Il Generale che comunicava con gli Alieni

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Lachaise-L-N-
00domenica 26 aprile 2009 11:54
13 ottobre 2006

Una lettera pervenuta al Brazilian UFO Magazine, denuncia il cover up sull'Operazione Prato e il coinvolgimento dei militari. Nella lettera è menzionato il generale Alfred Uchòa, figura storica dell'ufologia brasiliana che sosteneva di essere entrato in contatto con esseri extraterrestri.

Lo scorso anno, prima del "disclosure", per quanto parziale, da parte dell'Aeronautica Brasiliana, e l'ammissione, a livello ufficiale, dell'esistenza della "Operazione Prato" è operazione piatto, da flying saucer : il Brazilian UFO Magazine ricevette la lettera di un testimone che denunciava il cover up governativo riguardo tale Operazione, smentiva alcune dichiarazioni rilasciate dal Maggiore Antonio Lorenzo in un'intervista per un quotidiano e riportava le proprie, credo rilevanti, esperienze.

La lettera venne divulgata sulla nota lista ufologica UFOupdate dal direttore della testata, A.J.Gevaerd, ed è firmata con nome e cognome, ma dietro richiesta di anonimato. Ne riportiamo di seguito una traduzione in italiano, con il permesso del direttore.

LETTERA AL BRAZILIAN UFO MAGAZINE

Il quotidiano Correio Braziliense ha dedicato un'intera pagina agli UFO sul numero del 30 gennaio 2005, intitolandola "Sicurezza" e con il sottotitolo "i cacciatori di ET". Il servizio era firmato da Ullisses Campbell. Tra gli altri argomenti, il testo descrive la campagna intrapresa dal Brazilian UFO Magazine UFOs: Freedom of Information Now!, e riferisce che gli ufologi brasiliani chiedono l'apertura degli archivi segreti governativi riguardo l'Operazione Prato, il Caso Varginha e quella che i ricercatori brasiliani chiamano " La notte ufficiale degli UFO in Brasile". Questa richiesta è inclusa nel "Manifesto dell'ufologia brasiliana" che è parte integrante della campagna ed è pubblicato sulla rivista e il sito web.

Nel summenzionato servizio, con il sottotitolo "Archivi a Brasilia", Campbell presenta la sua intervista al maggiore Antonio Lorenzo, del dipartimento per le Comunicazioni Sociali dell?Aeronautica brasiliana. Si legge: "Il Ministro dell'Aeronautica ammette l'esistenza di rapporti sugli oggetti volanti non identificati negli archivi del Comando di Difesa Aerea (Comdabra), un corpo militare che ha la base nell?area di South Lake". Segue un'affermazione del maggiore Lorenzo: "Ma nessuno di questi ha un approccio investigativo. Non ci siamo mai dedicati alla ricerca dei dischi volanti nei cieli del Brasile".

L'ufficiale continua dicendo che gli ufologi non hanno bisogno di raccogliere 30,000 firme, che è l'intento della suddetta campagna è per far rilasciare questi documenti. E conclude: "Un ordine del comandante dell'aeronautica, Luis Carlos da Silva Bueno o del Ministro della Difesa, Jose Alencar, è sufficiente per aprire gli archivi".

Per finire, il report informa il lettore che, secondo il maggiore Lorenzo, non ci sarebbero prove di avvistamenti UFO in nessuno dei resoconti dell?aeronautica. L'ufficiale afferma che "A quanto ne so, ci sono solo resoconti di persone che dicono: ho visto questo, ho visto quello nel cielo. Basandosi su tali resoconti, l?aeronautica non ha mai istituito nessuna operazione per aspettare le luci provenienti da Marte e Giove"

L'ufficiale mente

Vorrei informare il Brazilian UFO Magazin di aver ricevuto informazioni, verificate, secondo le quali le affermazioni del maggiore Antonio Lorenzo, del Dipartimento Brasiliano per le Politiche Sociali dell'Aeronautica Brasiliana, sono false. Non dice la verità nelle sue dichiarazioni al giornalista Ullisses Campbell, di conseguenza, nella posizione che occupa, commette un grave torto nei confronti della società brasiliana a cui si deve porre rimedio.

Nel 1997 ero membro del Centro Brasiliano di studi ufologici (CNEU), fondato e diretto del Generale Alfredo Moacyr de Mendonca Uchoa, con sede nel college Uniao Pioniera de Intefracao Social (UPIS). Occupavo un'altra posizione all?interno dell?istituzione,è che non rivelerò per poter tenere segreto il mio nome. Una notte, alle 20:30, ero nell? ufficio del generale Uchoa, seduto alla sua scrivania, quando comparvero tre uomini vestiti di nero muniti di grandi valigette. Sulla porta, dissero: "Generale, siamo qui". "Arrivo" fu la sua risposta.

Poi tre uomini uscirono e aspettarono nel corridoio. Il generale Uchoa mi disse a voce bassa "Sono agenti della sicurezza dell'Aeronautica e portano buone notizie da Colares, nello stato di Para". Poi mi chiese di seguire lui e gli uomini e ci dirigemmo agli archivi riservati dell'UPIS. Il primo degli ufficiali aveva una chiave, aprì la porta e si mise di lato in modo da far passare gli altri. Era l'ultimo, ma quando venne il mio turno, mi fermai quando mi si disse che si trattava di un argomento segreto e non mi era permesso andare oltre.

Il Generale Uchoa, già all'interno della stanza, si girò e disse: "E' un uomo in cui ho grande fiducia. Se lui non può entrare allora non posso neanche io." Così gli ufficiali non ebbero altra scelta se non lasciarmi entrare. Ci sedemmo attorno ad un grande tavolo e cominciarono a spiegare dettagliatamente tutto quanto doveva sapere il generale Uchoa, e tra le altre cose c'era il fatto che il lavoro che avevano portato avanti fosse a Colares, una città sulla costa dello stato di Para. Quello che ci mostrarono furono delle immagini e documenti concernenti l'Operazione Prato, ed erano impressionanti.

Ero sorpreso dalla quantità di filmati e più di 200 fotografie che presentarono. Era una fonte infinita di materiale di alta qualità. Quegli ufficiali avevano filmato e fotografato chiaramente dei dischi volanti - - immagino ad una distanza tra i 100 e i 200 metri. Tra quella grande quantità di prove erano riprese luci lontane che si avvicinavano verso di loro fino a poca distanza.

Tutto era filmato e ben fotografato in alta qualità e immagini di contrasto. Tutti i fatti erano accaduti per molte notti. Tra gli uomini vi era un esperto di fotografie e filmati, che spiegò al Generale Uchoa dettagli tecnici delle immagini, le condizioni in cui le erano state realizzate, il tipo di pellicola e il tempo di esposizione.

C'era un altro esperto che spiegò gli aspetti fisici degli UFO al generale Uchoa, e passammo più di tre ore visionando il materiale. Ad ogni modo, per tutto il tempo non dissi una parola, perché ero visto come un intruso e non ero davvero stato invitato. Né gli uomini si rivolsero mai a me. Alla fine, la conclusione di Uchoa fu: "Senza dubbio sono navi interplanetarie sul nostro pianeta. Dovremmo riceverli in modo da capire le loro vere intenzioni.".

Questo è il mio resoconto, che spero sia utile al Brazilian UFO Magazin e alla comunità ufologica brasiliana nella campagna per la libertà d'informazione ufologica. La mia intenzione è di contribuire a far vedere quanto sia importante che il Governo chieda alle Forze Armate di aprire subito i propri archivi.

Nome e cognome negli archivi del Brazilian UFO Magazin

Se vi è stata una persona che ha dato un grande contributo alla ricerca ufologica in Brasile, e all'apertura verso questo fenomeno, è stata sicuramente il generale Alfredo Moacyr de Mendonça Uchôa (1906 - 1996), il militare di alto grado a cui si fa riferimento nella lettera e a cui, membri del team dell'Operazione Prato, avrebbero mostrato il materiale straordinario da loro raccolto.

Alfred Uchôa, infatti, è considerato uno dei "patroni" dell'ufologia brasiliana ed è stato uno dei primi militari ad interessarsi, dichiaratamente, al fenomeno UFO, che considerava reale e, almeno in una percentuale di casi, di origine extraterrestre.

Famosa la sua frase: "Io non credo che gli UFO siano reali - Io so che lo sono!"

Approfittiamo dunque della lettera alla rivista brasiliana, per ricordare questa figura storica dell'ufologia latino-americana:

Uchôa godeva di grande stima nell'ambito militare del suo paese: uomo di scienza, laureato in ingegneria civile, insegnò meccanica razionale dell' Accademia Militare di Agulhas Negras (AMAN), accademia tra le più rinomate, paragonata a West Point, di cui diventò direttore, oltre ad essere direttore del dipartimenti di matematica, e direttore aggiunto dell'Accademia a Rio de Janeiro.

L'interesse per gli UFO nacque in lui all'età di 56 anni, in seguito alla proiezione da parte dell'aeronautica USA, presso l'ambasciata, di un filmato di oggetti volanti non identificati in volo sopra Washington, da ricondursi agli storici avvenimenti degli anni '50.

Uchôa si rese conto che se l'aeronautica mostrava a militari brasiliani, un filmato del genere, l'enigma doveva essere per forza reale e decise che voleva saperne di più.


L'occasione di studiare questo fenomeno da vicino gli si presentò nel 1968, una volta trasferitosi a Brasilia.

In quel periodo, nei pressi di una fattoria nella comunità di Alexânia, si stavano verificando fatti insoliti, tanto che Uchôa e figlio costituirono un gruppo di studio composto da otto persone, di professioni diverse, tra cui alcuni militari di alto grado, e un professore di fisica, e si recarono sul posto.
Le loro aspettative non rimasero deluse, come spesso accade ai "cacciatori di UFO": il 22 giugno 1968, furono tutti testimoni di un misterioso oggetto volante che emanava una luce bianco bluastra molto intensa, che scomparve e riapparve velocemente in un punto più elevato della montagna vicina.

Fu quello il primo di una serie di stupefacenti avvistamenti che si susseguirono in quella zona, nell'arco 10 mesi, ogni notte che vi si recavano. Uchôa affermò di aver avuto avvistamenti almeno una sessantina, se non un centinaio di volte, in quel periodo, e a questi avvenimenti è dedicato uno dei suoi tre, coraggiosi libri: "A Parapsicologia e os Discos Voadores".

Gli altri: "Mergulho no Hiperespaço" e Muito Além do Espaço de Tempo".

In un' intervista con il noto ufologo e giornalista Bob Pratt, recentemente scomparso - che al contrario di Uchôa, nonostante le molte ricerche sul campo, di UFO non ne vide mai - confidò che, data la natura "incredibile" degli avvistamenti e, soprattutto, degli incontri ravvicinati vissuti da lui e i colleghi del gruppo, se fosse stato solo, quel libro non l'avrebbe mai scritto, nessuno gli avrebbe creduto!

E i suoi racconti sono davvero stupefacenti, per essere esperienze vissute e raccontate in prima persona da un eminente generale: non solo ebbero moltissimi avvistamenti, in quel periodo, ma riuscirono anche a sviluppare forme di comunicazione con gli abitanti degli UFO, attraverso segnali luminosi.

Uchôa rivelò di come si fosse avvicinato ad una quindicina di metri da un UFO atterrato, nella speranza di essere ammesso a bordo dell'astronave, cosa che gli "occupanti" non gli permisero.

Qualche anno dopo, nel 1973, il generale cominciò a vivere un altro tipo di esperienza: comunicazione telepatica con esseri che, lui era convinto, provenivano da altri pianeti: molti da altri sistemi stellari ma alcuni anche dal nostro sistema solare. Secondo Uchôa, solo una minoranza sarebbe ostile, e una alcuni non avrebbero grande interesse per noi: sarebbero più interessati a studiare il nostro pianeta, le condizioni di vita, la flora e la fauna, uomini esclusi. Non ci considererebbero neanche creature responsabili, ed è per questo che a volte possono sembrare aggressivi!

Il modo migliore per concludere il breve omaggio a questo ufologo coraggioso, è forse quello di riportare le sue stesse parole, contro il negazionismo dei debunker, ma anche di speranza che, in un futuro, la verità sulla vita extraterrestre, finalmente, diventerà patrimonio di tutti:

" Agli scienziati e gli ufficiali che dichiarano che gli UFO non esistono, rispondo: Io ho visto degli UFO e sono entrato in contatto con loro..
E' davvero vergognoso che ci siano milioni di persone che li vedono mentre i governi e gli scienziati del mondo dicono: 'No, non lì vedete!'
(…) Gli scienziati non si occupano di UFO perché comporterebbe una rivoluzione della loro scienza. Sarebbe una minaccia alla sua struttura. Ecco perché gli scienziati non vogliono studiarli, né, tanto meno, ammettere che esistano. Ma alla fine lo faranno"

Per fortuna, ci sentiamo di aggiungere, non tutti gli uomini - e le donne - di scienza, appartengono a questa tipologia, anche se, purtroppo, all' "ufficialità" sembrano potersi ricondurre, nell'immaginario collettivo, solo i negazionisti.

Lavinia Pallotta
Lachaise-L-N-
00domenica 26 aprile 2009 12:01
Operazione Prato
A partire dal luglio del 1977, osservazioni di luci sconosciute in movimento, sono descritte dagli abitanti della regione di Colares, negli Stati di Pará e Maranhão (Amazzonia, Nord del Brasile). Alcuni testimoni soffriranno di anemia dopo le loro osservazioni, di cio’che gli abitanti andranno a nominare "Chupa-chupa" (letteralmente "assorbe-assorbe"). Un panico inizia a pervadere negli abitanti della zona, che si sentono sempre meno sicuri, e chiedeno spiegazioni e protezione alle autorità.

Ana Célia Oliveira, che insegna a Colares e che aveva 6 anni all'epoca, testimonia:

“Non dimentichero’ mai cio’ che successe. La gente e gli animali erano attaccati da queste luci. Nessuno pescava piu. Non c'era piu nulla da mangiare. Mancavano i prodotti alimentari. La gente non voleva piu uscire fuori per lavorare i loro raccolti. Ci si muoveva in gruppi numerosi. Nessuno voleva restare piu solo. Tutta Colares si era fermata. Alle 6 della sera come faceva scuro andavamo tutti insieme a stenderci, o a dormire. Gruppi numerosi anche di 50 o 60 tra donne e bambini si raccoglievano tutti in una sola casa. Gli uomini restavano svegli tutta la notte. Accendevano fuochi e battevano sui vasi e sulle pentole per fare rumore, per spaventare e far fuggire gli UFO. La gente iniziava a sparare in cielo a casaccio per farli sussultare. Noi abbiamo inteso quel che succedeva solo da parte dei nostri padri o da altri uomini. Non sapevamo perché andavamo tutte nelle case di altri, la notte per dormire. Di notte, la gente vedeva numerosi UFO volare in formazione. Una volta ho visto un uomo sparare, e allora sono corsa alla porta e l'ho aperta ed ho visto numerosi UFO in formazione, che all'improvviso partirono in tutte le direzioni. Gli oggetti si muovevano molto rapidamente. La gente iniziò a sparare nel cielo per spaventarli. Vennero sopra il villaggio ad appena 15 m d'altezza. Me li sogno anche di notte”.
Il sindaco di Vigia, una piccola cittadina non lontano da Corales decide di chiamare in aiuto le FAB (Forze Aeree Brasiliane).

OPERAZIONE PRATO

Nel settembre dello stesso anno (1977), le FAB decide di condurre l'Operazione Prato” (letteralmente "operazione piatto" ma spesso tradotto in "operazione disco") tramite il Comando Aereo Regionale (COMAR) di Belém (Pará). Sarà coordinato dal capitano Uyrangê Bolívar S. B. N. di Hollanda Lima, e sarà chiuso nel dicembre dal Comando della Difesa Aerea Brasiliana, a Brasília.



Ne consegue che l’operazione darà luogo ad una relazione, contenente più di 500 fotografie e numerose pellicole.
Tra le diverse interviste date alla stampa dal capitano Hollanda, questa di seguito é una delle piu intriganti:

Il 28 novembre degli agenti del Servizio Nazionale di Informazione (SNI, oggi sostituito con Agenzia Brasiliana di Intelligenza o ABIN) chiesero di seguire l'équipe delle FBA. Un incontro fu pianificato per le ore 18 a la Bahia do Sol a Belém, ma gli agenti del SNI arrivarono soli sui luoghi e ne ripartirono alle 19 e 30, questo perché gli ufficiali delle FBA, al momento di partire avevano osservato qualcosa di straordinario. Sulla verticale di questi, a circa 200 m d'altitude, c’era un oggetto nero di 30 m di diametro, che evoluiva. Improvvisamente l'UFO emise dal suo centro una luce giallastra estremamente potente che pulsava costantemente. Faceva già notte nella regione, ma Hollanda affermò che il raggio di luce prodotto dall'UFO era così potente, che dava l'impressione di essere in pieno giorno. Tutti gli ufficiali furono sbalorditi per l'avvistamento, ma furono comunque scattate diverse fotografie il cui materiale é oggi possibile vedere su internet. Improvvisamente la luce che era gialla cambia in blu, ed in una frazione di secondo l'oggetto parte verso Est.
Fra le diverse relazioni inviate per l'”Operazione Prato”, appare un rapporto preliminare firmato dal sergente Flávio João de Freitas Costa, datato novembre 1977. egli afferma:
“Sugli eventi accaduti a Colares non pensiamo di avere conclusioni interamente soddisfacenti; sia per i dubbi e sia per la mancanza di spiegazioni per alcuni dettagli,”.
Egli conclude la relazione con la frase seguente:
"La presenza nella regione di oggetti volanti, o di (luci) non identificati è palese, di più abbiamo visto corpi luminosi mettersi in movimento a diverse altitudini ed in varie direzioni, effettuando complesse manovre, indicano che questi corpi e luci sono GUIDATI INTELLIGEMENTE”.
Nel febbraio del 1979, uno dei testimoni, un certo Rósio Oliveira, che allora aveva 26 anni, proprietario di un piccolo negozio, è intervistato dopo avere fatto 9 osservazioni nel novembre del 1977:
“Vado sovente a pescare con la mia barca, e si possono vedere queste cose venire ad alte velocità e lorquando sono vicine sembrano semplicemente arrestarsi. Mio fratello ha realmente avuto timore, ed é saltato dalla barca!. A volte gli UFO vanno sott'acqua. A questo proposito ho visto delle luci blu muoversi sotto la superficie dell'acqua, e le ho viste uscire. Escono dall'acqua verso l'alto, e partono in direzione Nord”.

Intervistato nuovamente nel 1999, Oliveira dice:
“Tutto é cominciato con le luci che evoluivano sopra Colares... a volte dalla forma di un cappello, altre volte dalla forma rotonda, o di un discho, o anche come un ombrello... Sembravano venire da numerosi posti, uno dal cielo, una dalla baia... ecc. Avevano una luce talmente forte, talmente brillante, che non si poteva vederne la forma. La luce a volte era accecante. Una volta abbiamo visto 3 o 4 oggetti mettersi insieme per formarne uno piu grande. Sembravano venire da varie direzioni per poi congiungersi insieme a formare un grande “oggetto volante”. Numerose volte abbiamo potuto vederli attraversare l'isola di Colares in direzione di Belém. Non facevano alcun rumore. Erano molto silenziosi”. E ancora:
“Una volta abbiamo visto numerosi Ufo uscire dall’acqua, tutti nello stesso momento, 1,.2,.3, 4... erano numerosi!.
Oggetti enormi arrivano, entrano in mare per sparire nelle profondità marine. I militari dell’Air Force ci dicono che gli UFO non sono pericolosi, e di non averne timore.
Tutti erano arrabbiati e in collera per questi avvenimenti e loro i militari provavano a calmare la gente. Dicevano che era giusto un piccolo apparecchio volante con una piccola luce laser e che la gente veniva paralizzata ma non prendeva loro del sangue...!!”
Infatti numerose persone pensavano che gli Ufo utilizzassero dei raggi luminosi per aspirare del sangue alle vittime, o raggi che passavano attraverso i tetti delle case come se le tegole non esistessero. Un'altra vittima di Colares, intervistata nel 1981, fu Claudomira Paixão, allora di 35 anni.

“Una notte d'Ottobre del 1977 ero sdraiata in un’amaca, quando fui svegliata da una luce che passava attraverso la finestra. L'aria diventò sempre più calda. La prima volta la luce era verde. Toccò la mia testa e passò sul mio viso. Mi svegliai ed il colore passò al rosso. Ho potuto cosi vedere una siluette che teneva come uno strumento, una specie di pistola. La punto’ verso di me ed emise un raggio, che mi tocco’ nel petto quasi nello stesso posto, per 3 volte. Era molto caldo. Mi sembrava di bruciare tutta. Era molto doloroso, come essere punti ripetutamente da un ago.
Sul petto all’indirizzo dei 3 punti colpiti da questi fasci di luce, sono comparsi delle grosse bruciature, che si trasformavano nel giro di 24 ore in pus.
Penso che ogni qual’ volta mi puntava questa specie di pistola “egli” mi prendeva del sangue. Ero terrorizzata, non potevo muovere le gambe. Ero come paralizzata. Ero realmente spaventata. L'essere e la luce poi scomparvero all’orquando iniziai a gridare, poi alcuni minuti più tardi un cugino mi ha portato al piccolo Ospedale di Stato di Colares”.
Claudomira fu una persona fra le quasi 40 a essere stata trattata per ustioni, dal medico Carvalho.



Wellaide Carvalho, che a quel tempo dirigeva l'ospedale cittadino, dichiarò che le ustioni non avevano formato rigonfiamenti né somigliavano ad ustioni causate dal fuoco o da acqua bollente, ma erano simili ad ustioni causate dal cobalto!. Inoltre, non hanno avuto dolori nelle zone colpite da questi raggi di luce, e soltanto dopo 2 giorni la pelle cominciava a spellarsi. Dice che quando trattava le vittime, essa trovava spesso 2 piccole punture, molto vicine l'un l'altra, più o meno al centro delle ustioni.
In un'intervista nel 1993, Carvalho dichiara che 2 delle vittime erano morte nelle 24 ore seguenti le loro ustioni: una donna dipendente domestica di 40 anni, ed un pescatore di 32 anni. Carvalho non si ricorda dei loro nomi.
Il Brasile era a quell'epoca sotto legge marziale. Wellaide Carvalho aveva iniziato a conservare alcuni rapporti sulle persone che essa aveva trattato ambulatoriamente, ma cominciò a inquietarsi su ciò che le FAB (Forze Aeree Brasiliane) avrebbero potuto pensare, e distrusse allora le sue note.
In pensione dal 1992, il colonnello Hollanda sarebbe la principale fonte d'informazione su l'operazione Prato detta anche (Operazione Plato).
A partire dal 1996 i mass media hanno dato una grande pubblicità all'operazione in seguito alle deposizioni e prove consegnate da Hollanda. Tuttavia il 2 ottobre del 1997 Hollanda si suicida nella sua casa. Nel condominio Don vitale i, a Iguaba Grande (Cabo Frío), sulla costa di Río de Janeiro (Brasile).



DATA - 11 Nov 1977
07:30P - presentazione. Riassunto della relazione al capo di A2. / s / 15/Q/AT/MT - FLAVIO
MINISTERO DELL'AERONAUTICA 1 ORDINE AEREO REGIONALE
(OPERAZIONE PIATTO)

II - PARTE INFORMATIVA
Arrivando sui luoghi (SANTO ANTONIO SO TAUÁ), siamo stati informati che il Sr MANOEL JOAQUIM di FREITAS MARQUES (contatto) non abitava nella città, e che veniva di tanto in tanto a S. ANTONIO SO TAUÁ, avendo il suo domicílio nella città di BELÉM. Conservato contatto con un informatore locale (Sr ANTONIO), che fece un resoconto succinto dei fatti che si verificarono nella località di Santo Antonio So Tauá, accompagnato dagli elementi dell'Equipe e dalle persone direttamente implicate nell'argomento. –
Ascoltate le persone seguenti:
MANOEL ESPÍRITO SANTO, età 29 anni, istruzione primaria.
DATA/ORA DELL’AVVISTAMENTO - il 12 agosto 1977 alle 23:30 ore.
Incontrò giusto di fronte alla sua residenza degli amici (JÚLIO, PAULA, DECA e CARLITO), quando percepì una luce giallastra che scompare in direzione E/O (ascendente/discendente), diminuendo di velocità e arrestandosi praticamente circa a 20 m dal gruppo; dice di avere percepito che la "luce", o l’“oggetto” era controllato da due elementi dall’aspetto umano, “l’uomo" occupante il lato sinistro e la donna sul lato destro dell'"appareccho". Tutti e due portavano come dei “cannocchiali” (di formato diverso) ed un'attrezzatura d'inter-communicazione; l'essere alla destra si è alzato guardando dentro il "cannocchiale" poiché si vedeva bene che osservava più attentamente il gruppo di persone; nello stesso momento l'altro (o l’altra!), prende una specie di “tubo” poggiato al suo fianco, e diresse una luce fissa di colore rosso in direzione del gruppo; essendo raggiunto direttamente da questa “luce”, sentì una scossa violenta (come una scossa elettrica) che partiva dai piedi ed arrivava alla testa; mi sentivo come paralizzato (immobilità degli arti inferiori e superiori) e semi-incosciente (sic).
A quel punto l’apparecchio a cominciato ad allontanarsi aumentando progressivamente la sua velocità, MANOEL E. S. ha ricominciato a muoversi e a ritrovare le sue sensazioni, ma rimanendo come assente durante alcuni minuti.


DESCRIZIONE DELL'OGGETTO

A distanza, somigliava ad una stella di colore giallastro; cambiò il suo colore giallo chiaro in un rosso, e quando fu più vicino, osservò una luminosità bluastra sulla parte frontale superiore. Aveva la forma d'un barile, con un tubo dal diametro inferiore (rossastro) sul davanti (sotto l’oggetto), ed un altro più fine sul fianco (45°) che mira ad emettere un raggio di luce bluastra, dalle apparente dimensione di 1,20/1,40 m, che dà un'idea di trasparenza (parte luminosa bluastra) con una divisione tra i membri del suo equipaggio.
Spostamento: ascensione in linea retta con movimento ondulante ( volante al vento, fino a raggiungere una altitudine determinata, velocità variabile (impulsi) con movimenti bruschi. Procede diritto senza ondulazioni. Dopo avere guadagnato altitude, tendo ad emettere una luce bluastra, o memo che xxxxx durando la discesa. Non ha prodotto alcun rumore forte. Appena percepibile xxxdexxx fexxxxx xxxxxxxxxxxxxxxx.
Cannocchiali: Forma protuberante.
Intercomunicazioni: Paio di “cuffiette per ascoltare”, con briglia che girava attorno alla testa. –
RAIMUNDO FRANCISCO DAS CHAGAS, ETÀ 36 ANNI, SEMI-ANALFABETA.
DATA/ORA DELL’AVVISTAMENTO - 22 settembre 1977 a 21:30 ore.

Tornava al Villagio di Santo Antonio So Tauá verso la sua residenza (strada KM 12 PA), circa a 6 Km di distanza dall'autostrada. Andava a piedi, fumando distrattatamente, quando percepì come una "luce" giallastra, sufficientemente forte (comparata ad un faro d'automobile), discendere sulla o nella sua direzione. Mettendosi a correre abbandona il sentiero e si nasconde nell’erba alta. Ma sentendosi sempre braccato da questa “luce” prosegue a carponi fino ad un punto prestabilito, incrociando una “touceira di tucuma” (una specie di palma con spine), in cui ci si infila, restando immobile. L'"apparecchio" emetteva dei lampeggiamenti bluastri in diverse direzioni, luci comparabili ad una lampada molto potente. Non ha potuto in seguito osservare la forma dell'apparecchio, tanto era spaventato; non ha inteso neppure il rumore prodotto da una tubatura per l’irrigazione presente in una stalla vicina.
L'apparecchio scompare a bassa altitudine sulla strada del villaggio (N/W), procedendo inizialmente in ascensione verso ovest (E/W). Persi tutti i prodotti alimentari che aveva acquistato. Ha accusato un lieve intorpodimento durante alcuni giorni.

NotiziarioUfo
bambino_69
00domenica 26 aprile 2009 14:33
impressionante come imperversavano negli anni '70 gli ufo
in quel di brasile

terrorizzavano la gente, li sottoponevano a qualche forma di "tortura" con quelle luci che poi creavano delle scottature sulla pelle

dei "barbari" insomma
(richard)
00domenica 26 aprile 2009 16:45
Mi sembra che gli avvistamenti e le dichiarazioni del Generale Uchoa siano sopra ogni plausibile sospetto ed il Brasile è forse lo Stato piu' contattato e visitato da esseri extraterrestri interessati molto piu' alla fauna ed alla flora dell'ambiente che ai suoi occasionali abitanti terrestri. [SM=x708804]
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