Vittorio Emanuele di Savoia e suo figlio, Emanuele Filiberto, hanno chiesto ufficialmente allo Stato italiano il riconoscimento di danni morali per un valore complessivo di 260 milioni di euro, senza contare gli interessi, in aggiunta alla restituzione dei beni confiscati alla famiglia Savoia dallo Stato quando nacque la Repubblica italiana.
A rivelarlo gli stessi Vittorio Emanuele ed Emanuele Filiberto che in una intervista che andrà in onda questa sera su Rai Tre a Ballarò spiegano di avere inoltrato la richiesta di danni circa 20 giorni fa con una lettera di sette pagine al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al presidente del Consiglio Romano Prodi tramite i propri legali, Calvetti e Murgia.
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Che coraggio, sti mentecatti che non hanno mai lavorato in vita loro e che hanno firmato le leggi razziali per lo sterminio degli ebrei.
Vittori Emanuale quello che voleva le "prostitute" in barca....
I danni li dobbiamo chiedere noi, altro che storie, certa gente ha un coraggio. Che schifo.
Ehm scusate lo sfogo