IR Laziale: testimonianze

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alekxandros
00giovedì 28 settembre 2006 19:13
UN INEDITO IR-I LAZIALE

Rapporto di Carlo Bolla:

Il seguente caso ufologico rientra a pieno titolo nella categoria degli Incontri Ravvicinati di 1° Tipo, e finora non è mai stato diffuso pubblicamente. Infatti, i due testimoni dell'evento hanno mantenuto una certa riservatezza al proposito, e pertanto la notizia non è mai rimbalzata a livello pubblico.


Testimoni dell'avvistamento furono due uomini: il Sig. E.F. (anonimato richiesto) ed il Sig. U. Purtroppo ho potuto ascoltare solo il primo, perché con la seconda persona egli ha interrotto ogni contatto dalla fine degli anni '80, e non si conosce il suo attuale domicilio. E. F. è amico di famiglia di antica data di chi scrive, mentre U. per noi fu praticamente poco più di una semplice conoscenza.
All'epoca dei fatti i due uomini erano in buone relazioni di amicizia, ed avevano una passione che li accomunava: la pesca, che praticavano nella zona di mare di fronte al Lido di Tarquinia, località balneare in provincia di Viterbo. Allo scopo, spesso si servivano della piccola imbarcazione di U., ormeggiata in uno dei tanti piccoli moli, fino a qualche anno fa numerosi, presenti lungo il corso del fiume Marta, in prossimità della foce.


L'avvistamento ebbe luogo molti anni or sono, e, come già detto, nessuno dei due testimoni lo ha mai diffuso pubblicamente o ha cercato pubblicità a tal proposito. Fu un'esperienza che li terrorizzò parecchio, e non ci tennero a raccontarla in giro. Questo fatto, purtroppo, ha forse contribuito a non ricordare che con approssimazione il periodo in cui avvennero i fatti. Ma di certo non a far dimenticare - perlomeno ad E.F. - alcuni dettagli dell'evento ben scalfiti in mente e sicuramente indelebili.

A detta di E.F., la data dell'avvistamento si colloca in un giorno di un anno compreso tra il 1975 ed il 1980, "probabilmente d'estate, perché era una serata calda". Quel giorno E.F. ed U., all'epoca poco più che ventenni, decisero di praticare pesca notturna. Per questo, nel pomeriggio uscirono in mare per disporre il palamito (una specie di lunga lenza dalla quale vengono derivate molte funicelle più corte, avente ognuna un amo con esca) sul fondale marino roccioso, poco oltre Marina Velca, con l'intenzione di recuperarlo alcune ore dopo, di notte. Va detto che la sua individuazione notturna non sarebbe stata in teoria problematica, perché la lunga lenza componente il palamito presentava due boe alle estremità, ognuna delle quali corredata di un lumicino alimentato con batteria, con luce visibile a 360°.
Così, verso la mezzanotte, E.F. ed U. uscirono con la barca, diretti verso il mare. Il padre di quest'ultimo avrebbe atteso il loro ritorno al fiume. Era una serata serena, senza vento, senza luna, temperatura mite ed un bel cielo stellato. E.F. era al comando del motore, e stava dirigendo l'imbarcazione in direzione della boa di partenza, la più vicina alla riva, collocata immediatamente a nord di Marina Velca, a circa cento metri dalla battigia. L'altra si trovava più in alto mare.
La ricerca della prima boa si rivelò impresa ardua, perché la luce sopra collocata non era visibile, sicuramente a causa della batteria, evidentemente scarica. Trovarla era indispensabile, per consentire il recupero del palamito. La perlustrazione proseguì per una buona mezz'ora, ma senza esito.
Proprio nel momento in cui i due stavano per tornare sui loro passi (per ritornare sul posto il mattino seguente) accadde il fatto: si udì distintamente un rumore molto simile ad un "click" di un interruttore, e ciò che seguì fu una luce bianca fortissima, brillante, ma stranamente non abbagliante, di enorme estensione, che illuminò a giorno l'imbarcazione ed una vasta porzione di mare. In quel momento, la barca dei due testimoni puntava verso Civitavecchia, con l'asse parallelo alla riva. La luce provenne dalle loro spalle, quindi la fonte era necessariamente a nord di Marina Velca.
Questa improvvisa illuminazione, tra l'altro, consentì loro di individuare subito l'agognata boa, in quell'istante sulla loro destra, ad una cinquantina di metri di distanza.
La forma di questa macchia luminosa sulla superficie marina era sicuramente circolare, il suo diametro senz'altro di molte centinaia di metri, ed illuminava anche la terraferma, Marina Velca compresa. La collocazione della imbarcazione di E.F. ed U. nel cerchio di luce era quasi periferica, come è possibile notare dai disegni che ho riportato (su indicazione di E.F., che li ha abbozzati davanti a me).
Alzato lo sguardo, ebbero modo di osservare un oggetto di forma circolare, apparentemente enorme, il cui diametro poteva tranquillamente raggiungere - e forse oltrepassare - i duecento metri, librarsi ad una probabile quota di circa 50-100 metri. Sebbene la zona sottostante fosse inondata dalla luce bianca, non si scorgeva assolutamente una sua sorgente luminosa nella parte inferiore dello scafo dell'UFO. Né si vedeva scaturire il fascio di luce verso terra. In definitiva, l'illuminazione interessava esclusivamente gli oggetti di superficie.
L'UFO, dunque, appariva essere un cerchio di grande diametro, molto scuro, con numerose luci multicolore, anch'esse disposte in modo circolare, lungo il perimetro dell'oggetto. E.F. non sa dire quante fossero, né ricorda se variarono in intensità luminosa - nonostante sia propenso a ritenere che questa rimase costante. E' però certo che erano molto più deboli della grande luce bianca.
Il diametro della luce bianca era però un po' maggiore di quello dell'UFO. Infatti, la barca era abbondantemente (sia pure non di tantissimo) entro il cerchio luminoso, ma l'oggetto soprastante non la copriva altrettanto estesamente. In planimetria, la situazione probabilmente fu quella che si può vedere nel disegno tracciato: due cerchi concentrici. Quindi, se fosse stato visibile, il fascio di luce emesso sarebbe stato di forma tronco-conica, quindi non perpendicolare allo specchio d'acqua.
Il grande oggetto non era fermo: procedeva molto lentamente ("a passo d'uomo") verso Sud, parallelamente alla linea costiera. Infatti, quando si accese, la grande luce bianca investì l'imbarcazione posteriormente, ed avanzò (lentamente) interessando anche la zona frontale ad essa.
Per quanto riguarda il lato acustico, non si udivano particolari rumori, a parte una sorta di fruscìo appena percettibile.
L'UFO si spostava in modo sincrono con la luce bianca sul mare (segno evidente, se ce ne fosse bisogno, che questa scaturiva proprio dall'oggetto, anche se - ripeto - in maniera non visibile), la quale avrebbe a breve interessato la foce del fiume Marta.
Tutti questi particolari furono notati in pochi secondi dai due testimoni, i quali furono comprensibilmente sorpresi ed agghiacciati dalla visione. Tanto che non pensarono minimamente di domandarsi cosa fosse quell'aeronave, né urlarono o fecero gesti inconsulti. Semplicemente, si guardarono l'un l'altro sbigottiti, ed U. disse ad E.F.: "Non aver paura, ora rientriamo". La paura, non esternata, in realtà c'era. Tanto che ripartirono alla massima velocità, mantenendo lo sguardo abbassato per buona parte della corsa. Fin quando, prossimi alla foce del fiume Marta, l'enorme luce bianca si spense all'improvviso. Anche ora, tuttavia, rifiutarono di guardare alle loro spalle. Quindi non fu possibile determinare dove si diresse l'oggetto.
Il padre di U., osservandoli ritornare così in anticipo e vedendoli bianchi come lenzuoli in faccia, preoccupato chiese loro cosa fosse successo. Seguì la descrizione dei fatti, che lasciò l'uomo sconcertato. Va detto che il loro molo si trovava in un punto del fiume piuttosto addentrato rispetto alla foce, con un'abbondante vegetazione tutt'intorno. Per cui ciò potrebbe spiegare come mai da quella postazione non fu visibile nulla.
Sia E.F. che U. vennero presi da formicolio alla pelle, che perdurò per tutto il tempo dell'avvistamento. Quasi senza ombra di dubbio ciò è imputabile allo spavento, ma non si può escludere del tutto che sia stato un effetto fisico legato all'oggetto, data la sua vicinanza.
In ogni caso, l'evento si colloca quantomeno nella categoria degli Incontri Ravvicinati del Primo Tipo.


UN ANALOGO IR-I IN ZONA

E' interessante rilevare la notevole analogia tra l'avvistamento UFO riportato ed un altro avvenuto nella stessa zona nel 1978. L'inchiesta su quest'ultimo caso è stata effettuata da Giovanni Colotti e Sergio Giannoni, del CUN Tarquinia, diversi anni or sono, ai quali si cede la parola:
"I fatti si svolsero nella notte tra il 2 e il 3 Novembre 1978, tra le ore 00.00 e l'01.00, quando tre amici - nonché colleghi di lavoro - erano intenti a fare pesca notturna su un'imbarcazione, in mare aperto, al largo del Poligono Militare di Pian di Spille (una località residenziale a nord di Marina Velca). Le condizioni del mare erano ottime, il vento assente. Ad un tratto, dall'orizzonte marino, da Ovest, videro una luce di colore azzurrino avanzare velocemente verso Est o Nord-Est, per poi fermarsi approssimativamente a circa 100-150 metri da loro, e ad altrettanti dalla superficie del mare. A questo punto era ben visibile la sagoma della luce: un oggetto a forma di "campana di vetro", sulla cui superficie era uniformemente distribuita la luminosità azzurra. Lungo il bordo inferiore correva una banda scura. Orientativamente, il diametro stimato era non superiore ai 15 metri. L'UFO cominciò ad abbassarsi verso la superficie marina e, subito dopo, si illuminò di bianco, tanto da rischiarare a giorno tutto quanto era compreso nel raggio di 2-3 km: mare, Marina Velca e anche Tarquinia Lido. Il tutto nel più assoluto silenzio. Dopo meno di 30 secondi, la luce bianca si affievolì, e l'oggetto tornò alla luminosità azzurrognola di prima. S'innalzò verticalmente e, in un batter d'occhio, scomparve nella direzione dalla quale era venuto."


Date le evidenti similarità con l'esperienza descritta precedentemente, viene da chiedersi se non si tratti dello stesso avvistamento di E.F. ed U., testimoniato da altre persone quella stessa notte. Se così, si sarebbe anche risaliti alla data esatta dell'evento. Tuttavia, personalmente non lo ritengo molto probabile, perché le descrizioni della struttura dell'oggetto non identificato sono troppo diverse. E' vero che nel corso di tanti anni i ricordi possono essere involontariamente falsati, magari esaltando certi particolari e dimenticandone altri; ma, da quando me ne ha parlato la prima volta (nella seconda metà degli anni '80), E.F. ha mantenuto la stessa versione dei fatti (quella riportata), quindi medesima descrizione dell'oggetto.
Piuttosto, sono propenso a ritenere che ci troviamo di fronte a due avvistamenti assai simili, ma distinti. Magari avvenuti anche a breve distanza di tempo l'uno dall'altro, per la ragione seguente: secondo i due inquirenti CUN Tarquinia prima citati, il mese di Novembre del 1978 rimase memorabile perché - perlomeno in zona - furono trenta giorni bellissimi, dal punto di vista meteorologico: temperature molto miti, tempo sereno, e così via. Per cui per gli appassionati di pesca - specie quella notturna - fu senz'altro un periodo molto favorevole per praticarla; uno scorcio d'estate in un mese autunnale. Questo fatto quadra con il ricordo di E.F., che parlò di temperature gradevoli quella notte. Ciò è coerente anche con la "assenza di vita", a Tarquinia Lido e Marina Velca, da lui ricordata, perché nei mesi non estivi i posti di mare notoriamente si spopolano letteralmente.
Per cui, sempre che non emergano nuovi elementi, non è da escludere che anche l'avvistamento di E.F. e U. possa essere avvenuto nel Novembre 1978, anno della grande "ondata" d'avvistamenti UFO che attraversò la nostra penisola.

(fonte: web.tiscali.it/cuntarquinia/)
Sensitiva25
00sabato 30 settembre 2006 11:54
Non trovate che la casistica dopo l'esplosione degli anni 80 stia diminuendo radicalmente?
+maranatha+
00sabato 30 settembre 2006 14:30
Secondo ultime ricerche invece è il contrario solo che i nostri occhi si sono spostati dal cielo alle guerre [SM=g27813]
Marvinfire
00sabato 30 settembre 2006 20:27
Anche io avevo sentito che gli avvistamenti erano diminuiti se confrontati con il decennio passato, però parlo di IR1 non di abduction o IR4
AlienoGrigio
00lunedì 2 ottobre 2006 14:55
Storie interessanti [SM=g27811]
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