiche parteciparono liberamente alla festa del sapere, che gli Ierofanti e i Maestri del Paese di Iside avevano fornito in abbondanza a coloro che erano preparati a condividere la somma scienza mistica e occulta svelata dai Maestri di questa antica contrada.




I 7 "principi" ermetici trasmessi dal Kybalion sono i seguenti:


1. Il principio del mentalismo [MENTALISM]

"Il tutto è spirito; l'universo è mentale".

Questo principio implica la verità che "tutto è spirito". Esso spiega che il tutto, che è la realtà sostanziale, si trova in tutte le manifestazioni e gli aspetti esteriori che conosciamo sotto il nome di "universo materiale", "fenomeno della vita", "materia", "energia". In breve, tutto quello che appare è Spirito, di per sé in conoscibile e indefinibile, ma che può essere considerato e pensato come uno spirito universale, infinito, vivente.
Spiega ancora che il mondo o l'universo "fenomenico" non è altro che una creazione mentale del tutto, soggetta alle leggi delle cose create; che l'universo, considerato nella sua interezza o nelle sue parti, esiste nello spirito del tutto, ed è in questo spirito che noi viviamo, agiamo e siamo noi stessi". Questo principio, stabilendo la natura mentale dell'universo, spiega facilmente tutti i differenti fenomeni mentali e psichici che occupano una parte così rilevante nell'attenzione pubblica e che, inspiegabilmente, non sono comprensibili e sfidano qualsiasi interpretazione scientifica.

2. Il principio di corrispondenza [CORRESPONDENCE]

"Ciò che sta in alto è uguale a ciò che sta in basso; ciò che sta in basso è uguale a ciò che sta in alto".

Questo principio implica la verità relativa all'esistenza di un rapporto costante tra le leggi e i fenomeni dei vari piani dell'essere e della vita. Il vecchio assioma ermetico lo spiega in questi termini. "Ciò che sta in alto è uguale a ciò che sta in basso; ciò che sta in basso è uguale a ciò che sta in alto". Comprendere questo principio permette di risolvere molti paradossi oscuri e molti segreti nascosti nella natura.
Esistono dei piani della vita che ignoriamo completamente; ma quando gli applichiamo il principio di corrispondenza, diventiamo capaci di comprendere più di quanto non avremmo potuto fare altrimenti. Si manifesta e si applica dappertutto nell'universo, sui diversi piani dell'universo materiale, mentale e spirituale; si tratta di una legge universale.

3. Il principio di vibrazione [VIBRATION]

"Niente è in quiete; tutto si agita; tutto vibra".

Questo principio implica la verità che "tutto è in movimento", "tutto vibra", "niente è in stato di quiete", fatto accettato dalla scienza moderna e che ogni nuova scoperta scientifica verifica costantemente. Sono migliaia d'anni che i Maestri dell'antico Egitto hanno enunciato questo Principio ermetico. Spiega che le differenze esistenti tra le molteplici manifestazioni della materia, dell'energia, dell'anima ed anche dello spirito, sono la conseguenza di una proporzione ineguale delle Vibrazioni. Dal tutto, che è spirito puro, alle forme più grossolane della materia, tutto vibra; più ampia è la vibrazione, più alta è la posizione sulla scala. La vibrazione dello spirito è talmente intensa e così infinitamente rapida da sembrare praticamente statica, allo stesso modo in cui una ruota che gira a grande velocità può sembrare ferma. All'altra estremità della scala ci sono le forme grossolane della materia, le cui vibrazioni sono talmente lente da sembrare inesistenti. Tra questi due poli opposti ci sono milioni e milioni di gradi diversi di vibrazioni.
Dalla particella e l'elettrone, dall'atomo e la molecola, fino ai mondi e agli universi, tutto si muove, tutto vibra. Questo è altrettanto vero per l'energia e la forza, che non sono altro che gradi differenti di vibrazione; ciò è vero anche per il piano mentale, il cui stato è regolato dalle vibrazioni, e addirittura per il piano spirituale.

4. Il principio di polarità [POLARITY]

"Tutto è doppio; ogni cosa possiede dei poli; tutto ha due estremi; simile e dissimile hanno lo stesso significato; i poli opposti hanno una natura identica, ma gradi differenti; gli estremi si toccano; tutte le verità sono soltanto mezze verità; tutti i paradossi possono essere conciliati".


Questo principio implica la verità che "tutto è doppio", "tutto ha due poli", "tutto ha due estremi"; queste affermazioni sono vecchi assiomi ermetici. Spiegano gli antichi paradossi che hanno reso perplesse tante persone, e che possiamo esprimere nel modo seguente: "La tesi e l'antitesi hanno una natura identica, ma gradi diversi"; "i contrari sono simili e differiscono esclusivamente per il loro grado"; " i poli opposti possono conciliarsi"; "gli estremi si toccano"; "tutto è, ed allo stesso tempo non è"; "tutte le verità sono soltanto mezze verità"; "qualsiasi verità è falsa per metà"; "ogni cosa ha due facce", ecc.
Il principio di polarità spiega che in ogni cosa esistono due poli, due aspetti opposti, e che i contrari sono in realtà i due estremi dello stesso oggetto, intercalati da gradi differenti. Per esempio: il caldo e il freddo, benché "opposti", sono in realtà una sola e medesima cosa; si distinguono semplicemente per una differenza di gradi. Consultate il vostro termometro e vedrete che non è possibile scoprire dove termina il "caldo" e dove inizia il "freddo"! Non esiste né un "caldo assoluto" né un "freddo assoluto"; questi due termini, "caldo" e "freddo" indicano semplicemente gradi diversi della stessa cosa, e questa "stessa cosa" si manifesta come "caldo" e "freddo", essendo una semplice forma, una variante della vibrazione. Quindi il "caldo" e il "freddo" sono soltanto i due poli di ciò che noi chiamiamo "calore", ed i fenomeni che li accompagnano sono le manifestazioni del Principio di Polarità. Lo stesso principio vale nel caso della "luce" e della "oscurità", che sono una sola e medesima cosa, in quanto la distinzione consiste in una differenza di gradi tra i due poli del fenomeno. Quand'è che la "notte" ci lascia e il "giorno" ha inizio? Qual è la differenza tra "grande" e "piccolo"? Tra "facile" e "difficile"? Tra "bianco" e "nero"? Tra "tagliente" e "smussato"? Tra "calmo" e "inquieto"? Tra "alto" e "basso"? Tra "positivo" e "negativo"?
Il principio di polarità spiega questi paradossi, e nient'altro può sostituirlo. Ancora, è lo stesso principio che agisce nel piano mentale. Prendiamo un esempio estremo, ma radicale: quello di "odio e amore", due stati mentali apparentemente del tutto diversi. Tuttavia, anche nell'odio e nell'amore esistono gradi differenti; esistono anche dei sentimenti intermedi, per i quali usiamo le parole "simpatia" e "antipatia", che arrivano a confondersi così intimamente che spesso abbiamo delle difficoltà a sapere se qualcuno ci è simpatico, antipatico o indifferente. Questi sentimenti opposti non sono altro che gradi diversi di un unico sentimento.


5. Il principio del ritmo [RHYTHM]

"Tutto scorre, internamente ed esternamente; ogni cosa ha una sua durata; tutto si sviluppa per poi degenerare; l'equilibrio del pendolo si manifesta in tutto; la misura della sua oscillazione a destra è simile alla misura della sua oscillazione a sinistra; il ritmo è costante".

Questo principio implica la verità del suo manifestarsi in ogni cosa tramite un movimento d'andata e ritorno, un flusso e un riflusso, un bilanciamento in avanti e indietro, un movimento analogo a quello del pendolo, qualcosa di simile al flusso e riflusso della marea, all'alta e bassa marea; questo movimento d'andata e ritorno si genera tra i due poli, la cui esistenza è stata indicata dal principio di polarità descritto in precedenza.
C'è sempre un'azione e una reazione, un progresso e un ritorno, un massimo e un minimo. È così per tutti gli elementi dell'universo, i soli, i mondi, gli uomini, gli animali, lo spirito, l'energia e la materia. Questa legge si manifesta nella creazione e nella distruzione dei mondi, nel progresso e nella decadenza delle nazioni, nella vita di tutte le cose e, infine, nello stato mentale dell'uomo; è per quest'ultima cosa che gli ermetisti stimano molto importante la comprensione del principio. Questo principio, insieme al principio di polarità ed ai metodi per ostacolarlo o neutralizzarlo, sono stati minuziosamente studiati dagli ermetisti. Il loro utilizzo costituisce una parte rilevante dell'alchimia ermetica mentale.

6. Il principio di causa e di effetto [CAUSE EFFECT]

"Ogni causa ha il suo effetto; ogni effetto ha la sua causa; ogni cosa accade in conformità alla Legge; la fortuna non è altro che un nome attribuito alla Legge misconosciuta; esistono numerosi piani di causalità, ma niente sfugge alla Legge".

Questo principio implica l'esistenza di una causa per ogni effetto prodotto, e di un effetto per ogni causa. Ciò significa quanto segue: "Ogni cosa accade in conformità alla Legge"; che "niente capita mai fortuitamente"; che il caso non esiste; che, poiché esistono piani differenti di causa ed effetto, e che il piano superiore domina sempre il piano inferiore, niente può sfuggire alla Legge.
Gli ermetisti conoscono, fino a un certo punto, la tecnica e i metodi per elevarsi al di sopra del piano ordinario di causa ed effetto. Elevandosi mentalmente ad un piano superiore, diventano causa, invece di effetto. Le masse si lasciano dominare facilmente; obbediscono a tutto quello che le circonda, alla volontà e ai desideri di coloro che sono più potenti, all'eredità, alla suggestione, ed a tutte le altre cause esteriori che le muovono come pedine sulla scacchiera della vita. I Maestri, al contrario, si elevano al piano superiore, dominano i loro sentimenti, il loro carattere, le loro qualità e i loro poteri, così come quelli che li circondano; diventano Maestri, invece di restare delle pedine. Giocano il gioco della vita, invece di essere giocati e diretti dalla volontà degli altri e dalle influenze esterne. Si servono del principio, invece di esserne lo strumento.

7. Il principio del genere [GENDER]

"Esiste un genere in tutte le cose; tutto ha un principio maschile e un principio femminile; il genere si manifesta su tutti i piani".

Questo principio implica la verità che il genere esiste in tutto; i principi maschile e femminile sono costantemente in azione. Questo è vero non solo sul piano fisico, ma anche sul piano mentale e addirittura su quello spirituale. Sul piano fisico, il principio si manifesta sotto la forma del sesso; sul piano superiore, assume delle forme più elevate, ma è sempre il medesimo.
Senza di esso non è possibile alcuna creazione fisica, mentale o spirituale. La comprensione della legge getterà luce su molti soggetti che hanno sempre reso perplesso lo spirito dell'uomo. Il principio del genere agisce sempre nel senso della creazione e della rigenerazione. Ogni cosa, ogni individuo contiene i due elementi, maschile e femminile, ovvero lo stesso grande principio. Ogni elemento maschile ha il proprio elemento femminile; ogni principio femminile contiene il principio maschile.



Il Kybalion in italiano.

www.hermetics.org/pdf/KybalionIt.pdf


www.hermeticum.info/it/principles.html
Andrea.ufoonline
00giovedì 22 dicembre 2011 09:32
Mi sembra di trovare alcune affinità col pensiero dei primi filosofi greci... Che non abbiano la stessa radice culturale?
KOSLINE
00giovedì 22 dicembre 2011 15:35
bella discussione conosco il kybalion se' fosse autentico e' veramente incredibile le cose che dice , l'unica cosa che non mi convince magari tu hai approfondito meglio la cosa e mi sai dare maggiori spiegazioni :

Questo libro è il risultato di una trasmissione orale, da iniziato a iniziato

mi dissi e se' questa sia solo una scusa costruita ad arte , per nascondere la Fakettata !?! [SM=g8297]
eone nero
00giovedì 22 dicembre 2011 18:11
Re:
Andrea.ufoonline, 22/12/2011 09.32:

Mi sembra di trovare alcune affinità col pensiero dei primi filosofi greci... Che non abbiano la stessa radice culturale?



Certamente Andrea le radici sono quelle, poi posterò anche 2 righe sulla figura di Ermete Trismegisto.

KOSLINE, 22/12/2011 15.35:

bella discussione conosco il kybalion se' fosse autentico e' veramente incredibile le cose che dice , l'unica cosa che non mi convince magari tu hai approfondito meglio la cosa e mi sai dare maggiori spiegazioni :

Questo libro è il risultato di una trasmissione orale, da iniziato a iniziato

mi dissi e se' questa sia solo una scusa costruita ad arte , per nascondere la Fakettata !?! [SM=g8297]



Determinate conoscenze sono state tramandate oralmente e a cerchie ristrette di persone da qui nasce l'Esoterismo, questo per impedire che esse fossero bruciate dalle religioni o finissero in mani sbagliate.

Si parte dal presupposto che in un tempo che fu l'uomo conobbe quella che la tradizione greca indicò come Età dell'Oro e quella millenaria indiana come Satya Yuga, poi un decadimento spirituale aiutato da cataclismi e catastrofi fece regredire l'uomo sempre di più portandolo alla barbarie non solo dal punto di vista della civiltà ma anche dal punto di vista dello Spirito.

Per Spirito non intendiamo le menate religiose o le fakketate new-age, ma si intende quel gruppo di Valori che dovrebbero essere universali oltre ai legami con la Natura e con il Divino che sta dentro ogni uomo.

Logicamente l'insegnamento orale ha spesso e sovente avuto stravolgimenti esattamente come le scritture religiose.

All'interno di questo mondo particolare esiste una figura chiamata Iniziato, cioè una persona che meritevole viene edotta su determinati aspetti misterici, esso è tenuto al segreto questa è la primissima regola, e può trasferire solo a poche e selezionate persone.

Purtroppo sappiamo che l'occasione fa l'uomo ladro, e determinate persone non meritevoli hanno pensato bene di lucrarci e di crearsi le loro logge-sette, basta anche un semplicissimo giro per il web per vedere quante se ne trovano ed ognuna a loro dire portatrice della verità [SM=g8245]

Sul Kybalion si trovano parecchi aspetti interessanti anche se estremamente criptici, poichè come uso comune si adopera un linguaggio molto complesso stile settimana enigmistica, chiamato in gergo Linguaggio degli Uccelli, ma ci sono anche diverse cose che sembrano non collimare.

Sicuramente è meno fakketaro delle canalizzazioni di flotte galattiche et affini.




Andrea.ufoonline
00giovedì 22 dicembre 2011 20:02
Re: Re:
eone nero, 22/12/2011 18.11:



Certamente Andrea le radici sono quelle, poi posterò anche 2 righe sulla figura di Ermete Trismegisto.








Molto interessante Eone [SM=g8320] ! C'è la sapienza di secoli e secoli di saggezza popolare e filosofica dentro quel libro.
Tra l'altro è spaventoso come anche gli antichi avessero intuito le proprietà della materia e le leggi naturali che solo in periodo post-medioevale sono state riscoperte, colpa dell'indecente omertà vaticana... [SM=g8334]
IvanPsy
00venerdì 23 dicembre 2011 11:42
Sì è sempre stupefacente notare come in realtà l'uomo abbia sempre saputo tutto, dentro di sè!

Nei tempi antichi, quando l'uomo era più in contatto con se stesso e con il suo sentire, tutto questo emergeva con una evidenza che quasi aveva dell'ovvio.

Con il passare del tempo, secoli e secoli passati ad aggiungere strati su strati di razionalismo e ragionamento logico hanno causato, almeno in Occidente, un allontanamento dalle nostre sensazioni interne...e il resto è storia...

Grazie Eone bel post: lo copio, lo converti in mp3 e me lo ascolto con calma durante il solito tran tran quotidiano...alla faccia del fermarsi e ascoltare se stessi, eh? [SM=g8297]
eone nero
00sabato 24 dicembre 2011 01:52
Andrea.ufoonline, 22/12/2011 20.02:




Molto interessante Eone [SM=g8320] ! C'è la sapienza di secoli e secoli di saggezza popolare e filosofica dentro quel libro.
Tra l'altro è spaventoso come anche gli antichi avessero intuito le proprietà della materia e le leggi naturali che solo in periodo post-medioevale sono state riscoperte, colpa dell'indecente omertà vaticana... [SM=g8334]



E' doveroso che posti anche le basi, evito Platone [SM=g6794]

Ma non posso evitare Ermete. [SM=g8416]

IvanPsy, 23/12/2011 11.42:

Sì è sempre stupefacente notare come in realtà l'uomo abbia sempre saputo tutto, dentro di sè!

Nei tempi antichi, quando l'uomo era più in contatto con se stesso e con il suo sentire, tutto questo emergeva con una evidenza che quasi aveva dell'ovvio.

Con il passare del tempo, secoli e secoli passati ad aggiungere strati su strati di razionalismo e ragionamento logico hanno causato, almeno in Occidente, un allontanamento dalle nostre sensazioni interne...e il resto è storia...

Grazie Eone bel post: lo copio, lo converti in mp3 e me lo ascolto con calma durante il solito tran tran quotidiano...alla faccia del fermarsi e ascoltare se stessi, eh? [SM=g8297]



Grazie a te per l'interesse [SM=g8320]

Hai beccato il centro, purtroppo le religioni hanno reso l'uomo una pecorella che senza l'apporto della divinità di turno è zero, e con la divinità di turno è un'ottimo elemento da pascere.

Quando ho parlato di Tradizione Primordiale che logicamente sconfina nel Mito, intendevo porre in risalto la scintilla divina che ogni uomo ha all'interno, ma per sentire questa serve il rapporto con se stessi e con la Natura circostante, affinchè si prenda consapevolezza del Se Interiore per comprendere l'obnubilazione dell'illusione duale.

Ecco dove non concordo con gli autori del Kybalion che dicono che tutto è duale.

Verissimo che in questo piano esistenziale determinato da etiche, morali, retaggi religiosi è tutto duale, ma se si scava dentro se stessi con reale Spiritualità allora si arriva all'Uno e si è parte del Tutto.

Non prendetemi per santone o guru lungi da me, come rimarcato è un lavoro di ricerca interiore con i propri mostri interiori, oggi abbiamo specialisti che pretendono (non colpa loro) di curare i mali dell'anima, ma il vero medico è chi riesce a scavare dentro Se Stesso e vincere la Grande Guerra Interiore.

Questi libri dovrebbero essere stati scritti con il proposito di aiutare chi decide di capire, forse antesignani o concorrenti o colleghi di Jung, Freud da buon cocainomane fallito ha preso il sopravvento causa giochi politici, e qua sta la rovina dell'occidente.

Correggimi se sbaglio.


eone nero
00sabato 24 dicembre 2011 02:06
Ermete Trismegisto (dal greco antico Ἑρμἢς ὀ Τρισμέγιστος, in latino Hermes Trismegistus) è un personaggio leggendario dell'età ellenistica, a volte considerata come una divinità altre volte considerato come un uomo, venerato come maestro di sapienza e ritenuto l'autore del Corpus hermeticum. A lui fu successivamente attribuita la fondazione di quella corrente filosofica nota come ermetismo.



Ermete fu fin dall'antichità accostato a Thot, presente nella tradizione egizia. Entrambi sono al servizio di una divinità superiore (Ermete è messaggero di Zeus, Thot è lo scriba di Osiride); Ermete è dio della parola e Thot è dio della parola e della letteratura; entrambi sono psicopompi, accompagnatori delle anime dei defunti nell'oltretomba. Sia Ermete che Thot sono inoltre, nelle loro rispettive culture, gli dèi della scrittura e della magia. A seguito di un tale processo di assimilazione tra divinità greche ed egizie, avvenuto nell'atmosfera sincretistica dell'Impero romano, Ermete Trismegisto divenne il dio rivelatore della verità e mediatore tra gli uomini e gli dei.

Poiché Clemente di Alessandria riteneva che gli scritti sacri di Ermete fossero quarantadue e contenessero il nucleo degli insegnamenti formativi degli antichi sacerdoti faraonici, Siegfried Morenz suggerisce in proposito che il riferimento all'autorità di Thot si basasse su una tradizione piuttosto antica, e che la figura "quarantadue" probabilmente derivava dal numero dei nomi egiziani.
Giamblico attribuiva ad Ermete decine di migliaia di opere, di grande antichità ed immensa importanza, anteriori persino a Pitagora e Platone, che a quei testi avrebbero attinto. Nei dialoghi Timeo e Crizia lo stesso Platone riferisce che nel tempio di Neith a Sais vi fossero stanze segrete contenenti registrazioni storiche possedute per novemila anni. Anche secondo Cirillo di Alessandria e Marsilio Ficino, Platone avrebbe perciò conosciuto in Egitto una sapienza antica risalente all'epoca di Mosè. L'origine egiziana delle dottrine ermetiche è stata poi ribadita da alcuni studiosi odierni come Martin Bernal.

Furono attribuiti a quest'uomo un insieme di scritti iniziatici e filosofici, raccolti in epoca bizantina nel Corpus hermeticum, parte dei quali rinvenuti anche tra i Codici di Nag Hammâdi e risalenti intorno al IV secolo d.C.



Nel suo complesso, la "letteratura ermetica" è una categoria di papiri contenenti incantesimi e procedure di iniziazione. Nel dialogo Asclepio (dal dio greco della salute), facente parte del Corpus hermeticum, è descritta ad esempio l'arte della telestiké cioè di richiamare o imprigionare gli angeli o i demoni all'interno di statue, con l'aiuto di erbe, gemme e profumi; sono descritti anche i metodi per far parlare e profetizzare tali figure. In altri papiri vi sono formule per costruire artefatti ed animarli. I testi ermetici inoltre si distinguono solitamente in due categorie: "filosofici" e "tecnici".
Nel 1453 durante un viaggio in Macedonia, via Costantinopoli, il monaco italiano Leonardo da Pistoia scoprì quattordici libri originale appartenuta a Michele Psello, risalente all'XI secolo scritti in greco per Ermete Trismegisto intitolato "Hermetica" dopo detto Corpus Hermeticum. Ritornato a Firenze, il monaco Leonardo consegnò il Corpus Hermeticum a Cosimo de' Medici che non più tardi del 1463 incaricò Marsilio Ficino di tradurre dal greco al latino e in seguito all' italiano della epoca.
Il Corpus Hermeticum composto da scritti dell'antichità rappresentò la fonte di ispirazione del pensiero ermetico e neoplatonico rinascimentale.


La Tabula Smaragdina sarebbe stata rinvenuta nelle mani di Ermete, all'interno della grotta ove era sepolto. Testo fondamentale, sebbene non dei più antichi, gli alchimisti vi leggono l'intera opera della natura e il procedimento grazie al quale sarebbe possibile ottenere la pietra filosofale.



La Tavola di Smeraldo di Ermete Trismegisto, padre dei filosofi



I. Invero, è senz'inganno certo e verissimo.

II. Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per adempiere i miracoli della cosa una.

III. E siccome tutte le cose prendono esistenza dall'uno, per la meditazione dell'uno: così tutte le cose sono nate da questa unica cosa, per adattamento.

IV. Il sole ne è il padre, la luna ne è la madre, il vento l'ha portata nel suo grembo; la terra è la sua nutrice.

V. Il padre di ogni perfezione di tutto il mondo è qui. La sua forza o potenza è intera,

VI. Se essa viene convertita in terra.

VII. Tu separerai la terra dal fuoco, il sottile dallo spesso dolcemente, con grande industria.

VIII. Sale dalla terra al cielo, e nuovamente discende in terra, e riceve la forza dalle cose superiori e inferiori. Così avrai la gloria di tutto il mondo, perciò fugga da te ogni oscurità.

IX. È la forza forte di ogni forza: perché vincerà ogni cosa sottile, e penetrerà in ogni cosa solida.

X. Così fu creato il mondo.

XI. Di qui prenderanno esistenza adattamenti mirabili, il cui metodo è qui.

XII. Perciò sono stato chiamato Ermete Trismegisto, possessore delle tre parti della filosofia di tutto il mondo. È stato compiuto e terminato ciò che dissi sull'operazione del sole.


eone nero
00sabato 24 dicembre 2011 02:11
Dal Pimandro. La visione di Ermete – Sogno o iniziazione?

Il primo libro del Codice Ermetico, Il Pimandro, si apre con la visione di Ermete. Una visione che porta Ermete ad incontrare Dio. Un Dio che si manifesta indefinito, immenso, incommensurabile quale del resto deve essere. Dio è per definizione inconoscibile, inqualificabile ma, comunque, onnipresente e visibile. Dio-Creatore e Padre deve necessariamente rivelarsi alla Sua creatura preferita, deve far sentire la presenza del padre affinché l’uomo non si senta solo e abbandonato.

Questa rivelazione è necessaria per far comprendere all’uomo che la sua vita, la sua esistenza, non sono limitate al mondo materiale e tangibile, fargli capire che la sua vita va molto al di là della quotidianità e di ciò che è percepibile con i sensi. Dio, rivelandosi, vuole far comprendere all’uomo che è parte di qualcosa di più grande, indefinito, immenso: Dio.

La rivelazione trasforma i prescelti in strumenti di Dio e la loro opera servirà, per coloro che sanno ascoltarli, alla realizzazione del disegno di Dio. Questo è il cammino intrapreso, tra gli altri, da Ermete. E la descrizione presente nel Pimandro consente di avere una visione più chiara del disegno divino.

L’OPERA E IL SUO DIVENIRE

La prima e fondamentale rivelazione che Dio fa ad Ermete riguarda la natura intellettualedell’intero creato. E questo è comprensibile dal come Dio si presenta ad Ermete: Io sono Pimandro, l’Intelligenza suprema. Io sono quel che tu vuoi e dovunque io sono con te. Il dovunque non va interpretato solo dal punto di vista fisico ma, soprattutto, dal punto di vista immateriale tanto che Pimandro invita Ermete a raccogliere nel suo pensiero tutto ciò che vuole sapere: essere istruito sugli esseri, comprendere la loro natura e conoscere Iddio. Questo potrebbe anche significare il fatto che Dio permea di Se l’uomo. Dio è nell’uomo ma l’uomo, per la sua imperfezione e mortalità, non è completamente in Dio. L’uomo, assecondando il volere divino, può raggiungere Dio, fondersi con esso e, praticamente, diventare, tramite la conoscenza, parte di Dio.

LA CONOSCENZA: DALL’INTELLIGENZA ALL’UOMO

La conoscenza è una scoperta interiore, intellettuale ma non spontanea. Una conoscenza che necessita di uno stimolo proveniente dall’esterno: l’Iniziazione.

Questo ha vissuto Ermete nel suo incontro con l’Intelligenza Suprema.

L’Iniziazione di Ermete è completa, Dio gli si rivela e rivela come ha operato per dare origine al tutto. Ermete è l’Iniziato per eccellenza, un privilegiato da Dio affinché diventi Suo strumento.

Ermete vede la mutazione che porta dall’Intelligenza alla materia primordiale, vede e sente. Vede una Luce, Dio, e sente la parola di Dio. E’ il rumore della creazione, è il Verbo di Dio. Pimandro spiega a Ermete quello che in te vede e intende è il Verbo, la parola di Dio; l’Intelligenza è il Dio Padre. Essi non sono separati poiché l’unione è la loro vita. E’ la Parola di Dio che consente all’uomo di comprendere i significati più reconditi, lo stesso Dio è conoscibile attraverso la Parola in quanto questa promana da Dio Padre, l’Intelligenza Suprema e creatrice. Ermete ha fame di conoscenza e il suo essere limitato, in quanto uomo, lo porta a interloquire continuamente con Dio. Vuole sapere tutto ciò che riguarda il suo mondo sensibile, l’origine degli elementi della natura. E’ solo all’inizio della scoperta. La risposta è necessariamente una: tutto ha origine dalla volontà di Dio per il tramite del Verbo. Tutto nasce dall’Intelligenza suprema, Dio, il Dio maschio e femmina al tempo stesso. Dalla volontà di Dio che, avendo preso il Verbo e contemplandovi il mondo bello, l’imitò e costruì il mondo con elementi presi da sé stessa e con germi d’anime. L’Intelligenza, il Dio maschio e femmina insieme, che è vita e luce, generò, mediante il Verbo, un’altra Intelligenza creatrice, il Dio del fuoco e dello spirito che formò, a sua volta, sette ministri racchiudenti nel loro circolo il mondo sensibile; e il loro governo dicesi Fato.

Compiuta l’opera, il Verbo di Dio si riunisce al Padre lasciando gli elementi inferiori e privi di ragione allo stato di pura materia, inermi. L’intervento divino si completa dando l’energia necessaria al compimento dell’opera creatrice: Il pensiero creatore insieme col Verbo, avvolgendo i cerchi e imprimendo loro una rotazione rapida, riportò le sue creazioni su loro stesse e le fece girare dal loro principio indefinito alla loro interminabile fine, poiché sempre esse cominciano là dove finiscono. La rappresentazione in cerchi, o meglio sfere concentriche, esplicita chiaramente quest’ultima affermazione. Da quest’azione ulteriore hanno origine gli elementi inferiori, le creazioni inferiori, la separazione delle acque dalla terra. Nascono gli animali adatti ai diversi elementi. Ma il Dio Padre si riserva un’ulteriore creazione, l’uomo. Si riserva la creazione del suo figlio prediletto, la sua immagine terrena, materiale. Ma l’Intelligenza, origine di tutte le cose, che è vita e luce, generò l’uomo simile a sé e l’amò come la sua creatura poiché era bellissimo e riproduceva l’immagine del padre. Dio amava dunque, in realtà, la sua propria forma. L’uomo nasce dunque dall’amore di Dio. Con l’Uomo Dio è stato benevolo e forse proprio da questa predilezione ha origine la presunzione dell’uomo. L’uomo conosce Dio, ne conosce la potenza e con un estremo atto di presunzione imita Dio. L’uomo diventa creatore e lo diventa anche per amore. L’amore per la propria immagine. E questo sovrano del mondo e degli esseri mortali e privi di ragione emerse, attraverso l’armonia, rompendo la potenzadei cerchi, e rivelò alla natura inferiore la bella immagine di Dio. E riguardandone la meravigliosa bellezza dove tutte le energie dei sette ministri erano uniti alla forma di Dio, sorrise d’amore poiché aveva visto l’immagine della bellezza dell’uomo nell’acqua e la sua ombra sulla terra. Ed egli, riguardando nell’acqua il riflesso della propria forma, s’innamorò di lei e volle possederla. L’energia accompagnò il desiderio e la forma, priva di ragione, fu concepita. La natura s’impadronì del suo amante e l’avvolse tutto, ed essi s’amarono. (Creazione della donna ). Qui è evidente la differenza tra questo testo ermetico e il testo biblico.

Ed ecco perché, solo fra quanti esseri vivono sulla terra, l’uomo è duplice, mortale nel corpo, immortale nella sua essenza. Immortale e sovrano di tutte le cose, è sottomesso al fato che governa ciò che è mortale; superiore all’armonia del mondo, egli è schiavo dell’armonia; è maschio e femmina come suo padre e, superiore al sonno, è dominato dal sonno.

La presunzione dell’uomo, dettata dall’amore per se stesso ne ha determinato l’aspetto mortale. In origine l’uomo, in quanto perfetta creatura di Dio, era androgino e immagine del suo creatore ma, una volta fattosi creatore, causò la separazione dei sessi. Ecco il mistero che è stato finora nascosto. La natura unita all’uomo ha prodotto la più straordinaria meraviglia. Essendo, come t’ho detto, composta d’aria e di fuoco come i sette principii dell’armonia, la natura non s’arrestò, ma subito generò sette uomini, rispondenti ai sette ministri, androgini e d’un ordine superiore. La generazione di questi sette uomini, come ho detto, ebbe luogo in questo modo. La terra era femmina, l’acqua generatrice; il fuoco fornì la maturità, l’aria il soffio, e la natura produsse i corpi di forma umana. L’uomo ricevette dalla vita e dalla luce l’anima e l’intelligenza; l’anima gli venne dalla vita, l’intelligenza dalla luce. E tutti i membri del mondo sensibile rimasero così fino alla perfetta evoluzione dei principi e dei generi. Essendo finito il periodo, il legame universale fu sciolto dal volere di Dio, poiché tutti gli animali, prima androgini, furono divisi nello stesso tempo come l’uomo e si formarono i maschi e le femmine. Allora Iddio disse la parola santa : “ Crescete in accrescimento e moltiplicate in moltitudine, voi tutti, opere e creature mie; e colui che ha l’intelligenza sappia che è immortale e che la cagione della morte è l’amore del corpo, e conosca tutti gli esseri. Dopo queste parole, la sua provvidenza unì le coppie secondo leggi fatali e armoniche, e stabilì le generazioni. E tutti gli esseri si moltiplicarono per generi. E colui che conobbe sé stesso .arrivò al bene perfetto, ma colui che, per un errore dell’amore, amò il corpo, quegli va errando nelle tenebre, sottomesso, per i sensi, alle condizioni della morte .

L’Intelligenza Suprema, a cui tutto è concesso, non ostacola l’opera dell’uomo e della natura. Accetta l’opera della natura e la creazione dei sette uomini corrispondenti ai sette ministri (principi) dell’armonia, uomini diversi dall’uomo comunemente inteso. Androgini e superiori ad esso. In pratica Dio accetta di condividere in parte il dominio con degli dei di rango inferiore.

IL LIBERO ARBITRIO DELL’UOMO - L’OSCILLAZIONE TRA MORTALE E IMMORTALE

Una volta dato origine al tutto, Dio interrompe il legame stretto con la sua creazione e lascia che le sue creature (ormai distinte in maschi e femmine) proseguano la Sua opera.Nel rompere questo legame universale ammonisce l’uomo (l’unico dotato d’intelligenza), ricordandogli la sua immortalità e indicandogli la causa della morte: l’amore per il corpo ”perché il nostro corpo proviene da quella lugubre oscurità ond’è uscita la natura umida di cui il corpo è formato nel mondo sensibile, donde deriva la morte. La morte non riguarda solo l’aspetto corporeo, infatti ad essa è associato il destino di colui che per amore eccessivo del corpo tralascia il suo aspetto determinante ovvero il fatto di essere nato dalla luce e dalla vita. Dio e il Padre dal quale l’uomo è nato sono luce e vita. Quindi solo la conoscenza, il sapere di provenire dalla Luce e dalla vita potranno consentire all’uomo di ricongiungersi con il Creatore. Se dunque tu sai d’essere uscito dalla vita e dalla luce e d’esserne formato, tu correrai verso la vita.

Pimandro rivela quindi ad Ermete la strada da seguire: L’uomo che ha l’intelligenza -rispose il Dio – conosca sé stesso.

L’affermazione potrebbe sembrare semplice e scontata ma giustamente Ermete, l’illuminato, sottolinea con la sua domanda un aspetto insito nella stessa L’uomo che ha l’intelligenza. Quindi esiste una distinzione tra gli uomini, ovvero la distinzione tra coloro che sono dotati d’intelligenza e quindi vicini al Dio Padre e quelli che invece ne sono privi e destinati a vagare nelle tenebre primordiali.

Pimandro spiega le cause di tale distinzione: Io, l’Intelligenza, assisto i santi, i buoni, i puri, i caritatevoli, coloro che vivono in pietà. Il mio potere è per loro un soccorso e così essi conoscono tutto ed invocano il Padre con amore e gli dedicano le azioni di grazia, benedicendolo, e gli cantano gl’inni con passione, e, prima d’abbandonare il loro corpo alla morte, detestano i sensi di cui conoscono le opere, o piuttosto, io, l’Intelligenza, non lascerei compiere le opere del corpo; come un portinaio io chiuderei la porta alle opere cattive e detestabili, rimovendone i desideri. Ma in quanto agli stolti, ai cattivi, ai viziosi, agli invidiosi, agli avidi, agli assassini ed agli empii, io sono lontano da loro e li abbandono al dèmone vendicatore che versa nei loro sensi un fuoco penetrante, li spinge sempre più verso il male per aggravare la loro pena e, senza posa, eccita le loro passioni con insaziabili desideri e come nemico invisibile, li tortura e ravviva in essi la fiamma inestinguibile.

DALLA MORTE ALL’ETERNITÀ IN DIO

Ora Ermete ha la conoscenza del tutto e il suo percorso iniziatico è quasi concluso. Manca solo un aspetto.

Ermete vuole arrivare alla conoscenza del percorso finale, l’ascensione al Padre. Pimandro, avendolo scelto per stimolare nell’uomo la conoscenza e impedirgli di smarrirsi sulla strada che lo porterebbe a vagare nelle tenebre non può certo negargli una risposta sull’argomento. Sul principio, - disse Pimandro - nella dissoluzione del corpo materiale, questo consegna sé stesso alla trasformazione; sparisce la forma che tu avevi; il carattere, perdendo la sua forza, è consegnato al dèmone: i sensi tornano alle loro sorgenti e, diventati delle parti, si confondono tra le energie. Le passioni e i desideri rientrano nella natura irrazionale; ciò che resta s’innalza così attraverso l’armonia, abbandonando alla prima zona la facoltà di crescere e decrescere, alla seconda l’industria del male e l’inganno divenuto impotente, alla terza l’illusione ormai incapace di desideri, alla quarta la vanità del comando che non può più essere soddisfatta, alla quinta l’arroganza empia e l’audacia temeraria, alla sesta l’attaccamento alle ricchezze ora senza effetto, alla settima la menzogna insidiosa. E, spogliato così di tutte le opere dell’armonia, giunge all’ottava zona, non avendo più che il suo proprio potere, e canta, con gli esseri, inni in onore del Padre. Quelli che sono colà gioiscono nella sua presenza, ed egli, divenuto simile a loro, ode la voce melodiosa delle potenze che sono al disopra dell’ottava natura e cantano le lodi di Dio.

E allora salgono, per ordine, verso il Padre e s’abbandonano alle potenze e, divenuti tali, nascono in Dio. Questo è il bene finale di quelli che posseggono la Gnosi: divenir Dio. E tu che aspetti? Perché, avendo tu saputo tutto, non mostri la via agli uomini affinché, per tuo mezzo, il genere umano sia salvato da Dio?

CONCLUSIONE

Si compie così il percorso, finisce lì dove era iniziato sottolineando quanto già affermato, ovvero che tutto inizia lì dove finisce.

L’uomo, o meglio l’anima dell’uomo parte dall’alto (l’ottava zona) e nel passaggio attraverso i cerchi sottostanti (i sette ministri che rappresentano il mondo sensibile) diventa l’essere che noi conosciamo.

Nella sua discesa l’anima umana arriva a perdere cognizione di sé e viene corrotta dal materialismo. Il materialismo è il vero nemico della nostra parte immortale, ci porta a dimenticare e a volte a negare la nostra originaria immortalità.

Nel percorso inverso l’uomo si riunisce al Dio Padre e conosce ciò che noi aspiriamo a conoscere: noi stessi e Dio. L’Iniziazione diventa così lo strumento che ci consente di percorrere la lunga strada che inizia nel mondo sensibile e arriva a Dio.

p.l.m.

www.rivistabetile.it/pimandro

Il Pimandro (Buona Lettura)

www.rosacroceoggi.org/testi/pimandro.pdf

eone nero
00sabato 24 dicembre 2011 03:21
Tabula Smaragdina - Latino

Verum sine mendacio, certum et verissimum.

Quod est inferius est sicut quod est superius, et quod est superius est sicut quod est inferius ad perpetranda miracola Rei Unius.

Et sicut omnes res fuerunt Uno, meditatione Unius: sic omnes res natae fuerunt ab hac Una re adaptatione.

Pater eius est Sol, mater eius Luna.

Portavit illud ventus in ventre suo.

Nutrix eius terra est.

Pater omnis telesmi totius mundi est hic.

Vis eius integra est, si versa fuerit in terram.

Separabis terram ab igne, subtile a spisso, suaviter cum magno ingenio.

Ascendit a terra in coelum, iterumque descendit in terram, et recipit vim superiorum et inferiorum.

Sic habes gloriam totius mundi.

Ideo fugiet a te omnis obscuritas.

Hic est totius fortitudinis fortitudo fortis, quia vincet omnem rem subtilem; omnemque solidam penetrabit: SIC MUNDUS CREATUS EST.

Hinc erunt adaptationes mirabiles, quarum modus hic est.

Itaque vocatus sum Hermes Trismegistus, habens tres partes philosophiae totius mundi.

Completum est quod dixi de operatione solis.

Hermes Trismegistus

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